venerdì
22 Agosto 2025

Il liceo artistico di Ravenna in finale al concorso di cortometraggi scolastici

La 5^C del “Nervi-Severini” tra i selezionati su oltre cento partecipanti dell’Altrove Film Festival

Liceo Severini
Il liceo Nervi-Severini

La classe 5^C del liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna è tra le finaliste (su oltre cento partecipanti da tutta Italia) della prima edizione dell’Altrove Film Festival, la rassegna dedicata alla produzione audiovisiva scolastica in corso in questi giorni interamente on line sul sito MyMovies.

La classe del liceo artistico ravennate è in finale nella sezione cortometraggi (i partecipanti erano invitati a raccontare nei film “l’incontro con l’altro”) con La storia di Mae, la cui proiezione è in programma oggi (26 marzo) a partire dalle 18. Saranno presenti la professoressa Cinzia Valletta, referente del progetto, e l’allievo Andrea Tufo, che ha anche curato la regia e la sceneggiatura.

Per accedere alle proiezioni occorre andare nell’aerea MyMovies predisposta per l’Altrove Film Festival (A QUESTO LINK) registrarsi gratuitamente e prenotarsi per ogni evento, a sua volta gratuito e disponibile per un gruppo di 300 spettatori massimo.

Organizzato e voluto, tra gli altri enti promotori, anche dal Premio Luigi Malerba, l’Altrove Film Festival mira a riportare il racconto al centro del dibattito scolastico e non solo, per incentivare, in linea con i valori da sempre perseguiti dal Premio Malerba, la creatività giovanile nell’ambito della scrittura cinematografica.

 

Il volto di Dante tra street art e fumetto fa il giro del mondo – Foto, virtual tour

Il progetto dedicato all’illustrazione a cura di Marco Miccoli è sbarcato a Lisbona, Sofia e sul sito dell’Istituto italiano di cultura di Los Angeles

È partito il nuovo progetto “Dante Plus 700”, ideato dal ravennate Marco Miccoli di Bonobolabo (con la compartecipazione del Comune e il contributo del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni) e che consiste in una mostra collettiva dal titolo “Uno, nessuno e 150 volti” in cui sono riuniti diversi artisti del panorama dell’illustrazione, del fumetto e della street art, chiamati a ridisegnare il volto di Dante.

L’evento si tiene tradizionalmente negli ambienti della Biblioteca di Storia Contemporanea Alfredo Oriani, vicino la tomba del sommo poeta (quest’anno l’inaugurazione è prevista in luglio). Ma dal 25 marzo, Dantedì, sul sito dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles è visibile il tour virtuale, realizzato da Publis ICC, della mostra “Drawing Dante”, tenutasi all’interno degli spazi di Magazzeno Art Gallery, allestiti per un sol giorno con circa 40 opere aventi come protagonista il Sommo Poeta provenienti dalle passate edizioni del progetto artistico Dante Plus.

A QUESTO LINK IL VIRTUAL TOUR

Sempre a partire dal Dantedì, una selezione di opere delle pregresse edizioni della mostra ravennate è invece esposta e dunque fisicamente visitabile all’esterno del Museo delle Carrozze di Lisbona e all’esterno del palazzo dell’Ambasciata d’Italia di Sofia.

Programmate invece per ottobre 2021, in onore della Settimana della lingua italiana nel mondo, quest’anno dedicata alla figura di Dante Alighieri, le attività di promozione del progetto Dante Plus da parte degli Istituti Italiani di Cultura di New York, Los Angeles, San Francisco, Chicago e Washington, tramite la condivisione dei contenuti dell’evento. È inoltre in fase di definizione l’esposizione della mostra dedicata a Dante negli Istituti Italiani di Cultura di Tokyo, Beirut, Dakar e in Oma

Giornale tedesco attacca Dante, il sindaco di Ravenna lo difende: «Irrispettosi»

De Pascale scrive al “Frankfurter Rundschau” che ha definito l’Alighieri «un bluff»

Mattarella De Pascale Dante
De Pascale con il Presidente Mattarella alla Tomba di Dante

Michele de Pascale, in quanto sindaco della città che ne custodisce le spoglie mortali, difende Dante Alighieri. Scrivendo una lettera al Frankfurter Rundschau, autorevole quotidiano tedesco che ieri (25 marzo) nel giorno del Dantedì, in un editoriale firmato da Arno Widmann, ha di fatto definito l’Alighieri «un bluff», oltre che sopravvalutato e plagiatore.

«Ravenna – scrive il sindaco – ha presentato e acquisito nel proprio patrimonio librario oltre 60 traduzioni della Divina Commedia, tra cui prestigiosissime versioni in tedesco. In segno di fratellanza e amicizia fra i popoli nel nome di Dante, la Lettura perpetua della Commedia, che si svolge ogni sera presso la Tomba del Poeta, sarà fatta (oggi, 26 marzo, ndr) anche in lingua tedesca da un lettore dell’associazione italo-tedesca che leggerà il canto XXVI del Paradiso nella traduzione di Thomas Vormbaum».

