Porto, esteso il protocollo per la sicurezza a tutte le maestranze

Il sindaco: «Con l’emergenza coronavirus l’ampliamento era imprescindibile»

24296271 1643340865688572 992522666620685918 N«Da oggi il protocollo per la sicurezza dei lavoratori del porto è esteso a tutte le maestranze a qualsiasi titolo attive nell’ambito portuale». Lo annuncia il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, che spiega: «Già da qualche mese, prima dell’emergenza Covid, stavamo lavorando con i sindacati e le associazioni delle imprese per un’estensione del protocollo di sicurezza del porto non solo al lavoro portuale ma a tutte le categorie e gli ambiti del porto. Non si era ancora arrivati alla sottoscrizione perché erano in corso di definizione alcuni aspetti tecnici ed economici».

«Stamattina (27 marzo, ndr) – continua De Pascale – ho riunito tutte le parti sociali, il confronto è stato serrato e molto proficuo e alla fine dell’incontro ho proposto di arrivare in poche ore alla firma del protocollo. Tutte hanno accettato questo mio invito e per questo ringrazio di cuore i sindacati e le associazioni delle imprese e le istituzioni coinvolte, che hanno confermato l’attenzione a questo tema e la coesione necessaria ad affrontare questa sfida. Da oggi avremo maggiori e ulteriori risorse per le attività dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito, che si occuperanno della sicurezza in tutti i meandri della vita del porto, in tutte le imprese a prescindere dalla loro dimensione e anche in riferimento a tutti gli ambiti portuali e anche a quello  dell’autotrasporto. Avremo anche un tavolo operativo azionabile sia da parte dei sindacati che da parte delle imprese in qualunque momento per poter affrontare – con il supporto della Capitaneria di porto, della Ausl, dell’Autorità di sistema portuale per i loro ambiti di competenza- tutte le questioni specifiche laddove si verificassero problemi o anche solo incomprensioni».

La sollecitazione del sindaco è nata anche dopo che nei giorni scorsi il primo cittadino aveva appreso «con preoccupazione delle tensioni che si stavano sviluppando nel lavoro portuale, ben rappresentate dalle organizzazioni sindacali. Tutti i lavoratori che operano nel comparto, sia quelli portuali che quelli dell’indotto, dell’autotrasporto, delle operazioni di facchinaggio e dei servizi, già sono abituati a lavorare in un contesto di stress che merita particolare attenzione. È più che evidente che l’emergenza Covid desta nei lavoratori del porto e anche nelle imprese ulteriori preoccupazioni rispetto alle problematiche legate alla salute e anche alla tenuta economica di un comparto così strategico. Il nostro porto è uno dei porti che a livello nazionale ha uno dei ruoli più significativi sul versante agroalimentare ed è una infrastruttura strategica. Per tutti questi motivi e in primis per la sicurezza dei lavoratori l’estensione e l’ampliamento del protocollo sulla sicurezza erano imprescindibili».

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