Il maggiorenne è stato arrestato e gli altri affidati ai genitori con una denuncia. Avevano attrezzato l’alloggio per il confenzionamento delle dosi di marijuana: in tutto ne avevano mezzo chilo
Andare in vacanza costa e così un gruppo di sei amici forlivesi in vacanza Lido di Classe, un 19enne e gli altri tra 16 e 17 anni, aveva trasformato l’alloggio in campeggio in una centrale per il confezionamento di droga da spacciare. Per la banda del fumo è finita male: il maggiorenne è stato arrestato e gli altri sono stati denunciati e affidati ai genitori. Devono rispondere tutti in concorso di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione dei carabinieri è cominciata alle 23 di ieri, 15 luglio, a Savio: la pattuglia impegnata in un servizio perlustrativo in via Torres ha controllato un’autovettura condotta da un 25enne operaio forlivese e ha trovato 17 grammi di marijuana appena acquistati da alcuni giovan che alloggiavano in un camping. Con l’ausilio di personale in borghese, i militari sono entrati nell’alloggio: sono stati rinvenuti e sequestrati quasi mezzo kg di marijuana (una metà contenuti buste di cellophane o vasi di vetro di peso compreso tra i 10 ed i 120 gr, gli altri tutti in bustine di cellophane più piccole fino a 2 gr. pronte per la vendita al dettaglio), 10 grammi di hashish, un bilancino di precisione e altro materiale per il confezionamento.
Sono i casi che hanno già ignorato il primo invito dell’Ausl e anche la raccomandata di sollecito come previsto dal decreto Lorenzin. Se entro 60 giorni avviano il ciclo vaccinale mancante la sanzione si annulla
Sono 173 le famiglie in provincia di Ravenna che hanno ricevuto la notifica del verbale da 166 euro per la mancata vaccinazione di un figlio minorenne. In totale in Romagna le sanzioni sono 1.1173 amministrative (236 a Cesena, 261 a Forlì e 503 a Rimini). Lo rende noto l’Ausl. Per queste famiglie esiste ancora la possibilità di annullare la sanzione qualora, entro 60 giorni dalla notifica della stessa, si provveda alla regolarizzazione o all’avvio dei cicli vaccinali mancanti.
Entro il 10 giugno scorso i servizi vaccinali dell’Ausl hanno trasmesso alle scuole l’elenco dei bambini e adolescenti che non risultavano in regola rispetto a tutte le vaccinazioni previste dalla normativa. Le scuole stanno provvedendo a richiedere ai genitori eventuale documentazione attestante la regolarizzazione. Si tratta dell’ultimo passaggio del complesso percorso di recupero degli inadempienti all’obbligo vaccinale avviato nel 2017 dopo l’approvazione della relativa legge.
Alle famiglie dei minori che, dal riscontro con l’anagrafe vaccinale, risultavano non in regola con il nuovo obbligo vaccinale, è stato inviato, dai Servizi Vaccinali territoriali dell’Ausl, un primo invito alla regolarizzazione, con appuntamento per la vaccinazione. Successivamente, alle famiglie che non hanno aderito a questo primo invito, è stata inviata una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno con invito ad un colloquio informativo e relativo appuntamento per le vaccinazioni; in seguito, per venire comunque incontro ai genitori non ancora adempienti rispetto all’obbligo di vaccinare i propri figli, i servizi vaccinali di tutti gli ambiti hanno attivato delle giornate in “libero accesso” riservate alla regolarizzazione di tutti i minori ancora non in regola.
Il percorso ha dato frutti e, durante questi anni sono numerosi i bambini e adolescenti che hanno scelto di regolarizzare la loro posizione vaccinale tanto che la copertura vaccinale calcolata dalla regione a dicembre 2018 è cresciuta in maniera significativa rispetto agli anni precedenti.
Al momento dello scambio degli elenchi con le scuole sono stati segnalati come irregolari 7.335 giovani (di cui 1.383 di età 0-6 anni) così suddivisi: Cesena 1.352 (di cui 236 di età 0-6 anni), Forlì 1.016 (di cui 187 di età 0-6 anni), Ravenna 1.224 (di cui 208 di età 0-6 anni), Rimini 3.743 (di cui 692 di età 0-6 anni).
Anche nelle ultime settimane si è registrato un significativo afflusso spontaneo di bambini per la regolarizzazione tanto che quasi il 6 per cento dei minori segnalati alle scuole come irregolari si è regolarizzato ed un ulteriore 7,5 per cento ha avviato i cicli vaccinali mancanti.