«Un omaggio – continua – ai tanti amici tedeschi che apprezzano Dante e che immagino siano rimasti sconvolti e feriti dalle parole irrispettose e prive di fondamento che avete scritto in questa giornata e in questo anno dal così forte valore simbolico. La prima società dantesca al mondo nacque proprio in Germania a Berlino e questo è il segno dell’amore per Dante del popolo tedesco che ben conosciamo».

Covid, il contagio in provincia rallenta per il quinto giorno di fila

Intanto in regione parte la somministrazione di anticorpi monoclonali

Gli effetti della zona rossa iniziata l’8 marzo, dopo una settimana in arancione rinforzato, cominciano a vedersi sul territorio ravennate: continua infatti a rallentare la diffusione del Covid in provincia. Oggi, 25 marzo, per il quinto giorno consecutivo la media mobile a sette giorni registra una variazione percentuale negativa rispetto a una settimana prima. In altre parole il contagio si sta riducendo.

E così anche l’incidenza dei nuovi casi in sette giorni ogni centomila abitanti, parametro utilizzato per la chiusura delle scuole e per altre limitazioni, oggi è a 367.

Non scende invece ancora la pressione sui reparti ospedalieri. Sono infatti ancora 19, dato invariato, i posti letto occupati da pazienti Covid positivi nelle terapie intensive di Ravenna, Faenza e Lugo. Il dato è oltre la soglia del 30 percento – indicata dal ministero come limite per la tenuta del sistema – dal 7 marzo.

Per il territorio provinciale di Ravenna oggi, 25 marzo, si sono registrati 203 casi (9 percento dei tamponi eseguiti): si tratta di 114 maschi e 89 femmine; 71 asintomatici e 132 con sintomi; 195 in isolamento domiciliare e 8 ricoverati. Nel dettaglio così individuati: 122 da contact tracing; 55 per sintomi; 25 per test volontario; 1 test per ricovero.

Oggi la Regione ha comunicato due decessi: un paziente di sesso maschile di 87 anni e una paziente di sesso femminile di 78 anni. Sono state comunicate circa 279 guarigioni così che il 76 percento dei 25.268 casi totali è dichiarato guarito.

A livello regionale la percentuale dei tamponi risultati positivi nelle ultime 24 ore è 5,9: 2.070 nuovi casi in più rispetto a ieri, su un totale di 34.925 tamponi eseguiti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,9 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna (351) e Modena (309); poi Ferrara (275), Rimini (259), Ravenna (203), Reggio Emilia (189), Forlì (143) e Parma (137); seguono Cesena (98), il Circondario imolese (62) e Piacenza (44).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.020 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 240.932. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 71.835 (-8 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 67.876 (+41), il 95,5% del totale dei casi attivi.

Si registrano 58 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.627.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 402 (+5 rispetto a ieri), 3.557 quelli negli altri reparti Covid (-54).

E intanto anche in Emilia-Romagna comincia le somministrazioni di anticorpi monoclonali su persone affette dalla malattia: la prima, a base di un monoclonale singolo (ilBamlanivimab), è iniziata a Bologna su un paziente ed è gestita dagli infettivologi del Policlinico Sant’Orsola.

Il ministero della Sanità ha da poco consegnato un ingente quantitativo di confezioni monodosi, più di 2.500, e ne sono attese circa altre mille domani, tutte destinate ad altrettanti pazienti. E la Regione ha già predisposto, attraverso uno specifico Gruppo di lavoro, le raccomandazioni per l’utilizzo dei monoclonali e la definizione degli aspetti organizzativi.

In Emilia-Romagna, dunque, e nello specifico a Ferrara (punto di riferimento regionale per la consegna di queste terapie) sono già arrivate 507 confezioni di Bamlanivimab (necessarie per altrettanti trattamenti) e 2011 di Bamlanivimab + Etesevimab (di queste, circa 805 vengono subito consegnate alle farmacie ospedaliere, pari al 40% del totale). Nel frattempo, è atteso domani l’arrivo di ulteriori 995 confezioni di Casirivimab + Imdevimab (che consentiranno altrettanti trattamenti). Le confezioni saranno distribuite a tutte le Aziende sanitarie e Ospedaliero-Universitarie del territorio in proporzione all’incidenza dei nuovi casi di Covid diagnosticati nel periodo che va dall’8 al 14 marzo 2021.

Il profilo tipo a cui sono indirizzate le cure con gli anticorpi monoclonali è un paziente che presenta sintomi lievi-moderati, che non sta male e che non necessita di un ricovero in ospedale, quindi viene curato a casa. Tuttavia ha caratteristiche cliniche tali per cui il suo rischio di evolvere verso una forma grave di Covid è considerato molto elevato: è il caso ad esempio di un paziente immunodepresso, o un paziente trapiantato.

