La Regione studia come aiutare i lavoratori della cultura dopo gli stop per il virus

Videoconferenza tra l’assessore Felicori e i rappresentanti di categoria per fare il punto della situazione di fronte a un mese di teatri e musei chiusi

Teatro Alighieri Ph ZAN#513L’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, nel pomeriggio dell’11 marzo si è confrontato in videoconferenza  con l’associazionismo culturale e i rappresentanti di categoria a proposito di quali misure e strumenti la Regione sta mettendo in campo e studiando per sostenere il settore dello spettacolo che in Emilia-Romagna occupa quasi 12mila persone.

Ai rappresentati delle categorie professionali e dell’associazionismo, che hanno espresso preoccupazioni e dato indicazioni sulle criticità che andrebbero affrontate in ciascun aspetto del settore, sono state ribadite le misure già prese dalla Regione, in primo luogo quella sugli ammortizzatori sociali, come sottoscritto venerdì scorso nell’Accordo con i sindacati per la Cassa integrazione in deroga.

«La Regione – ha annunciato la direttrice Morena Diazzi – ha iniziato a lavorare sulla parte cui può intervenire immediatamente, moratoria mutui, proroga pagamenti per imposte, tasse, contributi ed è stata intrapresa da subito una misura per i prestiti alle imprese a tasso zero con durata di 36 mesi». Al ministero verrà proposta la ricognizione delle perdite economiche del sistema, con metodologie il più possibile omogenee e condivise, rendendo disponibile un apposito questionario online. Verranno inoltre accelerate le liquidazioni dei contributi a saldo sui progetti del 2019 e gli acconti sull’attività 2020, nei bandi per cui è possibile. Verranno inoltre adeguate le regole di finanziamento regionale per evitare un calo dei contributi a fronte delle chiusure o riduzioni di attività.

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