De Pascale: «I costi della transizione dovranno essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali»
Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato nella riunione di oggi, 16 luglio, una mozione della maggioranza per dichiarazione di emergenza climatica in relazione alle competenze del Comune, con impegni per la realizzazione di iniziative volte al contrasto al cambiamento climatico, e il sindaco Michele de Pascale ha affermato che diventa massima priorità nell’agenda della sua mministrazione.
«I ragazzi e le ragazze del movimento Fridays for future, a Ravenna e in tutto il mondo, stanno risvegliando le coscienze di tutti noi, cittadini e amministratori – dice il primo cittadino –, e ci stanno mettendo davanti alle nostre responsabilità e alle conseguenze che si verificheranno se non verranno presi al più presto provvedimenti seri, in grado di arginare l’impatto dei cambiamenti climatici sul futuro del nostro pianeta. La nuova consapevolezza che sta nascendo ci deve far cambiare velocemente passo. La mozione ha una duplice natura: da una parte quella di unire la nostra voce, la voce del Comune di Ravenna, alle tante altre che si alzano in tutto il mondo; dall’altra di rafforzare il nostro impegno, nel nostro territorio, per far sì che quello che è nella disponibilità della nostra comunità venga fatto».
Le misure di contrasto, mitigazione e adattamento verranno implementate secondo il principio di giustizia climatica: «I costi della transizione non dovranno gravare sulle fasce più deboli della popolazione, ma essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali».
Uno degli strumenti principali di riferimento sarà il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima, nel quale verrà sviluppato l’obiettivo di attuare ogni sforzo possibile per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 °C, tendere ad un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas climalteranti al 2050 e consentire che l’attuale obiettivo di taglio delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030, possa essere innalzato ad almeno il 60% anche attraverso provvedimenti legislativi e incentivi che intervengano a monte sui meccanismi di produzione delle emissioni.
Si identificheranno in particolare iniziative per la riduzione delle emissioni, per l’introduzione di energie rinnovabili e l’incentivazione dell’efficientamento energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità sostenibile, nell’edilizia pubblica, nella scelta dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento e per lo sviluppo progetti di riforestazione.
«Coinvolgeremo attivamente i giovani e le giovani ravennati nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro risoluzione, anche attraverso l’istituzione di un’apposita consulta. Il Comune di Ravenna, grazie all’adesione del 24 maggio 2019 al Forum regionale permanente per il Cambiamento climatico, si impegna anche tramite il proprio Centro di educazione alla sostenibilità (Ceas) in azioni di educazione, comunicazione e informazione verso gli stakeholder. Intensificheremo le azioni finalizzate al recepimento anticipato della direttiva relativa alla messa al bando della plastica monouso entro il 2021».
«Noi consiglieri comunali, a nome dei cittadini, abbiamo preso un impegno forte davanti ai tantissimi ragazzi del “fridays for future” – commentano Marco Maiolini e Emanuele Panizza, consiglieri del gruppo misto, e Massimo Manzoli di Ravenna in Comune –. Io chiedo che l’impegno di oggi non sia volto solo a tranquillizzare le nostre coscienze, ma deve essere lo stimolo per un nuovo modo di fare politica. Questo documento deve spingerci, ad esempio, a piantare più alberi, per creare nuovi polmoni verdi soprattutto nella pianura padana, uno dei territori più inquinati al mondo, proprio perché disboscato quasi completamente. Questo documento deve farci riflettere su ogni metro quadrato che andiamo ad impermeabilizzare con nuove costruzioni, perché non ce lo possiamo più permettere. Dobbiamo spingere sul recupero dell’esistente, come del resto già previsto dalla legislatura vigente».
Si tratta di risorse destinate a una ventina di operatori economici danneggiati il 10 luglio
Mezzo milione di euro dalla Regione per Milano Marittima. Risorse destinate agli operatori balneari ed economici, soprattutto bar e ristoranti, per i danni subiti a causa della tromba d’aria che ha colpito la località cervese pochi giorni fa, il 10 luglio.
Imprenditori che con l’appoggio dell’intera comunità locale, e degli stessi turisti presenti, in poche ore sono riusciti a risistemare i loro stabilimenti sulla spiaggia, un ‘miracolo’ sottolineato da più parti nel Paese, ai quali la Regione, dando seguito all’impegno subito preso dal presidente Stefano Bonaccini, destina un primo aiuto concreto, anticipando i fondi nazionali per i risarcimenti.
