mercoledì
17 Settembre 2025

Il disegno come esplorazione e relazione: alla scoperta delle tre mostre di Lugo

 

In dirittura finale il progetto Matrice/sette – giunto al suo settimo appuntamento – conta tre mostre sul tema del disegno contemporaneo che saranno aperte fino al 26 maggio (grazie a una proroga) nell’interessante contesto del palazzo razionalista, sede della Cassa di Risparmio e Fondazione del Monte, in piazza Baracca a Lugo.

La prima di queste mostre dal titolo I disegni e le cose nasce da un evento collettivo attivato nel Museo Baracca l’ottobre scorso in occasione della giornata del contemporaneo. Quasi una trentina di artiste e artisti hanno prodotto disegni ispirandosi a oggetti e immagini conservate presso la collezione museale. Questi appunti di viaggio – una sorta di resoconti di un’esplorazione – sono quindi confluiti in questa mostra a cura di Massimiliano Fabbri e Giulia Garuffi che da una parte rilancia il disegno presentando la ricchezza di tecniche e stili individuali, dall’altra stimola a ripensare il museo attraverso una mappa mentale del tutto inedita che attualizza e rivivifica il passato. Fra le opere in mostra, spesso più di una per artista, c’è chi sceglie elementi particolari, visioni parziali e insistite, come nel caso dello strumento a corde individuato da Federico Guerri o delle armi, dei particolari delle divise e dell’abbigliamento nei disegni di Filippo Maestroni e Elena Grossi, anche se è l’immagine dell’eroe a convergere numerosi interventi fra cui quelli vibranti e fantasmatici di Lucia Baldini. Molti degli artisti presenti provengono dal territorio e sono conosciuti come Ana Hillar che disegna una preziosa macchina volante con un tratto netto e minimale, e Sabrina Foschini che raccoglie in un bellissimo allestimento – che potrebbe bene essere integrato nello stesso museo – una serie di fotografie del pilota all’interno di piccoli nidi d’uccello.

A questa mostra si affianca una seconda – Drawing from Motel a cura del collettivo Art Motel – approdata a Lugo dopo le tappe di Bologna e Gerace. Inserita nel circuito della Biennale del Disegno di Rimini, l’esposizione – allestita tramite disegni di piccole dimensioni, numerati e allestiti su tavoli – ha lo scopo di far percepire il polso del disegno e della pittura contemporanea attraverso opere di artisti di generazioni differenti provenienti da tutta Italia. Fra le molte opere ricordiamo la Lettera impossibile di Tullia Mazzotti che propone un omaggio ai testi cancellati o mescolati di Emilio Isgrò, il disegno onirico a grafite del Ciglio di sole di Sergia Avveduti e il coinvolgente paesaggio minimale di Christos Giannopoulos in grado di gettare un ponte fra il mondo visibile e quello delle ombre.

La terza e ultima mostra è una personale di Massimiliano Fabbri: Disegni duemilaventi/duemilaventiquattro si dispongono attraverso sette stanze della sede, ciascuna come un episodio nel tempo. Basato sul principio delle affinità fra la pratica del disegnare e dello scrivere, Fabbri raccoglie in questa mostra la sua produzione grafica avviata su temi e in tempi di vita diversi. Appartengono ad esempio a Inventario Varoli, serie dedicata all’artista di Cotignola, alcuni disegni ispirati alle sculture a cui fanno da contrappunto le trascrizioni delle lettere di Varoli, in particolare quelle scritte all’artista e amica Olga: raffigurata a occhi chiusi come nel bellissimo ritratto della collezione di Palazzo Sforza, il volto della donna viene reiterata da Fabbri in una sequenza dolorosa a occhi chiusi. Fabbri si mette al posto di Varoli nell’azione di ripercorrere con la memoria un viso caro, probabilmente amato, per annullare la distanza del viaggio verso le Americhe che la porta via per sempre. D’altra parte – e lo scrive Fabbri in uno dei testi a parete – il disegno “scava e buca, ricuce frammenti, mancanze e pezzi sparsi cercando di tenerli insieme come un archeologo, perchè ha a che fare, sempre, con la memoria”. Al 2020 appartengono i disegni di Dove lei non è e di L’invenzione della solitudine, due serie diametralmente opposte eppure sintomaticamente simili perché nate dalla stessa imposizione claustrale di un luogo che non si riconosce come proprio eppure in cui si deve stare. Osservare immagini di vulcani, fumi avvolgenti, esplosioni e venti, di sinuosità vegetali e languidezza di fiori, è un modo di assecondare un movimento violento in quiete, giocare con gli opposti di tempesta e immobilità per sopportare la lentezza dei minuti. Se il disegno tenta di coprire la distanza nel tempo e nello spazio o la perdita di qualcuno o qualcosa – e per questo ha tanto a che fare col concetto storico di malinconia – mantiene anche la caratteristica di ripercorrere le linee di uno spazio o di un volto per riconoscere, comprendere meglio ciò che è di fronte. La due belle serie del 2020 e poi 2023 dedicate alla madre dell’artista durante il periodo di quarantena, quando purtroppo si inaugura per lei la malattia dell’Alzheimer, propone una serie di ritratti potenti come esito di un rapporto inedito. Disegnare significa qui guardarsi dritto negli occhi, riuscire a entrare in relazione con la propria madre come mai prima, riconoscendo con attenzione – e quindi mandando a memoria – ogni piccola curva di un sopracciglio, ogni verticale della tempia, opponendo una resistenza di affetto all’azione distruttiva del tempo.