Filetto, il Tar dice che il Comune deve pagare la manodopera agli autocostruttori

Epilogo giudiziario per la complessa vicenda del cantiere in cui 14 famiglie lavorarono per realizzare i propri appartamenti

Autocostruttori 154401Il Comune di Ravenna dovrà rimborsare il 75 percento del valore della manodopera prestata (circa 21mila ore) dalle famiglie della cooperativa Mani Unite che prese parte al progetto di autocostruzione di 14 appartamenti a Filetto. Lo ha deciso il Tar dell’Emilia-Romagna. La sentenza ha anche riconosciuto l’annullamento delle penali comminate alla cooperativa a seguito della decadenza della concessione del diritto di superficie, respingendo la domanda del Comune di risarcimento danni. L’epilogo giudiziario arriva a distanza di otto anni dai fatti.

La cooperativa, con l’assistenza dell’avvocato Danilo Montevecchi di Faenza, aveva deciso di non mollare e di resistere alle accuse della pubblica amministrazione. Soddisfatto Stefano Bentini, presidente della coop: «Finalmente emergono e vengono sanzionate le responsabilità dell’ente territoriale nella mala gestio del progetto di autocostruzione, responsabilità che il Comune di Ravenna aveva sempre respinto, ascrivendole alla cooperativa, accusata  di aver recato un danno di tre milioni di euro, con  dichiarazioni riportate sulla stampa  nel corso degli anni».

Picchia moglie e figlio di 5 anni ma lei lo chiude fuori di casa e lo arrestano

L’uomo era ubriaco e ha sfondato la porta di casa ma la donna è riuscita a respingerlo per chiedere soccorso

Da ubriaco ha sfondato la porta di casa e ha cominciato a picchiare la moglie e il figlio di cinque anni ma la donna è riuscita a chiuderlo fuori per chiamare il 112.  Un 36enne albanese è stato arrestato ieri, 24 marzo, a Massa Lombarda per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minaccia grave, danneggiamento e violazione di domicilio. Le forze dell’ordine hanno identificato l’uomo e proceduto all’arresto.

Riprese le vaccinazioni a Faenza e Castel Bolognese: «Tutti over 80 entro aprile»

Il presidente dell’Unione faentina, Massimo Isola, presenta l’obiettivo dell’Ausl. Chi ha già la prenotazione più avanti verrà ricontattato per anticiparla, a seconda della fornitura di nuove dosi

IMG 4668Nel centro fieristico di Faenza il 22 marzo sono ripartire le vaccinazioni per gli ultra 80enni. Le operazioni proseguiranno nei giorni del 26, 27 e 28 marzo. La settimana successiva, quella di Pasqua, i vaccini sono previsti dall’1 al 4 aprile compresi. Nel frattempo anche il punto di Castel Bolognese, all’interno della Casa della salute, ha ripreso nelle giornate del 24 e 25 marzo. Qui sono in programma altre due giornate, 31 marzo 1 aprile. Ieri, 24 marzo, a Castel Bolognese in cinque ore sono stati inoculate più di 220 dosi.

La dottoressa Donatina Cilla, responsabile del distretto sanitario di Faenza, spiega che per il momento questo è il programma definito anche se la situazione è in continua evoluzione per la possibilità dell’arrivo di altre dosi e quindi non è escluso che alle giornate citate se ne aggiungeranno altre.

«L’obbiettivo che l’Ausl si è posta, grazie all’arrivo di nuove scorte di farmaco – ha sottolineato il sindaco di Faenza e presidente dell’Unione della Romagna faentina, Massimo Isola – è di ultimare le vaccinazioni di tutti gli ultra 80enni dell’Unione entro la fine del mese di aprile, anche per chi ha ottenuto appuntamenti ben più avanti; questi verranno ricontattati dall’azienda sanitaria per fissare una nuova data».

Per quanto riguarda invece il mondo scolastico nelle giornate in cui la Fiera di Faenza non è occupata dall’Ausl, i medici di Medicina generale potranno dedicarsi a concludere le vaccinazioni di tutti i docenti e del personale, compreso, questa una novità dell’ultima ora, anche quello delle mense scolastiche.

Dantedì, il Papa ricorda Ravenna: «L’opera di Alighieri può arricchire ancora»

Lettera apostolica di Francesco in occasione della giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta. Il testo cita l’udienza di ottobre con l’incontro con la delegazione cittadina per la benedizione della croce posta sulla tomba

SS. Francesco

Nella lettera apostolica “Candor lucis aeternae” con cui oggi, 25 marzo, Papa Francesco ha voluto ricordare Dante Alighieri in occasione del Dantedì, giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta, non mancano riferimenti a Ravenna.

Bergoglio fa infatti un’ampia introduzione sullo sguardo che i pontefici del Novecento riservarono a Dante, ricordando il sostegno di Benedetto XV ai restauri della chiesa ravennate di San Pietro Maggiore, popolarmente chiamata di San Francesco, dove furono celebrate le esequie dell’Alighieri e nella cui area cimiteriale egli fu sepolto. E ancora Ravenna è lo sfondo dello straordinario gesto di Paolo VI che il 19 novembre, nei giorni conclusivi di un concilio che avrebbe cambiato le sorti della Chiesa, incardinò questo tempo nuovo a Dante, prima facendo dono della Commedia a tutti i padri conciliari, poi donando a Ravenna il 19 settembre 1965 la croce d’oro che è stata ricollocata nella sua veste originale in occasione del restauro della Tomba.

