Non rispetta la distanza da una 18enne e il giudice mette in carcere un 40enne

L’uomo doveva stare almeno a 500 metri dalla giovane conosciuta sul lavoro e di cui si era invaghito arrivando a pedinarla e minacciarla

Doveva restare almeno a mezzo km di distanza dalla ragazza e non doveva comunicare con lei in alcun modo ma non ha rispettato le disposizioni del tribunale e così il giudice ha deciso di metterlo in carcere. Protagonista della vicenda un 40enne di Cervia invaghitosi di una 18enne che studia a Ravenna conosciuta l’anno scorso nell’ambito di una esperienza professionale. Nonostante a inizio anno il giudice gli avesse vietato di contattare la giovane, l’uomo ha continuato a chiamarla, a mandarle messaggi e a cercare informazioni sul suo conto. La notizia è riportata dal sito dell’agenzia Ansa che riprende la stampa locale.

Il 40enne aveva iniziato a manifestare il suo interesse per la giovane  da subito, contattandola di frequente, anche con il cellulare della madre. E pedinandola pure fino alla fermata del bus e alla scuola. Fino ad arrivare alle minacce: «Te vai a finire in mare, come va a finire in mare il tuo moroso; dopo facciamo i conti io e te»

Il 3 gennaio era scattato l’allontanamento ad almeno 500 metri e il divieto di comunicare con la ragazza con qualsiasi mezzo. Ma a maggio l’avvocato della giovane aveva lamentato nuovi avvicinamenti del 40enne che, oltre a chiamare e a scrivere messaggi, si era spinto sull’ex luogo di lavoro di lei per cercare informazioni sulla giovane. Ulteriori accertamenti della squadra mobile della polizia hanno confermato il quadro.

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