Fino al 26 maggio: giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Ingresso gratuito

Cordoglio a Ravenna per la morte di Giorgio Benelli: «Una perdita enorme»

Lo ricorda il mondo ambientalista. Fu tra i fondatori anche di Lotta Continua

Giorgio Benelli Foto

In tanti hanno portato il loro ultimo saluto – ieri (8 maggio) in camera mortuaria a Ravenna – a Giorgio Benelli, morto nei giorni scorsi a 81 anni per l’aggravarsi di una malattia di cui soffriva da tempo.

Storico volto dell’ambientalismo locale (noto anche per le sue foto aeree, che aveva pubblicato anche nell’omonimo sito web), protagonista di numerose battaglie, negli anni settanta era stato anche tra i fondatori del comitato locale di Lotta Continua.

Tra i tanti che lo ricordano, Francesca Santarella della sezione ravennate di Italia Nostra: «Enumerare la moltitudine di vicende che seguì e che spesso riuscì a portare a buon fine a favore dell’interesse collettivo è impossibile; lo immagino ancora in volo in una delle sue memorabili escursioni aeree di denuncia sui cieli della nostra città, o sognando la Regina d’Africa, abbracciata per sempre ai rovi della pineta di Marina di Ravenna. Mentre ci sorridi col tuo fare gentile e riservato, ti salutiamo e ti guardiamo un po’ tristi, perché uomini del tuo impegno e della tua sensibilità sono sempre più rari, specialmente qui».

Cordoglio anche da parte dell’associazione Dis-Ordine, che lo ricorda «sempre pronto a documentare, nei modi più strabilianti, con il suo drone o con temerari sorvoli. Gli ex-allievi del 2013 ricordano il rombo del suo aeroplano per fotografare i mandala del progetto di accoglienza delle classi prime del Liceo Artistico di Ravenna sulla spiaggia di Marina di Ravenna. Ricordi indelebili, documenti indistruttibili. Grazie Giorgio».

A ricordare Benelli è anche il comitato Vitalaccia Dura. «Apprendiamo con tanto dolore la scomparsa di Giorgio Benelli, uno dei fondatori del nostro comitato e promotore di tante altre iniziative nel nostro comune, ma non solo, in difesa dell’ambiente e della natura che tanto profondamente amava. Solo per citare alcune delle iniziative a cui ha dato vita: il comitato in difesa della duna di Marina di Ravenna, il blog e il gruppo Ravenna Viva, il sito Foto aeree dove ha testimoniato coraggiosamente con le sue riprese aeree la crescente cementificazione delle nostre campagne, delle spiagge, il ritirarsi delle zone umide. Insieme al Comitato Vitalaccia dura si era impegnato nella difesa del territorio agricolo tra il porto San Vitale e Porto Fuori riuscendo ad evitare la costruzione di un bitumificio a ridosso del paese e, parzialmente, anche il trasferimento dei fanghi di dragaggio portuale in quell’area (purtroppo non interamente riuscito). Senza di lui e Grazia Beggio (anche lei ci ha lasciato qualche anno fa) ambientalisti di lunga data e con tanta esperienza, il nostro comitato non ci sarebbe stato e il nostro impegno per l’ambiente non si sarebbe concretizzato. Durante i nostri numerosissimi incontri abbiamo passato lunghe serate studiando documenti, valutando proposte, iniziative, abbiamo condiviso discussioni, ma anche risate e scambi umani indimenticabili che ci hanno arricchito enormemente. Lo ricordiamo come una persona estremamente disponibile, gentile, riservata e ironica. Una perdita enorme per noi che lo abbiamo conosciuto e gli abbiamo voluto bene, ma anche per la nostra città».