Proprio questa croce, prima di tornare sulla tomba, ha ricevuto la benedizione di Papa Francesco in Vaticano a ottobre, portata da una delegazione cittadina. «Fu certamente quella – ricorda il sindaco Michele de Pascale – un’occasione importante in cui il pontefice sentì quanto forte fosse la presenza di Dante nelle donne e negli uomini della città di Ravenna».

SS Francesco Sala Clementina Delegaxzione Dell’Arcidiocesi Di Ravenna Cervia In Occasione Dell’Anno DantescoIl Papa ricorda proprio l’udienza: «Ricevendo, il 10 ottobre 2020, la Delegazione dell’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia, in occasione dell’apertura dell’Anno Dantesco, e annunciando questo documento, osservavo come l’opera di Dante possa anche oggi arricchire la mente e il cuore di tanti, soprattutto giovani, che accostandosi alla sua poesia in una maniera per loro accessibile, riscontrano, da una parte, inevitabilmente, tutta la lontananza dell’autore e del suo mondo; e tuttavia, dall’altra, avvertono una sorprendente risonanza».

La lettera apostolica termina con un’esortazione: «Esorto le comunità cristiane, soprattutto quelle presenti nelle città che conservano le memorie dantesche, le istituzioni accademiche, le associazioni e i movimenti culturali, a promuovere iniziative volte alla conoscenza e alla diffusione del messaggio dantesco nella sua pienezza». Il sindaco accoglie queste parole definendole un vero e proprio mandato che la città di Ravenna assume con onore, con responsabilità e con riconoscenza.

SS Francesco Sala Clementina Delegaxzione Dell’Arcidiocesi Di Ravenna Cervia In Occasione Dell’Anno DantescoIl Dantedì a Ravenna è iniziato solennemente dalla Tomba di Dante con il rabbocco dell’olio che arde, per dono di Firenze, nella lampada perennemente accesa. Eccezionalmente è stato il sindaco a compiere questa operazione quotidianamente effettuata dai custodi della Tomba. «È stato un momento di grande emozione perché la celebrazione dantesca trova a Ravenna certamente il luogo ove davvero Dante è presente e vivo. In questa giornata così ricca e intessuta di futuro, di sogni e di progetti – commenta il primo cittadino – si leva altissima la voce di papa Francesco. La lettera apostolica presenta una ricchezza di visioni e di letture che certamente illumineranno il percorso di chiunque abbia in animo di accostarsi alla grandezza del poeta e commuove davvero quanto Ravenna sia presente nelle parole di Francesco».

SS Francesco Sala Clementina Delegaxzione Dell’Arcidiocesi Di Ravenna Cervia In Occasione Dell’Anno DantescoL’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, che ha curato la prefazione alla Lettera nell’edizione che uscirà a inizio aprile per Itaca edizioni, commenta il valore di questo documento: «Papa Francesco ci rivela una attenzione speciale per la città, essendo noi ‘i custodi’ della tomba di Dante, esule dalla sua Firenze e pellegrino accolto a Ravenna fino alla morte. E soprattutto ci mette a disposizione una ulteriore riflessione, ricca, densa, coinvolgente, che si colloca nella scia dei documenti dei Pontefici del secolo scorso, dedicati a Dante Alighieri e alla sua Divina Commedia. Siamo grati a Papa Francesco anche perché ci chiede di rilanciare l’opera dantesca nella scuola, nell’università, dovunque si fa cultura e dove si educa, dove si studia la lingua e la letteratura italiana, nelle facoltà teologiche dove si formano i futuri sacerdoti e docenti, nel mondo dell’informazione, in quello delle arti. Ma soprattutto andrà proposto tra i giovani e gli adolescenti, terreno così bisognoso e pronto a ricevere il buon seme dei valori umani, civili e religiosi che rendono la vita degna e nobile».

Covid, la terza ondata ha toccato il picco. Da Natale raddoppiato il totale dei casi

In provincia di Ravenna il 16 marzo i dati più alti per media dei nuovi contagi e incidenza settimanale ogni 100mila abitanti. Al 22 marzo quasi cinquemila casi attivi: il 5 percento ha bisogno di ricovero. Prosegue la campagna vaccinale: ventimila persone hanno già avuto la seconda dose

Il 16 marzo la pandemia di Covid-19 ha toccato il picco della terza ondata in provincia di Ravenna per quanto riguarda la diffusione del contagio. Lo dicono i dati: quel giorno la media mobile dei nuovi casi su sette giorni è stata 253 e l’incidenza settimanale dei nuovi casi ogni centomila abitanti è arrivata a 454 (in quel periodo Ravenna è stata tra le prime dieci province in Italia). Da quel giorno le due curve sono in discesa, come si vede dai grafici elaborati da R&D.

Si può sottolineare che quei numeri non erano mai stati toccati prima nel nostro territorio: il dato dell’incidenza era stato 365 a fine novembre (seconda ondata) e addirittura non aveva superato 71 esattamente un anno fa quando la prima ondata nel Ravennate era quasi inesistente.