Nella seduta del 15 luglio, la Giunta regionale ha infatti stanziato 500mila euro destinati agli operatori economici, adottando lo stesso meccanismo che, per la prima volta e con una procedura inedita, aveva utilizzato per gli esercenti danneggiati nel dicembre 2017 a Lentigione, nel comune di Brescello (Re), Colorno (Pr) e Campogalliano (Mo) in seguito all’esondazione dei fiumi Enza, Parma e agli allagamenti per la piena del Secchia.
Un intervento reso possibile anche grazie allo stato di crisi regionale che il presidente Bonaccini sta per decretare, mentre è in corso l’iter per inserire Milano Marittima nella richiesta di stato d’emergenza nazionale, aperto dopo i gravi episodi di maltempo di giugno e luglio, istruttoria che si sta per concludere da parte del Dipartimento nazionale di protezione civile dopo i sopralluoghi fatti qui in Emilia-Romagna.
Il Comune di Cervia sta portando avanti le rilevazioni utili alla stima dei danni. Al momento, sono circa una ventina gli operatori economici danneggiati fra stabilimenti balneari, esercizi commerciali e imprese della ristorazione, alberghi, che potranno usufruire dei fondi regionali stanziati ieri.
Già nelle ore successive alla tromba d’aria i danni alla parte pubblica erano invece stati quantificati in almeno 2 milioni di euro, mentre gli alberi caduti sono stati oltre 2.200, di cui mille nella pineta. Danni che verranno quantificati con precisione per ottenere i fondi nazionali per i risarcimenti, successivi all’accoglimento della richiesta dello stato di emergenza da parte del Governo. Nel frattempo, la Regione anticipa le prime risorse per gli operatori privati: il finanziamento verrà erogato al Comune e seguirà un bando al quale le aziende potranno fare domanda per i danni a beni immobili, impianti, attrezzature o scorte.
L’inchiesta Black Job dei carabinieri emerse nel 2015 con gli arresti di due dipendenti dell’Ispettorato del lavoro
In cambio di cene, pranzi, bevande e altri favori di varia natura comunicavano in anticipo ai titolari di ristoranti e locali notturni le date delle ispezioni programmate dalle forze dell’ordine. Con l’accusa di corruzione sono state condannate ieri, 15 luglio, sei persone: due funzionari infedeli dell’Ispettorato del lavoro di Ravenna e quattro imprenditori della costa che hanno ricevuto le soffiate. La notizia è riportata sulle pagine odierne de Il Resto del Carlino e Corriere Romagna.
Si tratta della sentenza di primo grado (con rito abbreviato) per l’inchiesta Black Job condotta dai carabinieri ed emersa a dicembre 2015 quando con un’ordinanza di custodia cautelare furono arrestati i due ispettori, Gianfranco Ferrara di 62 anni e Massimo Siviero di 47. Per loro dal gup Janos Barlotti ora è arrivata una condanna rispettivamente a cinque e quattro anni di reclusione con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. I due dal momento dell’arresto erano sospesi dal lavoro con stipendio ridotto.
Questi i quattro imprenditori condannati: due anni e otto mesi per Enrico Cangini, amministratore della società che gestiva la discoteca Pineta a Milano Marittima; due anni (pena sospesa) per Fausto Donzellini, titolare del ristorante Campaza a Fosso Ghiaia; un anno e nove mesi per Christian Falsarella che gestiva il Singita, e per Fiorangela Bertini dell’albergo Miami a Milano Marittima. Altri imprenditori sono stati invece assolti perché il fatto non sussiste: Andrea Guidi (Pineta), Andrea Accardi (Terme Punta Marina), Massimo Rebonato (Lb coop). Il titolare del Caffè della Rotonda, Massimo Natali, aveva già patteggiato un anno e otto mesi; il patron della Pousada Emilio Tondini andrà a dibattimento con rito ordinario. La procura (pm Angela Scorza) aveva chiesto sei anni per i funzionari e due e mezzo per tutti gli imprenditori.