Sarà dedicata a Giorgio Benelli, infine, la giornata di mobilitazione ambientalista in programma anche a Ravenna sabato 11 maggio (vedi locandina in fondo all’articolo) promossa dal coordinamento ravennate Per il Clima Fuori dal Fossile e dalla Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna, che lo ricordano così: «Giorgio non c’è più, e ci sentiamo tutte/i un po’ più sole/i. È mancato all’affetto delle sue persone care e di tutte quelle che hanno condiviso con lui pezzi di strada. Uno storico lottatore, autore delle mitiche “foto aeree”, in un’epoca in cui i droni non erano neppure immaginati. Tante battaglie contro le cementificazioni e per la difesa dell’ambiente, prima fra tutte “la duna vive”, lo hanno visto protagonista di prima linea».

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Il Forlì chiede al Coni di sospendere i playoff: il Ravenna può ancora sperare

Terzo ricorso per chiedere la sconfitta a tavolino del Carpi, che domenica scorsa ha già festeggiato il primo posto davanti ai giallorossi

Ravenna Imolese Finale
Il saluto dei tifosi ai giocatori giallorossi al termine dell’ultima partita di campionato contro l’Imolese

Dopo i due ricorsi respinti dalla Lega, il Forlì ne ha depositato un terzo al Collegio di Garanzia del Coni. Il caso è quello che riguarda il giocatore del Carpi (il difensore Cecotti) che avrebbe giocato contro il Forlì nonostante una squalifica da scontare (spiegavamo nel dettaglio l’episodio a questo link).

Il Ravenna Fc è spettatore molto interessato: il Carpi infatti aveva vinto la partita sul campo e in caso di sconfitta a tavolino chiuderebbe il campionato (girone D di serie D) al secondo posto, dietro ai giallorossi, nonostante domenica gli emiliani abbiano già festeggiato la promozione in serie C.

Nel ricorso, il Forlì chiede formalmente al Coni di «disporre la sospensione delle gare playoff del campionato Lnd in programma domenica 12 e domenica 19 maggio fino alla definizione del presente giudizio». Playoff che vedrebbero il Ravenna impegnato contro il Lentigione. Giova sottolineare come anche la vittoria dei playoff non garantirebbe la promozione, ma solo un vantaggio in caso di ripescaggi.

Le scuole in Emilia-Romagna riapriranno il 16 settembre

La giunta regionale ha approvato il calendario 2024-2025

Scuola Zaino Studentessa

Suonerà lunedì 16 settembre la campanella del rientro a scuola per gli oltre cinquecentomila studenti dell’Emilia-Romagna, mentre l’ultima giornata di lezioni sarà il 6 giugno 2025.

La giunta regionale ha approvato il calendario dell’anno scolastico 2024-2025 per tutte le scuole.

Le lezioni saranno sospese in occasione della commemorazione dei defunti, 2 novembre 2024, delle vacanze natalizie dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 e delle vacanze pasquali dal 17 al 22 aprile 2025.

La normativa nazionale stabilisce che l’anno scolastico debba contare non meno di 200 giorni di attività didattica, oltre a un significativo numero di giorni per lo svolgimento di ulteriori programmi didattici e educativi. La Regione Emilia-Romagna ha fissato in cinque giorni aggiuntivi il periodo per gli interventi didattici ed educativi: le giornate complessive sono dunque 205.

Fatte salve le date di inizio e fine lezioni, le istituzioni scolastiche possono adattare il calendario secondo le esigenze specifiche previste nell’ambito del proprio Piano dell’offerta formativa. Confermata anche la facoltà per le scuole dell’infanzia (3-6 anni) di anticipare la data di avvio e di posticipare quella di fine attività didattiche. (Ansa.it)

Festival Polis: il genio immortale di Bertolt Brecht nell’attualità di ErosAntEros

Dal prologo di “Santa Giovanna dei Macelli”, con un’ispiratissima Agata Tomsic, alle “Cinque difficoltà per chi scrive la verità” con live electronics e le foto di Michele Lapini

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In un’edizione del festival Polis dedicata a un focus internazionale sul teatro contemporaneo dell’area di lingua tedesca, la compagnia ErosAntEros si affida al genio immortale di Bertolt Brecht, con il prologo straordinario Santa Giovanna dei Macelli (andato in scena il 24 aprile) e la ripresa di Sulla difficoltà di dire la verità (tratto dal saggio politico-letterario Cinque difficoltà per chi scrive la verità), che la compagnia aveva portato in scena in forma di lettura concerto nel 2014 e che diventa ora uno spettacolo strutturato. Altra coproduzione del festival presentata in prima nazionale, Sulla difficoltà di dire la verità va in scena il 10, l’11 e il 12 maggio dalle 20 al ridotto del teatro Rasi).