Un’altra conferma del raggiungimento del picco viene guardando i dati dal lunedì alla domenica: la settimana 8-14 marzo ha avuto 1.649 contagi, il massimo dall’inizio delle diffusione del virus. La settimana successiva (15-21) si è scesi a 1.537.

Per vedere un allentamento della pressione sulle strutture ospedaliere bisognerà aspettare ancora: il 22 marzo infatti in provincia i casi attivi, cioè le persone alle prese con la malattia dopo un tampone positivo, erano 4.762. Sette giorni prima erano quattrocento in meno. Il tasso di quelli che necessitano di ricovero è attorno al 5 percento, per gli altri è sufficiente l’isolamento domiciliare perché asintomatici o con sintomi compatibili con la permanenza a casa.

Il 24 marzo il totale delle diagnosi accertate in tredici mesi in provincia ha superato quota 25mila (erano la metà a Natale): di questi il 75 percento è guarito mentre quasi novecento sono morti. In particolare i decessi sono tornati a picchiare duro nell’ultimo periodo: 23 nella settimana 15-21 marzo.

Infine il punto sulla campagna vaccinale: al 22 marzo 20mila persone avevano completato il percorso avendo ricevuto due dosi (altre 11mila hanno avuto la prima). E poi 3.882 insegnanti hanno avuto il farmaco dai medici di base. Attualmente l’Ausl Romagna sta somministrando quasi esclusivamente il siero di Astrazeneca: le fiale ricevute da Pfizer e Moderna infatti sono esaurite rispettivamente al 99 e 94 percento.

Sciopero della scuola: «Spegnete i computer e andate in piazza a Ravenna e Faenza»

La protesta continuerà anche domenica con una manifestazione a Bologna e quella del pomeriggio in piazza Kennedy

MANIFESTAZIONE NO DAD IN PIAZZA KENNEDY A RAVENNADomani, venerdì 26 marzo, è in programma lo sciopero nazionale della scuola organizzato dai Cobas in collaborazione con il movimento di Priorità alla scuola e con il coordinamento nazionale dei precari.

L’invito è quello di “spegnere i pc” e partecipare alle manifestazioni organizzate in piazza, rivolto a insegnanti, genitori e studenti.

In provincia iniziative sono in programma in piazza Kennedy, a Ravenna, dalle 10 (un “sit-in dei piccoli” con iniziative ludiche e didattiche), e a Faenza, in piazza del Popolo, a partire dalle 11.30.

I Cobas sottolineano tre richieste in particolare che vogliono porre all’attenzione del dibattito pubblico: «ridurre a 20 il numero massimo di alunni per classe; garantire la continuità didattica e la sicurezza, assumendo con concorsi per soli titoli i docenti con 3 anni scolastici di servizio e gli Ata con 24 mesi; intervenire massicciamente nell’edilizia scolastica per avere spazi idonei ad una scuola in presenza e in sicurezza».

I comitati Priorità alla scuole e la Rete nazionale della scuola in presenza chiedono il ritorno di bambini e ragazzi nelle aule, già a partire dal 7 febbraio. Per questo motivo sono in programma anche manifestazioni domenica 28 marzo, alle 11 quella regionale davanti alla sede del palazzo della Regione di Bologna (a cui si può partecipare anche da fuori provincia, sottolineano gli organizzatori, motivandolo nell’autocertificazione) e alle 16 l’ormai consueto appuntamento a Ravenna di piazza Kennedy.

Il bilancio di 5 anni da sindaco: «Ho sbloccato il porto, ma troppi cantieri fermi»

Michele de Pascale si candida per il bis e ripercorre il primo mandato a partire dalle difficoltà iniziali per un incarico che non era nei suoi piani. Sulla darsena: «È ora di bonificare l’acqua». Rocca Brancaleone:  «Il progetto di copertura è fermo». Nessun dubbio sul secondo palazzetto da costruire: «Serve alla città, così avremo un piccolo polo fieristico»

MdpFare il sindaco di Ravenna non era nei piani di Michele de Pascale. Non è un mistero come nacque la sua candidatura: a sei mesi dal voto un malore improvviso uccise Enrico Liverani, il sindacalista della Cgil scelto dal Pd come candidato. A quel punto a De Pascale, con il senso di responsabilità dell’incarico di segretario, toccò il testimone.

Il cervese ha cominciato presto con la politica nella sua città – consigliere comunale a 19 anni, assessore a 26 – e quando nel 2013 è diventato segretario provinciale del Pd all’età di 28 anni nel suo futuro c’era il panorama nazionale dopo un passaggio in Regione. Poi successe l’imprevedibile. E ora è candidato per il secondo mandato dopo la vittoria del 2016 al ballottaggio, cosa che non accadeva dal 1993. Parte proprio da qui la nostra intervista di fine mandato, appuntamento ormai consueto di ogni tornata elettorale, che quest’anno ha dovuto fare i conti con la pandemia e si è svolto in videoconferenza.