Volley A2 femminile / La Lega Volley ha reso noto la composizione dei raggruppamenti, con le ravennati che almeno nella prima fase non incroceranno le riminesi. Per il calendario bisogna attendere la prima settimana di agosto
Da sinistra il presidente Delorenzi, il coach Bendandi, capitan Bacchi, il vicepresidente Carnevali e il consigliere Rizzo
Niente derby romagnolo, almeno nella prima parte della stagione, per la Conad. La Lega Pallavolo Serie A femminile ha infatti ufficializzato la composizione dei due gironi di A2, con le riminesi del San Giovanni in Marignano che sono state inserite nel gruppo A, mentre le ravennati faranno parte del B. In tutto le formazioni iscritte al campionato sono venti, divise in due raggruppamenti da dieci partecipanti con il criterio del ranking della passatastagione. La squadra del debuttante Bendandi se la vedrà con due avversarie del Triveneto (Trento e Montecchio Maggiore), due del Piemonte (Collegno e Mondovì), una lombarda (Busto Arsizio), due del centro Italia (Macerata e Roma), una campana (Baronissi) e una siciliana (Marsala). Solo quattro i team incrociati dalle biancorosse nel girone dello scorso anno: Trento, Collegno, Montecchio e Marsala.
Per quanto riguarda la formula, è stata confermata quasi in blocco la modalità della scorsa stagione, con la fase a gironi seguita dalla Pool Promozione e dalla Pool Retrocessione. L’unica differenza è rappresentata dal fatto che le squadre porteranno nella seconda fase tutti i punti conquistati nella prima. La vincente della Pool Promozione sarà promossa direttamente in A1, mentre ai playoff Promozione (e qui c’è un’altra novità) accederanno le squadre della Pool Promozione classificate tra il secondo e l’ottavo posto e la vincente della Pool Retrocessione. Nella prima settimana di agosto verrà reso il calendario della prima fase.
Questo è il girone dove è stata inserita l’Olimpia Teodora. GIRONE B: Trentino Rosa (TN), Cus Collegno Volley (TO), LPM Pallavolo Mondovì (CN), Olimpia Teodora Ravenna, Unione Volley Montecchio Maggiore (VI), Polisportiva Due Principati Volley Baronissi (SA), Helvia Recina Volley Macerata, Futura Volley Giovani Busto Arsizio (VA), Volley Marsala (TP) e Roma Volley Club.
Questo, infine, è il girone A: Club Italia, Polisportiva A. Consolini San Giovanni Marignano (RN), Volley Soverato (CZ), Polisportiva Libertas Martignacco (UD), Volley Academy Sassuolo (MO), Giuseppe Cesari Cutrofiano (LE), Pallavolo Pinerolo (TO), CDA V. Talmassons (UD), Pallavolo Montale (MO) e Volley Hermaea Olbia.
Basket A2 / Comunicato dalla Lega Nazionale Pallacanestro il dato di affluenza complessivo riguardante la passata stagione
I tifosi giallorossi al Pala De André
La Lega Nazionale Pallacanestro ha comunicato il dato di affluenza complessivo del campionato di Serie A2 Old Wild West 2018-2019: sono stati circa 1 milione gli spettatori che hanno seguito le partite del secondo campionato nazionale tra girone Est e girone Ovest, tra stagione regolare, playoff e playout. L’OraSì Ravenna ha registrato numeri importanti, che la collocano nella top ten delle 32 squadre partecipanti, al decimo posto complessivo, settimo nel girone Est: gli spettatori al Pala De Andrè in regular season sono stati 27.217, per una media di 1.814 persone presenti per ogni gara casalinga.
A guidare la classifica Fortitudo Bologna, che ha sommato tutti i quattro record possibili: spettatori complessivi (82.309 in 15 gare), media-gara (5.487), incasso globale (1.129.120 euro) e incasso medio per gara (72.275 euro). Seguono Treviso (62.335 spettatori, media 4.156), Verona (53.513, 3.568), Forlì (52.825, 3.522), Udine (51.114, 3.408) e Montegranaro (33.667, 2.244). Davanti ai giallorossi anche tre squadre del girone Ovest: Biella (33.197, 2.213), Virtus Roma (32.759, 2.184) e Rieti (28.038, 1.869).
Il bacino di utenza della pallacanestro mantiene dunque il suo trend positivo in città, con il palazzetto di Ravenna che si conferma uno dei più caldi e frequentati dell’intera Lega. Un ringraziamento a tutti i tifosi che hanno sostenuto la squadra, in attesa della prossima stagione sportiva.