CLICCA QUI PER SCOPRIRE TUTTO IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL GIORNO PER GIORNO

Santa Giovanna dei Macelli fu scritto da Brecht tra il 1929 e il 1931, dopo il successo de L’opera da tre soldi e durante il periodo del suo radicale lavoro sperimentale con i Lehrstücke, forma di teatro modernista sviluppata con i suoi collaboratori dagli anni ‘20 alla ne degli anni ‘30. Economia, capitale, speculazione finanziaria, sfruttamento dei lavoratori sono i grandi temi al centro del dramma, scritto in seguito al crollo della borsa di New York del 1929, che portò gli Stati Uniti prima e l’Europa poi a dieci anni di crisi economica, fallimenti di industrie, abbandono delle terre, disoccupazione, miseria, fino alla Seconda guerra mondiale. In questa versione della storia di Giovanna d’Arco, Brecht la trasforma in Joan Dark, un membro dei Cappelli Neri (un gruppo simile all’Esercito della Salvezza) nella Chicago del XX secolo, questi ultimi impersonati nel lavoro di ErosAntEros dai Laibach, band cult slovena che ha spesso nutrito i lavori della compagnia ravennate. La pièce racconta la battaglia di Joan (un’ispiratissima Agata Tomšic) con Pierpont Mauler (Danilo Nigrelli, perfetto nel ruolo) l’untuoso proprietario di uno stabilimento di confezionamento carni. Come la sua omonima, Joan è una donna condannata, una martire e (almeno inizialmente) un’innocente in un mondo di scioperanti, grassatori e operai squattrinati. Come molte delle opere di Brecht, Santa Giovanna dei Macelli è costellata di umorismo e canzoni come parte della sua struttura drammaturgica epica e tratta il tema dell’emancipazione dalla sofferenza materiale e dallo sfruttamento.

In Cinque difficoltà per chi scrive la verità, del 1935, invece, il drammaturgo tedesco, ormai in esilio, rivolgendosi agli artisti e agli intellettuali, enuncia le regole programmatiche (quasi un manuale di strategia militare) per dire la verità ai deboli e combattere la menzogna dei potenti. ErosAntEros qui decide di divulgare il testo assieme ad alcune poesie dello stesso autore, in una forma che si concentra sul piano sonoro-vocale, con la performance vocale di Agata Tomšic e il live electronics di Davide Sacco, e sul piano visivo con la proiezione di immagini di realtà del fotografo Michele Lapini, sensibile osservatore delle questioni sociali, ambientali e politiche che caratterizzano il mondo attuale. «Chi ai nostri giorni voglia combattere la menzogna e l’ignoranza e scrivere la verità – scrive Brecht – deve superare almeno cinque difficoltà. Deve avere il coraggio di scrivere la verità, benché essa venga ovunque soffocata; l’accortezza di riconoscerla, benché venga ovunque travisata; l’arte di renderla maneggevole come un’arma; l’avvedutezza di saper scegliere coloro nelle cui mani essa diventa efficace; l’astuzia di divulgarla fra questi ultimi».

Scende per aprire il cancello di casa e poi rimane schiacciata dalla propria auto

Una donna al Bufalini a causa di un insolito incidente lungo la Reale, a Camerlona

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Una donna è finita al Bufalini, schiacciata dalla sua stessa auto. È successo nella serata di mercoledì 8 maggio a Camerlona, lungo la “Reale”.

Secondo una prima ricostruzione, la donna stava effettuando una manovra per entrare nella propria abitazione e dopo essere scesa dalla vettura per aprire il cancello, ha tentato di fermare l’auto che si stava muovendo, ma ne è finita travolta, schiacciata vicino al muretto di casa.

La donna è stata soccorsa in un primo momento da marito e vicini e poi dal personale del 118, che l’ha trasportata in elicottero al Bufalini.

Stefano Liberti a Ravenna per un dialogo sul tema del cambiamento climatico

Due appuntamenti nell’ambito del Festival delle Culture per esplorare insieme al giornalista la drammatica situazione ambientale del Paese, dal legame tra l’alluvione in Romagna e l’invasione di granchi blu alla minaccia dell’acqua alta a Venezia e la desertificazione della Sicilia

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Stefano Liberti sarà a Ravenna per due incontri sul tema del cambiamento climatico, nell’ambito della rassegna Scritture di Fronteria del Festival delle Culture.