RAVENNA 09/11/2013. CONGRESSO PROVINCIALE PD«Da segretario di partito – spiega il sindaco – ho sempre consigliato di costruire il programma con largo anticipo, per fare un’analisi approfondita e avere una conoscenza della macchina comunale. Invece la mia candidatura è nata in un maniera particolare». È la premessa del primo cittadino per un’ammissione spontanea: «Il primo anno di governo per me è stato un anno difficile. Ho acquisito solo in corsa il livello di conoscenza che ritengo si debba avere per amministrare un Comune. Mi do un giudizio negativo da solo su quel periodo: se un cittadino non mi ha votato perché riteneva che non conoscessi abbastanza bene le cose per fare il sindaco non mi sento di contraddirlo. Lo dico con trasparenza».

Sindaco, cominciamo parlando di quelli che dovevano essere dei lasciati concreti del suo primo mandato e invece non lo sono stati: i nuovi impianti sportivi. L’impegno era di arrivare alle elezioni con una nuova piscina comunale.
«È il classico esempio di una amministrazione che stava commettendo un errore in una progettazione e quando me ne sono reso conto, perché le associazioni sportive me l’hanno detto in modo diretto, ho bloccato l’approvazione. Il primo progetto proposto da Arco aveva due limiti: le dimensioni della vasca non conforme agli standard di oggi e i tempi eccessivi di chiusura dell’impianto per il rifacimento. Abbiamo chiesto di rivedere il progetto e nel frattempo ne è stato proposto un altro. Gli uffici tecnici comunali hanno fatto un confronto come previsto dalla normativa sul project financing e la giunta ha approvato quello selezionato per essere approvato e messo a gara. Sarà uno dei primi investimenti pronto a partire nel prossimo mandato».

IMG 5457Nella campagna elettorale era stato promesso un beach stadium a Marina di Ravenna che poi è stato subito accantonato per puntare forte sul nuovo palazzetto dello sport da 15 milioni. Doveva essere pronto per questa primavera ma per una serie di intoppi con la ditta che ha l’appalto non sarà completato nemmeno per settembre quando è stato riprogrammato l’Omc.
«Non scrivo i bandi di gara e non scelgo chi vince. Però come sindaco sento tutta la responsabilità di un cantiere bloccato sulle spalle dell’amministrazione comunale. Ho molta stima e fiducia nei miei collaboratori, ma ci troviamo di fronte a diversi interventi del Comune con ritardi, contenziosi con le imprese e ricorsi: oltre al palazzetto è successo con gli stradelli del mare e con l’ampliamento della scuola materna di Mezzano. Allora è chiaro che qualcosa sui criteri di gara vada cambiato».

Quando ripartiranno i lavori?
«Stiamo aspettando la perizia del tribunale che definisca quanto spetta alla ditta che ha lavorato finora».

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Un rendering del nuovo palazzetto dello sport di Ravenna nell’area del Pala De Andrè

È stata la scelta giusta investire in un secondo palazzetto?
«La scelta di fare un nuovo palazzetto con una capacità fino a seimila posti per eventi sportivi e concerti è stata presa dopo un anno dall’insediamento con un’attenta riflessione e credo ancora che sia giusta: una città come Ravenna non può trovarsi a dover mandare le sue squadre a giocare a Forlì perché vuole ospitare un concerto o un festival. Inoltre realizzare la nuova struttura accanto al Pala De Andrè ci permette di creare un piccolo polo fieristico, non una cattedrale nel deserto. L’investimento, appoggiato anche da Camera di Commercio e Regione, è stato fatto anche con questa prospettiva. Offrire costi di allestimento minori è tra i motivi che porteranno l’Omc a passare da una fiera biennale dedicata all’oil & gas a un appuntamento annuale concentrato sul tema dell’energia nel Mediterraneo».

51487274 2173393359349984 2594474677044772864 NVisto che parliamo di impegni presi e di offshore, bisogna ricordare che la piattaforma Angela Angelina è ancora al suo posto e non è stata dismessa.
«La concessione è valida fino al 2027 ma abbiamo recepito da Eni la disponibilità a una chiusura anticipata. Però con le norme attuali se Eni si fa da parte il ministero dovrebbe fare un nuovo bando per gli anni rimanenti di concessione. E ci ritroveranno un’altra azienda nello stesso punto. Quindi la città è decisa nel chiedere che non ci siano proroghe dopo il 2027. Ma dentro alla strategia del nuovo ministero della Transizione ecologica credo che ci starebbe benissimo, anche a livello simbolico, la modifica delle norme per una chiusura definitiva anticipata, facendo vedere che non si è a favore delle attività estrattive a prescindere ma solo quando gli impatti ambientali non sono eccessivi. Di certo però alla chiusura deve corrispondere una ripresa delle attività oltre le 12 miglia per non perdere posti di lavoro».

Già che siamo in tema di lavori pubblici, passiamo alle infrastrutture. Nel 2016 alla vigilia del ballottaggio disse «entro i 5 anni realizzeremo una nuova tangenziale della città». Non è successo.
«Nel 2015 ero segretario provinciale del Pd e andai con il sindaco di allora, Fabrizio Matteucci, a incontrare il ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Ci disse che l’E55 non era più tra le opere strategiche ma Anas avrebbe avuto cento milioni di euro per rifare la viabilità ravennate: intervento su Classicana e statale 16 Adriatica per avere una vera tangenziale. Da lì è iniziata una via Crucis con Anas. Le cose sono cambiate solo quando la delega alle Infrastrutture della giunta regionale è andata a un ravennate (Andrea Corsini nel 2020, ndr). L’impegno di Anas è di iniziare i cantieri del primo stralcio entro il 2021. Sono un po’ più ottimista rispetto al passato perché ora c’è un capo dipartimento che ha un altro approccio».