Canottaggio / Brillante secondo posto del quattro di coppia B nei campionati italiani organizzati sul bacino di casa. Quarta posizione per Laghi nel singolo B e sesta sia per l’otto B, sia per il quattro di coppia D
I Master della Canottieri Ravenna, Borghesi, Cervellati, Fabbri e Traversa, sul secondo gradino del podio
L’argento non è solo nei capelli, ma anche nella medaglia: la Canottieri Ravenna sale con il suo poker sul secondo gradino del podio ai Campionati Italiani Master di canottaggio organizzati al bacino della Standiana il 13 e 14 luglio. Un weekend di gare dedicato agli appassionati che ha visto gare ad alto livello competitivo, con oltre 600 atleti che si sono sfidati in due belle giornate in cui sono stati assegnati 49 titoli italiani nelle varie categorie di età, partendo dai Master A (over 27 anni) per arrivare ai Master H, atleti con più di 70 anni. A vincere l’argento sono Fabrizio Borghesi, Thomas Cervellati, Andrea Fabbri e Donato Traversa nel quattro di coppia Master C (età media 43-50 anni), preceduti solo dal club The Core. L’armo romagnolo chiude la gara col tempo di 3’14”58. La Canottieri Ravenna conferma la sua forza nella specialità del quattro di coppia, da sette anni consecutivi su uno dei due gradini più alti del podio Master, a eccezione del 2015.
La premiazione degli atleti del quattro di coppia della Canottieri Ravenna
Oltre all’argento, anche un quarto e due sesti posti per gli atleti della Canottieri Ravenna. Il quarto posto è quello di Filippo Laghi nel singolo Master B, che chiude la sua gara col tempo di 4’11”85, non lontano dal podio. Una buona prestazione per un atleta all’esordio in un Campionato Italiano Master. L’otto Master B, composto da Paolo Platamone, Fabrizio Borghesi, Ivan Malucelli, Marcello Miani, Andrea Fabbri, Thomas Cervellati, Donato Traversa e Daniele Perrone, timoniere Federica Felloni, è a lungo in lotta punta a punta per la medaglia di bronzo: un embardée ferma proprio sul più bello la barca di casa che è costretta poi a inseguire. In ogni caso l’otto ravennate chiude sesto in 3’29”89, a quattro secondi dal terzo posto e neanche a un secondo dal quarto posto in una finale molto combattuta e ad alto livello: oltre a Marcello Miani, in gara c’erano altre tre ex atleti olimpici come Frattini del Varese, Pamisano e Porzio dell’Aniene. Sesta piazza anche per il quattro di coppia Master D (età media tra i 50 e i 55 anni) formato da Alessandro Buoncompagni, Filippo Laghi, Vincenzo Petruzzellis e Marco Mura Alberti, che ferma il cronometro a 3’40”57 nella gara vinta dal The Core.
Si conclude così il secondo grande appuntamento remiero nazionale organizzato dalla Canottieri in questo 2019, dopo il Campionato Italiano Ragazzi, Under 23 ed Esordienti. L’appuntamento è per i 14 e 15 settembre, quando il bacino della Standiana ospiterà, per la prima volta nella sua storia, i Campionati Nazionali Universitari.
È stato scelto dalla Società Dante Alighieri per il congresso internazionale di Buenos Aires, dove verrà regalato a tutti gli esponenti di Governo
È un’anima romagnola quella che pulsa dietro al gioco di carte “Il mondo in tasca – Città d’Italia”, che dopo il grande successo riscosso a Lucca Comics & games 2018, si appresta ad avere un grande riconoscimento internazionale. È stato infatti scelto dalla Società Dante Alighieri come simbolo ludico e culturale per l’83° Congresso internazionale che si terrà a Buenos Aires dal 18 al 20 luglio per migliorare la lingua e le conoscenze delle città e della cultura, in Italia e all’estero.
Il lughese Michele Fenati, l’ideatore – musicista cantautore – dopo tanti concerti in Italia e all’estero, ha voluto riassumere in un cofanetto dal design essenziale ed attento alle tematiche legate al rispetto dell’ambiente, tutte le informazioni più importanti sulle città italiane e renderle fruibili in un modo facile e divertente a bambini e adulti.
Il profilo delle città è tracciato su carte che riassumono le informazioni relative a numero di abitanti, densità, superficie, altitudine e collocazione lungo lo Stivale e che possono essere utilizzate per 4 diversi tipi di gioco. La grafica è stata sviluppata da Gianni Dall’Osso che con Fenati condivide le stesse origini, collocate nella frazione lughese di Voltana.