Il giornalista d’inchiesta, noto per le sue collaborazioni con L’Espresso, Internazionale, El Pais e La Monde e autore per Rizzoli di “Terra bruciata.Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita” dialogherà con Matteo Cavezzali alla biblioteca Classense, giovedì 9 maggio alle 0re 17.30 e venerdì 10 alle 10, in un incontro aperto anche alle scuole.

Nel corso dell’incontro, Liberti accompagnerà gli spettatori in un viaggio attraverso l’Italia e le sue contraddizioni, tra esempi già all’avanguardia nella tutela dell’ambiente e una politica nazionale inadeguata e immobilista. Nel suo libro fa notare come la crisi ambientale causata dal nostro modello di sviluppo – fatto di deforestazione e urbanizzazione incontrollate – abbia investito il nostro Paese con particolare violenza. La particolare morfologia del territorio e la posizione geografica piazzano infatti l’Italia in prima linea sul fronte dei cambiamenti climatici. Con passione e competenza, unendo l’inconfutabilità dei dati scientificialla potenza del reportage in presa diretta, il giornalista presenterà una panoramica che va dal legame tra l’alluvione in Romagna e l’invasione dei granchi blu, alla minaccia dell’acqua alta a Venezia e la desertificazione della Sicilia, con una particolare attenzione all’agricoltura, al turismo e alla disponibilità di energia idroelettrica, promuovendo una presa di coscienza collettiva e stimolando un dibattito franco, costruttivo e non ideologico, su una questione che non può più essere rimandata.

L’ex don porta in tribunale sei parrocchiani e chiede un risarcimento da 25mila euro

Nel febbraio del 2021 un gruppo di fedeli avrebbero bloccato e minacciato il prete, impedendogli di dire messa. Alla base delle tensioni le restrizioni imposte alla chiesa, privata del coro, degli scout e dell’oratorio

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L’ex parroco di Alfonsine, don Luigi Gatti, porta in tribunale sei parrocchiani con l’accusa di violenza privata nei suoi confronti e chiede 25mila euro di risarcimento da devolvere in beneficenza. Gli imputati respingono le accuse. A riportare la vicenda è l’edizione de Il Resto del Carlino in edicola oggi (mercoledì 8 maggio).

Secondo quanto testimoniato dal religioso, i fedeli l’avrebbero circondato e aggredito pochi giorni prima delle sue dimissioni, consegnate il 22 febbraio 2021 per «motivi personali». Da allora don Gatti è senza parrocchia e svolge incarichi provvisori per la diocesi di Faenza-Modigliana.

Alla base degli attriti tra alcuni esponenti della comunità ecclesiastica e il don ci sarebbero i tagli imposti da quest’ultimo alla parrocchia, privata del gruppo scout, del coro ed infine dell’oratorio. Dopo l’affissione di cartelli e la dichiarazione di malcontento diffuso, secondo le accuse i giovani parrocchiani (tutti di età vicina ai 20 anni, ad esclusione di un minorenne e un over 50) avrebbero bloccato, spintonato e minacciato il prete, impedendogli di celebrare messa. L’accusa di cui sono chiamati a rispondere è aggravata sia perché contro un ministro del culto cattolico sia per il coinvolgimento nel presunto reato di un minore.

Gli imputati ritengono spropositata la richiesta monetaria di don Gatti, tuttavia si impegneranno a formalizzare un’offerta simbolica di mille euro a testa, senza assunzione di responsabilità, da consegnare entro la data della prossima udienza.

Dati del primo trimestre 2024: imprese giovanili in crescita, calo per le femminili

Il primo bilancio dell’anno ha visto un calo di 139 unità, un valore più alto rispetto all’ultimo triennio ma ancora al di sotto della media dello scorso decennio

Camera Di Commercio

Continua, dopo la frattura pandemica, il percorso di recupero della normalità all’anagrafe delle imprese ravennati. Tra gennaio e marzo 2024 il bilancio tra aperture e chiusure volontarie di attività economiche si è attestato a -139 unità, un valore più elevato rispetto allo stesso trimestre degli ultimi tre anni ma ancora ben al di sotto della media dell’ultimo decennio (circa -250 imprese).

Il saldo del trimestre riflette, da un lato, una leggera accelerazione delle cancellazioni (793, pari allo 0,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2023) e, dall’altro, un moderato calo delle iscrizioni (654, il 3,3% in meno dell’anno precedente). Nel complesso, entrambi i flussi di aperture e chiusure di imprese restano comunque ancora al di sotto della media del periodo prepandemia.

