Morire a Ravenna nel 2022 costerà il 3 percento in più. Lo ha deciso il Comune

Ritoccate le tariffe di Azimut, la società controllata da pubblico per fornire servizi cimiteriali: dal loculo alla vestizione, dalla lapide alla fossa

IMG 1162Il Comune di Ravenna ha deciso di aumentare del 3 percento le tariffe 2022 dei servizi cimiteriali gestiti dalla società Azimut, pubblica per il 60 percento (con il Comune di Ravenna predominante) e per l’altro 40 percento in mano a cooperative private. L’aumento è reso noto da Lista per Ravenna, gruppo di opposizione in consiglio comunale. All’origine del ritocco ci sarebbe l’incremento del costo della vita tra ottobre 2020 e ottobre 2021 in base al contratto originario della gestione mista pubblico-privata. Lpr è contraria al rialzo: «Sarebbe facilmente derogabile per volontà politica».

Lpr fornisce un campione dei nuovi prezzi cimiteriali:

  • 139 euro pratica burocratica di richiesta di autorizzazione al trasporto e/o al seppellimento;
  • 200 euro vestizione e preparazione di una salma nella camera mortuaria;
  • 168 euro fornitura e chiusura standard dei rivestimenti di zinco interni alla bara (277 euro fino a 215 cm, 294 euro oltre 215 cm);
  • 578 euro fossa in terra per il defunto (di cui 289 per seppellirlo e altrettanti per disseppellirne obbligatoriamente i resti dopo 10 anni, se lo si chiede prima, 140 euro in più);
  • 82 euro verifica tecnica per collocare a proprie spese una lapide senza contorno nel campo comune delle fosse, con il contorno 153;
  • 2.982 euro loculo in seconda o terza fila;
  • 362 euro una celletta;
  • 2.019 euro per un metro quadrato di terra nel cimitero di Ravenna (1.733 negli altri, il costo medio per un metro quadrato di terreno edificabile nell’Italia del nord è di 600 euro);
  • 2.244 edicola di famiglia a schiera in posizione intermedia;
  • 607 euro cremazione.

Dai servizi mortuari, Azimut incassa oltre la metà dei propri ricavi: 6,1 milioni su 11,6 nell’ultimo bilancio approvato. Risulta, nello stesso anno, un risultato positivo complessivo di 1 milione e 78mila euro pari al 9 percento del fatturato, maggiore del 10 percento rispetto all’anno precedente, superiore al budget di 416 mila euro (+63 percento). Percentuale di “guadagno”in linea con quella di tutti bilanci precedenti a partire dal 2012, primo anno di vita di Azimut.

Secondo Alvaro Ancisi, capogruppo di Lpr, «l’aumento del costo della vita non si riflette sui redditi familiari da lavoro o pensione, su cui il “caro defunti” incide totalmente. Anzi li penalizza fortemente nell’anno presente, a causa dell’enorme incremento delle bollette. I Comuni, che sollevano manifestazioni contro il Governo per il proprio “caro bollette”, dovrebbero guardarsi bene dall’infierire essi stessi sulle bollette dei propri cittadini». La gestione di servizi comunali è condotta in regime di monopolio: «Ci pare ingiusto si debbano ricavare utili di questa entità: quasi una sopratassa, giacché i Comuni dovrebbero farsi pagare i servizi che erogano ai cittadini per quello che costano, non per guadagnarci loro stessi e i loro cogestori, soprattutto quando ciò significa aggravare il “caro defunti”. Chiedo dunque al sindaco se intende attivarsi affinché si rinunci, per il 2022, ad imporre un aumento del 3% alle tariffe mortuarie».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24