14610924 1175223669192673 3697004891960803980 NCi sono state polemiche quando sono stati modificati gli orari dei treni Ravenna-Bologna. Che risultati sono venuti da quelle scelte?
«Aumentare la frequenza dei collegamenti e ridurre i tempi di percorrenza di appena 10-15 minuti ha portato un aumento di passeggeri del 30 percento. Se riuscissimo ad avere un collegamento di 40 minuti avremmo risolto i problemi di isolamento di Ravenna».

È entrato in carica che il porto doveva essere dragato. Finirà il mandato con l’assegnazione dei lavori ma ancora nessun dragaggio. È un bilancio positivo?
«Mi ricordo bene il clima che c’era al porto nel 2016: insulti e attacchi quotidiani fra le parti e nessuno aveva fiducia che avremmo approfondito i fondali. È stata una fatica titanica, fianco a fianco con il presidente Daniele Rossi e grazie alla collaborazione della minoranza in consiglio comunale, ma ora ci siamo arrivati. Tra i meriti che sento di prendermi metto quello di aver sciolto i noti del porto».

Ma sono passati altri cinque anni…
«Quando si diceva che c’erano tre progetti già pronti, in realtà c’erano tre fogli con un po’ di cifre. A Matteucci, a Di Marco, a Errani va riconosciuto il merito di aver messo l’opera al centro dell’agenda e di aver trovato i soldi. Ma quando ci siamo insediati e ci hanno passato le consegne, in Autorità portuale non c’era veramente uno straccio di progetto».

55882208 2265064303516222 1245459418267516928 OSiamo entrati in porto, risaliamo tutto il Candiano fino alla darsena di città. Soddisfatto di cosa si è mosso?
«La Darsena ha vissuto la fase di riappropriazione degli spazi da parte dei cittadini ed è stato grazie al processo di candidatura a Capitale europea della cultura. La mia amministrazione penso abbia il merito di aver destinato al quartiere risorse ingenti perché l’intervento degli enti pubblici è necessario nei processi di riattivazione urbanistica. Adesso il tema non più rinviabile, da porre all’Ap e al Recovery Fund, è quello delle acque e dei fondali: la città è pronta e matura per affrontare la questione della bonifica del Candiano, è arrivato il momento di “mettere i piedi in acqua”».

A inizio febbraio si sono chiusi i termini per il concorso di idee per il riassetto della stazione con 170mila euro in palio per i primi tre classificati.
«Ci sono state diverse proposte che hanno delineato prospettive. Vedremo».

RAVENNA 12/10/2019. PRESENTAZIONE IN PIAZZA DEL POPOLO DELLA SQUADRA DEL CONSAR PORTO ROBUR COSA VOLLEY.

Tra le iniziative dei privati ha richiamato grande interesse quella di Conad che ha comprato l’area Cmc per riqualificarla con residenziale e commerciale.
«L’iniziativa privata è fondamentale per qualunque progetto di riqualificazione urbana. Credo si debba avere una visione non eccessivamente snobistica. Ad esempio penso che sia utile sgravare il Sigarone da usi impattanti che sembravano l’unica strada per rigenerarlo e per questo l’idea progettuale di Nuovostudio mi piaceva. La partenza della rigenerazione dell’area Cmc sarebbe una bellissima notizia. Però non tutti gli immobili della zona possono essere salvati e rigenerati, può essere spiacevole ma se è vero conviene dirlo».

Il riferimento è a via Antico Squero chiusa da un anno perché un magazzino privato e abbandonato è a rischio crollo e ora vincolato dalla Soprintendenza.
«In Italia ci sono migliaia di immobili così. Se ti occupi di urbanistica devi avere anche una ricaduta a terra».

RAVENNA 01/09/2014. LA MINISTRA MARIA ELENA BOSCHI ALLA FESTA DE L' UNITA' DI RAVENNA

A poca distanza c’è la Rocca Brancaleone. La copertura si farà?
«È uno di quei luoghi che in cinque anni è completamente cambiato. Il punto ristoro ha ravvivato l’area, abbiamo risanato molte parti delle mura e presto anche le restanti e il verde con l’utilizzo di tutti i finanziamenti del ministero, 5 milioni in totale. Per la copertura serve l’approvazione del ministero: nel caso si farà con risorse comunali che al momento sono a bilancio nell’annualità 2022. In ogni caso credo che, dopo l’esperienza dell’estate 2020, la Rocca continuerà a essere un luogo per la musica dal vivo».

