«Servono più lavoratori stranieri per il turismo. A Ravenna solo 71 persone»

Confcommercio scrive a Ministro e parlamentari locali per chiedere una revisione del decreto flussi

Cameriera

Con una lettera inviata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone e ai parlamentari locali, il presidente Confcommercio della provincia di Ravenna Mauro Mambelli ha sollevato l’annosa questione del Decreto flussi ed il fabbisogno urgente di lavoratori stranieri espresso dal sistema produttivo dell’Emilia-Romagna.

«Mi riferisco, in particolare, alla situazione in cui versano tante imprese del settore turistico alberghiero che, con l’imminente inizio della stagione turistica, vedono compromessa la loro attività proprio in ragione della mancanza di disponibilità di lavoratori subordinati stagionali. A tal proposito è forte la preoccupazione del sistema imprenditoriale emiliano romagnolo afferente Confcommercio in merito al riparto degli ingressi per lavoro subordinato stagionale, che valuta la quota complessiva assegnata alla nostra Regione di 2.095 ingressi del tutto insufficiente rispetto al fabbisogno espresso, tra le altre, dal settore turistico alberghiero regionale. In una regione in cui il tasso di disoccupazione è pari al 5%, tanto da considerarsi fisiologico, le 2.095 persone assegnate sono largamente insufficienti ad affrontare sia la stagione turistica, sia quella agricola della raccolta, entrambe alle porte, mettendo in difficoltà tanti altri settori. A ciò si aggiunge la conseguente preoccupazione in merito al rischio che aumenti in modo sensibile lo sfruttamento di persone costrette a vivere in clandestinità e, con esso, la pratica del lavoro nero e del caporalato, a scapito del lavoro regolare».

Di queste 2.095 persone, solamente 557 sono destinate al lavoro stagionale nel turismo e agricoltura. Le altre 1.538 sono destinate alle richieste di lavoratori stagionali effettuate dalle associazioni dell’agricoltura che hanno sottoscritto il protocollo col Ministero del Lavoro e Interno. Pertanto, un comparto così importante come è quello del turismo stagionale, rappresentato da Confcommercio, si deve dividere con l’agricoltura 557 quote. Di queste solamente 71 sono state destinate a Ravenna (contro le 300 dello scorso anno). Il presidente Mambelli chiede quindi un «intervento urgente correttivo in sede di aggiornamento del Decreto, che tenga in considerazione le reali esigenze segnalate dal sistema imprenditoriale regionale, aumentando la quota di lavoratori stagionali dell’Emilia-Romagna e prevedendo 6.000 ingressi».

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