Il risultato della movimentazione, conduce ad una contrazione trimestrale del -0,38% dello stock di imprese (a fronte del -0,29% dell’Emilia-Romagna e del -0,18 in Italia). Questo in sintesi lo scenario che emerge dai dati Movimprese elaborati dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna sulla base del Registro delle Imprese, relativo all’andamento del primo trimestre del 2024.

«Nel valutare i dati del primo trimestre – evidenzia l’Ufficio Studi della Camera di commercio – è importante considerare che, storicamente, questo periodo registra saldi negativi, principalmente a causa del concentrarsi alla fine dell’anno di un elevato numero di cessazioni di attività. Un fenomeno di natura tecnico-amministrativa che estende i propri effetti sugli archivi camerali anche nelle prime settimane del nuovo anno, influenzando il dato del primo trimestre».

A fine marzo 2024, lo stock complessivo delle imprese registrate in provincia di Ravenna si attesta sulle 36.883 unità. Il bilancio di avvio dell’anno ha avuto maggiori ripercussioni soprattutto sulle imprese individuali, che hanno registrato una diminuzione di 130 unità rispetto alla fine di dicembre (-0,67%). La diminuzione delle società di persone è stata meno significativa in termini assoluti, con una riduzione di 58 unità ma superiore in termini relativi a quella delle imprese individuali (-0,76%).

Nota positiva, ed accentuata rispetto all’anno precedente, dalle società di capitali che hanno registrato una crescita di 69 unità nei primi tre mesi dell’anno (+0,77%; era +0,21% nel primo trimestre 2023). Durante il primo trimestre 2024, diversi settori hanno manifestato una crescita significativa, come l’edilizia (+33 imprese, +0,6% la variazione percentuale trimestrale rispetto a dicembre 2023), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+10 imprese, +0,7%), i servizi Ict (+10, +1,5%), le attività finanziarie (+8, +1%), i servizi di alloggio e ristorazione (+5, +0,2%), la fornitura di energia elettrica-gas (+4, +3,6%), il noleggio e servizi di supporto alle imprese (+3 imprese, +0,3%), la fornitura di acqua, gestione reti fognarie e rifiuti (+2, +3,4%) e le attività di servizi alle persone (con una impresa in più e +0,1% la crescita trimestrale), si sono distinti per un aumento della compagine imprenditoriale.

Sul versante opposto, le riduzioni più significative nel numero di attività hanno riguardato l’agricoltura (-121 imprese e -1,9%) ed il commercio (-65 unità, pari a una variazione percentuale negativa trimestrale del -0,9%). Questo evidenzia sfide specifiche che tali settori stanno affrontando, forse dovute a cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, alle politiche agricole o, più in generale, all’impatto delle fluttuazioni economiche globali.
Contrazioni più contenute si registrano, infine, per le attività immobiliari (-24 e -1,1%), nella logistica (-9 e -0,8%) e nell’industria manifatturiera (-8 imprese e -0,3%).

Nel primo trimestre dell’anno, crescono le imprese giovanili (+3,64%, corrispondente ad un saldo netto tra iscrizioni e cessazioni volontarie pari a +91 unità) e le imprese straniere (+1,85% e saldo pari a +85 unità). In negativo invece le imprese femminili, con 68 attività in meno e tasso trimestrale negativo pari a -0,86%.

580esimo Sposalizio del Mare: ospiti d’onore la città di Cortina e Maria Pia Timo

Il tradizionale “lancio dell’anello” è in programma per domenica 12 maggio. Da quest’anno sarà possibile assistere alla sfida anche attraverso una diretta Facebook e due maxi schermi nel cuore della città

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È tutto pronto per la 580esima edizione dello Sposalizio del Mare, la festa con la quale da secoli Cervia rinnova il suo legame con il Mare Adriatico. Come da tradizione, il weekend di celebrazioni sarà inaugurato dal Concerto della Grande Orchestra Città di Cervia, diretta dal maestro Fulvio Penso. Sul palco del teatro comunale Walter Chiari l’orchestra cittadina alternerà brani classici e moderni, con la partecipazione straordinaria del tenore Alessandro Moccia.

Il programma dell’edizione 2024 dello Sposalizio del Mare proseguirà poi sabato 11 e domenica 12 maggio, tra rievocazione storica, cultura, gastronomia e spettacoli che ogni anno caratterizzano la festa. La città ospite di quest’anno sarà Cortina d’Ampezzo, frequentata località sciistica veneta accomunata a Cervia dal forte appeal turistico e dalla vocazione sportiva.