Per queste caratteristiche, la Società Dante Alighieri, fondata da Giosuè Carducci nel 1889 per la diffusione della Cultura Italiana nel Mondo con oltre 400 comitati in 80 Paesi distribuiti in tutti i continenti del mondo, ha scelto “Il mondo in tasca – Città d’Italia” di Michele Fenati come simbolo ludico e culturale per il suo 83° Congresso Internazionale “L’italiano che ci unisce” organizzato dal 18 al 20 luglio a Buenos Aires, con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana.
L’evento è considerato uno dei principali, a livello mondiale, dedicati alla cultura italiana.
«”Il mondo in tasca – Città d’Italia”, prodotto dalla società Artistica di Ravenna – spiega Michele Fenati – sarà l’omaggio di benvenuto a tutti gli esponenti di Governo e a tutti i comitati della Società Dante Alighieri che interverranno. Si tratta di numeri importanti. I comitati distribuiti in tutti i continenti sono oltre 400 di cui 72 in Italia. Ogni anno i comitati coinvolgono oltre 120.000 persone nei corsi di italiano e negli appuntamenti artistico- culturali organizzati. Il pallet con oltre 1.000 copie del nostro gioco, si è imbarcato nei giorni scorsi per l’Argentina. Per noi, che siamo una piccola goccia nell’Oceano si tratta di una grandissima soddisfazione, non solo perchè la Società Dante Alighieri, rappresenta una delle massime autorità culturali italiane ma soprattutto perché “Il mondo in tasca – Città d’Italia” sarà strumento di gioco per migliorare la lingua e le conoscenze delle nostre città e della nostra cultura, in Italia e all’estero. Abbiamo sviluppato questo gioco – continua Fenati – testandolo in biblioteche, scuole ma soprattutto piccoli negozi. La cosa bella è i bambini, non lo vedono come un gioco scolastico ma come un divertente modo di vincere le Città italiane agli altri giocatori, senza sapere niente delle Città stesse ma utilizzando le informazioni scritte sulle carte».
Il gioco ha già avuto un grande successo nei primi mesi di vita in negozi e libreria di tutta Italia dal momento che abbina la sua grande giocabilità, espressa dalla possibilità di utilizzare l’unico mazzo per 4 giochi diversi, ad una didattica divertente e stimolante e non troppo pesante.
Nel prossimo futuro è attesa anche la versione europea de “Il mondo in tasca” dedicata alle principali capitali degli Stati che compongono il continente europeo.
Tennis / Domani, mercoledì 17 luglio, dalle ore 19.30 il plurititolato atleta paralimpico sarà tra i protagonisti di alcune sfide in singolo e in doppio
Il bolognese Fabian Mazzei ha partecipato a ben quattro edizioni di Giochi Paralimpici
Nella serata di domani, mercoledì 17 luglio, dalle ore 19.30 i campi del Tennis Club Faenza ospiteranno per la prima volta un torneo esibizione di tennis in carrozzina. Si sfideranno, in singolo e in doppio, alcuni giocatori di caratura nazionale e internazionale, per una serata che susciterà sicuramente l’interesse di tanti sportivi. In particolare ha assicurato la sua presenza Fabian Mazzei, l’italiano più forte di tutti i tempi, che ha da poco chiuso l’attività agonistica.
Mazzei, bolognese classe 1973, nel 1994 cadde in una gara amatoriale di sci, provocandosi una lesione midollare, con conseguente paraplegia e quindi sedia a rotelle. Fabian non si arrese e nel 1999 si avvicinò al tennis in carrozzina, guadagnandosi dopo solo otto mesi un posto alle Paralimpiadi di Sydney 2000. Iniziò così una carriera ricca di vittorie: si è aggiudicato numerosi titoli italiani e 72 tornei internazionali tra singoli e doppi, partecipando a quattro Paralimpiadi (da Sydney 2000 a Londra 2012) e a sedici mondiali.
Nel tennis in carrozzina iI campo non ha nessuna variazione di lunghezza e di superficie. La palla, invece, può rimbalzare due volte anziché una. La carrozzina è lievemente differente dalle altre per dimensioni, assetto delle ruote e maneggevolezza. Si perde il punto se il giocatore utilizza volutamente i piedi come freni o stabilizzatori, o si alza mentre colpisce la palla.
