Un polo della nautica al porto di Ravenna: nuova società in Penisola Trattaroli

Sapir mette a disposizione un’area di 28mila metri quadrati

Area Trattaroli Con Rendering Polo Nautico

La penisola Trattaroli con il rendering del polo nautico

Si è compiuto il primo atto per la realizzazione nel porto di Ravenna di un “Polo della Nautica”, un nuovo insediamento industriale per la produzione di imbarcazioni da diporto, destinato a ospitare cantieri e attività legate al mondo della nautica.

È stato infatti sottoscritto ieri (21 febbraio), nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna, l’atto con il quale il Gruppo Sapir, tra i più importanti terminalisti dello scalo ravennate, ha avviato il percorso per mettere nella disponibilità della nuova società Polo Nautico di Ravenna S.r.l. il diritto di superficie per l’area dove il Polo si insedierà.

La Polo Nautico Ravenna si è costituita appositamente per svolgere l’attività di produzione di imbarcazioni da diporto e annovera nella propria compagine societaria brand prestigiosi a livello nazionale ed internazionale nella progettazione e costruzione di natanti in materiale composito ad alta tecnologia.

Il diritto di superficie, che avrà durata di 30 anni, riguarda un’area di circa 28.000 mq di proprietà di Sapir, che si trova in Penisola Trattaroli e che si affaccia sul bacino portuale della Piallassa Piomboni.

Come noto, l’area della Penisola Trattaroli che si affaccia in destra canale è invece destinata alla realizzazione del nuovo terminal container.

«Avere raggiunto questo obiettivo – ha commentato l’amministratore delegato della nuova società, Paolo Francia – rappresenta per noi, e credo di poter parlare non solo a nome degli attuali soci della PNRa (Polo Nautico Ravenna, ndr) ma di tutta la nautica da diporto della pianura Padana, il coronamento di un progetto iniziato anni fa.  Come imprenditore e come ravennate sono veramente felice di avere oggi compiuto questo primo fondamentale passo di un intenso percorso che ci impegnerà nei prossimi anni. Percorso che con il supporto di tutti (istituzioni e industriali) porterà un rilevante beneficio al territorio inspiegabilmente non ancora dotato di strutture all’avanguardia dedicate alla costruzione di imbarcazioni da diporto».

«Questo progetto, che mi piace definire NKZ (Nautica a Km Zero), se gestito in modo armonico – conclude Francia – e, ripeto, adeguatamente sostenuto dal pubblico, porterà nel medio termine posti di lavoro e prestigio alla città di Ravenna ed all’Emilia Romagna dove sono da sempre presenti brand di importanza internazionale che non hanno oggi la possibilità di costruire sull’acqua in modo efficace, riducendo al minimo l’impatto ambientale grazie alla limitazione di trasporti e apporti energetici».

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