Cortina sarà protagonista della Cerimonia dell’Anello sabato 11 maggio alle ore 11 in Piazza Garibaldi (in Teatro comunale in caso di maltempo), dove avverrà lo scambio dei doni tra le due città e dove si svolgerà una anteprima del corteo storico, con gli attori Maria Pia Timo e Vito nei panni della Dama dell’Anello e del Podestà, madrina e padrino della festività.

La cerimonia entrerà nel vivo durante il giorno dell’Ascensione, domenica 12 maggio. La mattina sono in programma il trofeo dell’anello in piazzale dei Salinari (ore 10) e la passeggiata patrimoniale “Mare e Pesca”, con partenza dalla Torre San Michele alle 10.30.
Dalle ore 16, in piazza Garibaldi, l’esibizione di sbandieratori, musici e alfieri, in rappresentanza dei rioni del palio del Niballo di Faenza, e la sfilata dei figuranti in costumi storici precedono la benedizione dell’anello da parte dell’Arcivescovo Lorenzo Ghizzoni. Alle ore 17.15 il corteo storico dei figuranti e delle autorità si muoverà verso il porto canale raggiungendo le barche aspettano di uscire in mare aperto per il tradizionale lancio dell’anello, la sfida che vede i giovani cervesi contendersi il “trofeo”che promette fortuna e prosperità. È possibile assistere alla pesca dell’anello a bordo di una delle due motonavi (acquistando il biglietto in prevendita sul sito del Comune) o, per la prima volta nella storia della manifestazione, sarà possibile seguire la cerimonia in diretta Facebook e su due maxi schermi, uno posizionato in piazza Garibaldi e uno sul Lungomare D’Annunzio – Porto turistico. Il ricavato dei biglietti per il lancio dell’anello sarà devoluto in beneficenza alla Casa di riposo Busignani.

La Cgil raccoglie firme sui referendum «per un lavoro dignitoso e sicuro»

La campagna prende il via nei luoghi di lavoro. Ecco date e orari dei banchetti

Banchetti Cgil Referendum

La campagna di raccolta firme organizzata dalla Cgil, a sostegno dei quattro quesiti referendari per un lavoro dignitoso e sicuro, prende il via anche nei luoghi di lavoro, dove da venerdì 10 maggio, in varie realtà della provincia, sono in programma assemblee in cui saranno spiegate le ragioni dell’iniziativa “Il lavoro è un bene comune”.

Le assemblee proseguiranno nelle prossime settimane con lo scopo di illustrare le motivazioni del sindacato e di raccogliere adesioni a sostegno dei referendum popolari. Oltre alle assemblee, sono già operativi diversi banchetti di raccolta firme che hanno preso il via lo scorso 25 aprile e hanno già fruttato centinaia di sottoscrizioni.

Queste le date e i luoghi dei banchetti in programma nei prossimi giorni: 10 maggio al presidio ospedaliero di Lugo dalle 12,30 alle 15; 15 maggio al presidio ospedaliero di Ravenna dalle 12,30 alle 15 e al mercato di Lugo alla mattina; 16 maggio a Lugo in occasione dell’iniziativa “I giovedì della salute”; 18 maggio dalle 8 alle 12 in piazza a Bagnacavallo; 21 maggio nel piazzale di fronte alla Ciclat, dalle 10,30 alle 15, a Ravenna e davanti al presidio ospedaliero di Cervia dalle 12,30 alle 15.

La campagna di raccolta firme è operativa anche nelle Camere del lavoro del territorio dove è possibile sottoscrivere i moduli di adesione.

«Il lavoro in Italia è troppo precario e i salari sono troppo bassi – scrive il sindacato –. Tre persone al giorno muoiono lavorando. Per realizzare il massimo profitto possibile appalti, subappalti, finte cooperative, esternalizzazioni di attività sono diventati normali modelli organizzativi di ogni azienda privata e pubblica. Il frutto di vent’anni di leggi sbagliate è un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono lavorare. Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà».