«Lo sport per i diversamente abili è un tema di grande attualità – dichiara il direttore sportivo del circolo, Giancarlo Sabbatani -. Negli ultimi tempi ha acquisito sempre più visibilità e ciò significa che nel nostro Paese esiste un sistema integrato, in cui lo sport è diventato davvero un diritto per tutti. Nel nostro circolo, sensibile a questa tematica, abbiamo deciso di far conoscere meglio il tennis in carrozzina a chi non ha mai avuto occasione di vederlo».
La società pubblica Azimut cura 22 campisanti nel comune di Ravenna e ha individuato 270 sepolture per cui dal 2012 non sono state saldate le spese per croci, lapidi o monumenti presenti sopra la terra: chi non paga deve togliere tutto. Cittadini sorpresi dalla richiesta dopo anni
Il gestore dei ventidue cimiteri nel comune di Ravenna, Azimut, si è reso conto che sulle tombe dei morti sepolti in terra c’è un tesoretto da riscuotere di circa 30mila euro e si è messo al lavoro per incassare. Da una verifica incrociata tra documentazione negli uffici e censimento delle singole sepolture ne risultano circa 270 dal 2012 in avanti, un decimo del totale dei defunti interrati, per cui non è stata pagata la tassa per l’installazione di una croce, una lapide o un monumentino. La cifra una tantum va da 80 euro a 150, a seconda delle caratteristiche dell’installazione. Già circa 80 persone hanno ricevuto telefonate da addetti di Azimut con una alternativa possibile: saldare il debito, anche rateizzando pur trattandosi di cifre tutto sommato modeste, oppure rimuovere l’elemento fuori terra lasciando solo il cosiddetto cippo, obbligatorio per legge a carico del gestore del cimitero, che riporta nome e date.
Per molti dei cittadini che hanno ricevuto la chiamata, alcuni dei quali hanno segnalato la cosa alla nostra redazione, è stata una sorpresa. Dagli uffici di Azimut sottolineano che la regola è in vigore da oltre vent’anni almeno ma, con trasparenza, riconoscono che c’è stata poca informazione al riguardo e poca solerzia nel tenere controllate eventuali inadempienze.
In buona sostanza succede questo. L’inumazione sotto terra in un campo comune è la sepoltura più economica a disposizione: 280 euro per lo scavo, la possa della cassa e l’apposizione del cippo. Se si vuole aggiungere altro si consiglia di attendere non meno di otto mesi, per consentire l’assestamento del terreno, e occorre rivolgersi a un marmista: nel caso di chi è abituato a lavorare con i cimiteri ravennati è al corrente dell’obolo da corrispondere. Nell’attesa che trascorrano i mesi per l’assestamento, è abitudine delle pompe funebri installare una croce di legno considerata provvisoria su cui si mette la foto del defunto e i dati essenziali. E rientrano quasi tutti in questo scenario i casi individuati da Azimut. Non necessariamente furbetti della croce: da Azimut mettono in conto che ci sia chi ha dimenticato di completare il lavoro, chi è convinto che fosse tutto chiuso con quella croce di legno, chi non trova l’accordo tra familiari per le ulteriori spese.
Calcio C / Con i test atletici e il primo allenamento a Glorie i giallorossi hanno iniziato a lavorare sotto gli ordini del tecnico Foschi. Il presidente: «La nostra volontà è quella di poter contare su un gruppo che diverta e che sia concreto, capace di centrare l’obiettivo della salvezza». Tesserati il difensore Sirri e il portiere Cincilla
Il primo discorso del tecnico Luciano Foschi nel giorno del raduno
È cominciata con il raduno di questa mattina, lunedì 15 luglio, la stagione 2019-20 del Ravenna, che si presenta per il terzo anno di fila ai blocchi di partenza del campionato di Serie C. Sotto la pioggia e agli ordini dello staff tecnico diretto da Luciano Foschi, i giocatori giallorossi si sono sottoposti ai test atletici allo stadio “Benelli”, mentre nel pomeriggio hanno effettuato il primo allenamento. L’organico ai nastri di partenza, in attesa dei prossimi rinforzi (il mercato per questa sessione terminerà il 2 settembre) è stato completato da alcuni ragazzi del settore giovanile (tutti classe 2001 e 2002), che già nella passata stagione si erano affacciati al mondo della prima squadra e che verranno valutati in questa fase dall’allenatore e dai suoi collaboratori.
