L’ex assessore contro i tagli ai vitalizi: «Non siamo tutti “Batman” o Scilipoti…»

Guido Pasi è tra i firmatari del ricorso al Tar contro la riforma regionale: «L’ho fatto per ragioni di principio». La sua indennità è di 2.021 euro al mese: «E non 2.277 come scritto. A me non sembra una pensione d’oro…»

Guido Pasi

Guido Pasi

L’ex assessore regionale al Turismo di Rifondazione Comunista Guido Pasi, tra i sei ex consiglieri ravennati ad aver fatto ricorso contro la legge regionale che taglia i vitalizi, si sfoga dopo le polemiche che hanno accompagnato la notizia. Rettificando innanzitutto le cifre: i 2.277 euro del nostro articolo (cifra ripresa da quanto scritto dal Carlino) erano infatti riferiti agli ultimi dati disponibili con certezza, quelli del vitalizio del 2011. Da allora i dati pubblicati dalla Regione sono in forma anonima. Pasi sottolinea però come ora il suo vitalizio sia sceso a 2.021,45 euro al mese, per 12 mensilità. «Mi sbaglierò – attacca nella sua replica l’ex assessore – ma a me non sembra una pensione d’oro, dignitosa sì».

«So benissimo – continua la nota inviata alla nostra redazione – che non posso aspettarmi benevolenza o comprensione in questa fase politica. Chi come me ha fatto politica per passione e per una vita intera viene accumunato ad ogni arrivista e malfattore. Insomma la misura del “politico” sono Batman (il riferimento è al soprannome di Franco Fiorito, ndr) e Scilipoti. Cosa volete che importi se noi abbiamo fatto decenni di militanza pagando di tasca nostra. Cosa importa se quando sono stato amministratore pubblico l’ho fatto con disciplina e onore? Niente, adesso non conta più niente. La strada imboccata condurrà ad una sola conclusione: chi farà politica dovrà poterselo permettere, si tornerà al censo. È probabilmente inutile ricordare che l’indennità differita (il cosiddetto vitalizio) è una delle tre componenti della retribuzione di chi fa attività legislativa: indennità di carica, di funzione e differita. Chi ha pensato a questa tripartizione aveva in mente un’idea nobile: tu che fai le leggi non devi avere né speranza né paura. Non devi avere la speranza di essere successivamente compensato per aver fatto leggi compiacenti. Un solo esempio (impopolare forse): se non avessi reso disponibili le licenze dei pubblici esercizi, quando invece bisognava pagarle care per poter aprire un bar, forse avrei avuto la possibilità di mendicare un posto di lavoro da coloro che avevano pezzi di carta (licenze) da vendere, in cambio della rinuncia a legiferare. Ovviamente non si deve nemmeno avere paura di finire senza un minimo reddito dopo essere stati impegnati come legislatori. Da qui l’indennità differita (l’odiato Vitalizio). Non mi cambia molto il “prelievo di solidarietà” che mi è stato comminato, saranno 90€ in meno al mese».

«Perché allora –spiega le sue ragioni Pasi – sono tra coloro che presentano ricorso? Intanto per ragioni di principio. Chi ha istituito il vitalizio nella nostra regione e lo ha mantenuto in essere non si chiamava Batman. Si chiamavano Cavina, Fanti, Turci, Bersani, La Forgia, Errani. Siccome poi eravamo una regione virtuosa lo hanno anche fissato al livello di gran lunga più basso d’Italia con un vitalizio medio di 30.000 euro annui contro una media di tutte le Regioni di 45.000 ed alcune punte di oltre 70.000.  Ora io non credo che l’attuale amministrazione sia titolata a demolire il buon lavoro fatto da chi li ha preceduti. Se vinceremo il ricorso sarà utile anche a loro affinché migliorino la loro competenza amministrativa. Non accetto di essere equiparato e considerato alla stregua dei sopracitati Batman e compagnia».

«Veniamo infine – termina la nota – al merito. L’associazione ex consiglieri aveva proposto alcuni emendamenti alla legge 7-2017: Art.1 diritto per tutti a 65 anni e penalità del 2% per ogni anno per anticipare all’età di oggi precisamente a 60 anni; Art.2 prelievo di solidarietà agli ex consiglieri (era stato dato il consenso a patto di precisare a chi va il contributo). Ho troppa esperienza per accettare la generica destinazione al risparmio o alla piccola impresa. Perché non mettere ad esempio ai comuni della Regione che hanno subito il terremoto? Agli esodati? Niente di tutto questo è stato accettato. Art.3 stabilire un tetto tra vitalizi regionali e nazionali invece dell’ incompatibilità che risulterà chiaramente illegittima. Insomma era stata proposta una sostanziale conferma della legge di riforma con alcuni aggiustamenti che la rendessero accettabile e non incostituzionale come credo che sia sicuramente oggi. E poi se è giusto prelevare per solidarietà dai miei 2.000 euro, perché privare di questo privilegio i consiglieri e gli assessori in carica che guadagnano tutt’ora molto di più (tre o quattro volte di più)? Con la legge votata poco fa dalla Camera si propone di adeguare i vitalizi alle pensioni (che sarebbero un’altra cosa, ma lasciamo perdere) ottenute con il contributivo. Il nostro versamento in Emilia-Romagna è stato pari al 25% della nostra indennità. Col contributivo che prevede che per ogni euro pagato dal lavoratore il datore di lavoro ne paghi 2,75 i nostri vitalizi sarebbero esattamente come quelli in pagamento adesso o addirittura migliori ma costerebbero alla Regione molto di più. Inoltre se passasse questo principio sarebbero a tiro dell’azione retroattiva tutte le pensioni che sono tuttora basate sul retributivo e non si tratta di poche decine di ex amministratori. Oggi la maggioranza degli Italiani applaude mentre passa il carretto che porta alla gogna l’odiata casta, ma a me questa situazione ricorda tanto il profetico grido di Danton : “Mi seguirai Robespierre!”».

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