I quattro quesiti intendono restituire dignità al lavoro:

• Abrogazione del Jobs Act: «Cgil chiede l’eliminazione del decreto legislativo 23 del 2015, noto come Jobs Act, al fine di contrastare la precarizzazione del lavoro e ripristinare tutele per i lavoratori»;

• Abrogazione del tetto all’indennizzo per i licenziamenti illegittimi: «si propone di rimuovere il limite massimo all’indennizzo per i lavoratori licenziati illegittimamente, al fine di aumentare la deterrenza contro gli abusi e garantire una giusta compensazione in caso di licenziamento ingiustificato»;

• Abrogazione dell’abuso del contratto a termine: «si intende eliminare le norme che hanno liberalizzato l’uso del contratto a termine da parte delle aziende, contribuendo alla precarizzazione del lavoro (tema particolarmente impattante in provincia di Rimini)»;

• Abrogazione della de responsabilizzazione delle aziende negli appalti: «si propone di rendere le aziende committenti responsabili in caso di infortunio o malattia professionale dei lavoratori impiegati negli appalti, al fine di promuovere la sicurezza sul lavoro».

A Lugo una mostra che racconta l’Italia attraverso l’architettura contemporanea

I lavori di 19 giovani studi di architetti saranno raccolti alla Rocca Estense di Lugo per spiegare la visione di una nuova generazione di professionisti, in un dialogo tra natura, architettura e cultura

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“Il viaggio come dimensione del fare e del vivere architettura”, questo il concetto da cui nasce Viaggio in Italia.  Itinerari di architettura contemporanea, la mostra che dal 12 maggio al 23 giugno raccoglie nella Rocca Estense di Lugo i lavori di alcuni giovani studi di architetti.

Il percorso, reale e espositivo, si snoda attraverso 19 luoghi da nord a sud, offrendo uno sguardo sui territori che ospitano i progetti concepiti da studi di architettura italiani con alle spalle circa dieci anni di attività. Una panoramica non esaustiva ma che, come comunicano dall’organizzazione, «rappresenta uno spaccato significativo del lavoro di una nuova generazione di architetti: professionisti che conducono la loro ricerca attraverso l’accademia e il cantiere, passando per i concorsi di architettura come via preferenziale verso la qualità del progetto». Gli studi selezionati da Mattia Pavarotti (curatore della mostra insieme a Roberto Bosi) sono: A25architetti, Am3 Architetti Associati, Amaa, ArchisbangAssociates Architecture, Balance, Bdr bureau, Ciclostile Architettura, Demogo, ellevuelle architetti, ErranteArchitetture, Fondamenta, Messner Architects, Md41, Oasi architects, Orizzontale, Studio wok, Supervoid e Vg13 Architects.

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Tra i progetti esposti compaiono un padiglione agricolo, un’aula liturgica, una galleria d’arte contemporanea, una cascina riconvertita in spazio per l’ospitalità, una casa funeraria, così come un padiglione deputato a mostre temporanee e conferenze sul tema della memoria del paesaggio minerario. Biblioteche, luoghi di lavoro per artisti, residenze, uffici, scuole che punteggiano la penisola entrando a far parte del patrimonio culturale e naturale del Paese. La selezione è stata condotta sulla base di una ricerca del legame tra spazio pubblico e privato, esterno e interno, volta a costituire un processo relazionale per la condivisione degli spazi. Anche l’allestimento degli spazi espositivi è basato sulla relazione: curato dal collettivo Orizzontale, evita inutili sprechi e riadatta il progetto ideato per la mostra del 2022 Piazze. Fenomenologie dell’inatteso, entrando in connessione con l’edificio storico e riconfigurandone spazi e rapporti: i pannelli privilegiano l’immediatezza della visione per creare un racconto completo, mentre la base della parete si allarga a disegnare una seduta pronta ad accogliere passanti e visitatori, invitandoli ad accomodarsi all’interno dello spazio, che da corte di passaggio diventa luogo di relazione e di approfondimento.

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Viaggio in Italia. Itinerari di architettura contemporanea è promosso da ProViaggiArchitettura, con patrocinio di Comune di Lugo, del Consiglio nazionale degli architetti, della Federazione degli ordini degli architetti e dell’Ordine degli architetti della provincia di Ravenna, con il sostegno di EdilPiù. Marcello Bacchini, direttore di ProViaggiArchitettura spiega: «La mostra si pone come intervento urbano, come architettura effimera che diventa elemento di aggregazione, rendendo lo spazio pubblico trasformista e permeabile. Il progetto vuole promuovere le relazioni che si generano fra i cittadini e la città».

Questo “viaggio”,  partito da un volume pubblicato da LetteraVentidue Edizioni nel 2024, proseguirà con la mappa, architettonica ed emotiva dei “luOghi di affezione” di ognuno dei progettisti coinvolti, che saranno raccontati durante il convegno inaugurale ‘Il viaggio continua’, in programma a Lugo l’11 maggio 2024, in concomitanza con l’iniziativa Romagna in Fiore, promossa da Ravenna Festival per supportare i luoghi feriti dall’alluvione.

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