Il diesse Sabbadini, il presidente Brunelli e il direttore generale Zignani
«Il Ravenna – sottolinea il presidente Alessandro Brunelli – si tuffa in questa nuova avventura con rinnovate ambizioni. A dare una continuità con un passato che ha portato parecchie soddisfazioni è lo staff tecnico, confermato in blocco. La nostra volontà è quella di poter contare su un gruppo che diverta e che sia concreto, capace di centrare l’obiettivo della salvezza. Presto verranno composti i gironi e, a mio avviso, il livello sarà molto alto. Stiamo lavorando per completare la rosa, che al momento non è lunga dal punto di vista numerico, ma che ci soddisfa da quello qualitativo. Crediamo infatti di essere sulla buona strada per costruire un organico il più competitivo possibile. Sottolineo infine che portiamo in ritiro ben sette giovani del nostro vivaio. Noi vogliamo rispettare le norme federali, con l’intenzione di portare in pianta stabile alcuni dei nostri giovani in prima squadra».
I giocatori e lo staff tecnico del Ravenna nel giorno del primo allenamento (foto Ravenna Fc Facebook)
Questa la lista dei convocati, dove non era ancora presente il portiere Matteo Cincilla, tesserato in giornata, a differenza di un altro degli ultimi acquisti della società bizantina, il difensore Alex Sirri, già abile e arruolato. Portieri: Andrea Spurio (’98), Giovanni Salvatori (’02). Difensori: William Jidayi (’84), Matteo Ronchi (’96), Alex Sirri (’91), Ermes Purro (’99), Giacomo Nigretti (’99), Giacomo Dradi (’01), Giorgio Sarti (’01), Emanuele Maltoni (’01). Centrocampisti: Alfonso Selleri (’86), Salvatore Papa (’90), Carlo Martorelli (’99), Enrico Sabba (’98), Simone Mancini (’01), Marco Fiorani (’02). Attaccanti: Szymon Fyda (’96), Simone Raffini (’96), Matteo Bezzi (’01), Filippo Frisari (’01).
Il portiere Matteo Cincilla con il presidente Brunelli
Tesserati Cincilla e Sirri Il portiere classe 1994 Matteo Cincilla ha firmato un accordo biennale con il Ravenna Fc e può vantare un ottimo curriculum alle sue spalle. È interessante infatti il dato sui clean sheet, considerato che in ben 44 occasioni ha mantenuta inviolata la propria porta, dimostrandosi tra gli estremi difensori più affidabili della categoria. Dopo avere svolto tutta la trafila nel settore giovanile dell’Inter, nella quale è arrivato a essere il terzo portiere nella stagione 2012/13, può già vantare 133 presenze tra i professionisti, dove ha principalmente vestito la casacca del Renate incrociando la strada di mister Foschi che lo conosce molto bene. «Innanzitutto – spiega Cincilla – sono contentissimo per la piazza importantissima in cui sono approdato. In secondo luogo mi fa estremamente piacere ritrovare il mister. Le motivazioni sono quelle di fare un buon campionato, ritornare a giocare i playoff come è già stato dimostrato che questa squadra può fare, e sperare, perché no, di superare più turni possibili per provare a regalare qualcosa ai nostri tifosi».
Il difensore Alex Sirri con il diesse Sabbadini
Nei giorni scorsi, infine, è stato tesserato Alex Sirri, che si è legato ai colori giallorossi fino al termine della stagione 2021. Il difensore mancino conosce alla perfezione la categoria avendo collezionato oltre le 180 presenze sempre in squadre di alta classifica come il Catanzaro e l’Alessandria, con la quale è arrivato addirittura a disputare una semifinale di Coppa Italia contro il Milan. Ottimo anche nella scorsa stagione in cui ha conquistato i playoff con la Virtus Francavilla. Alex, romagnolo di Pievequinta, arriva a Ravenna nel pieno della maturità calcistica dovendo compiere a settembre 29 anni ed è pronto a diventare un baluardo della difesa giallorossa. «Sono molto felice di essere qui, di tornare nella mia Romagna dopo dieci anni in giro per l’Italia. Conosco molte persone di Ravenna e ho avuto risposte importanti sull’ambiente e sulla società. Mi aspetto un pubblico carico ed una bella curva, ci tengo tanto perché giocare per il proprio pubblico è sempre una grande spinta in più».