13227129 1097567333599264 7392167442019678730 NPassiamo al turismo. Avete strategie per l’estate in arrivo? A che punto siamo con la ricerca di parcheggi alternativi per tamponare quelli persi con la pedonalizzazione degli stradelli retrodunali?
«Usciremo dal Covid con maggiore attenzione alla qualità della nostra vita e maggiore ricerca di spazio. La sfida per i nostri lidi è molto coerente con il progetto del Parco marittimo degli stradelli. I ritardi della gara ci hanno dato il tempo per risolvere con più tranquillità la questione parcheggi: più posti al Marchesato e raddoppio dello scambiatore in via Trieste. Ma deve cambiare la modalità di fruire la spiaggia: meno caotica, passeggiate in pineta, il percorso fra auto e spiaggia sia parte integrante della giornata di vacanza e non una sofferenza».

Cosa sarà delle celebrazioni dantesche?
«Partiamo dicendo che l’anno dantesco per i 700 anni della morte del poeta va agganciato in qualche modo al settembre 2021: non puoi celebrare nel 2023, per capirci. A oggi non siamo nelle condizioni di sapere con precisione che cosa si potrà fare da aprile a dicembre. Cercheremo di riprogrammare tutto quello che non si riesce a fare con l’attenzione a non concentrare tutti gli eventi in appena due mesi. Ora siamo al lavoro per capire quando e come aprire museo e mostra. Abbiamo un obiettivo chiaro: Ravenna immediatamente pronta a partire quando in Italia la cultura potrà farlo».

58895147 2302487283107257 3035503088891854848 NResta ancora valido il progetto di una fondazione unica che riunisca il mondo culturale ravennate?
«L’idea iniziale era quella dell’ingresso diretto dello Stato nella fondazione Ravennantica sul modello del museo egizio di Torino. Poi la riforma dei poli museali ha portato a un progetto diverso. Ma in questi anni siamo arrivati comunque ad avere una gestione unitaria dei servizi nei siti di tutto il patrimonio pubblico statale-comunale evitando la parcellizzazione. Nel prossimo mandato bisognerà ridefinire il nuovo perimetro di Ravennantica che non si occuperà solo di archeologia e musei ma anche di servizi danteschi».

Bilancio e prospettive di Classis, inaugurato a dicembre 2018.
«Ha fatto oltre 50mila visite nel primo anno. Se consideriamo che la Basilica di Classe ne fa 200mila, si capisce che sono numeri molto positivi. Ma non indicativi perché nel primo anno c’è la curiosità che attira. Penso che la valorizzazione della barca romana di Comacchio potrà essere una sfida importante come rilancio post Covid. In estate potrebbe ripetersi la scelta di usare l’area esterna per eventi, compatibilmente con le disponibilità di risorse».

69948511 2545371418818841 2261397686907305984 OL’Accademia di Belle Arti e il conservatorio musicale Verdi andranno nell’ex sede della banca Mps in piazza Kennedy. Com’è il processo di statizzazione?
«La statizzazione è legge e il percorso procede. Serviva una sede in più perché sono realtà in crescita. Mettendole insieme si perseguono economie di scala evitando che magari finissero fuse nell’Accademia di Bologna e nel conservatorio di Cesena, perdendo la centralità di Ravenna. Un domani potrebbe esserci il coinvolgimento anche dell’Isia di Faenza».

Si era parlato di utilizzare l’ex anagrafe in via Raul Gardini per questi istituti…
«Sarebbe stato un investimento di 5-7 milioni di euro. Anche avendo i soldi, che comunque al momento il Comune non ha, avrebbe voluto dire aspettare tre anni. Invece la scelta di andare in affitto fa sì che sia pronta subito. Cosa fare con l’ex anagrafe ora è da capire. Non è stato fatto un bando di vendita perché non vorrei trovarmi con situazioni in stile ex macello con un privato che compra l’immobile e poi non ne fa nulla».

«Sostegni da 2.500 euro per chi ne ha persi 50mila: è una presa in giro»

Confesercenti e Confcommercio della provincia di Ravenna contro il nuovo decreto del Governo

Coronavirus Negozio Chiuso FgLe misure del nuovo decreto Sostegni presentate pochi giorni fa diventano subito operative: dal 30 marzo e fino al 28 maggio sarà possibile presentare le domande per ottenere il contributo a fondo perduto sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Le associazioni di categoria ravennati sono però critiche.

In particolare, la presidente provinciale di Confesercenti, Monica Ciarapica, scrive una lettera di fuoco. «Siamo di fronte ad un’autentica presa in giro – si legge nella nota inviata ai giornali, in cui si parla di elemosina di Stato -. Occorre tradurre il Decreto in cifre concrete per comprendere l’amarezza delle imprese. Chi ha fatturato 100.000 euro nel 2019 e 50.000 euro nel 2020, dimezzando i propri ricavi, riceve 2.500 euro. Chi ha fatturato 500.000 euro nel 2019 e 250.000 nel 2020, riceve 8.300 euro. Affitto, spese fisse, tasse, utenze, canoni, contributi e tutto il resto sono inalterati. Ma le attività sono chiuse, perché così hanno stabilito i Decreti. Chiuse, quindi senza ricavi. Un’autentica vergogna, che non tiene conto dello stato di difficoltà».

«Se non vogliamo vedere sparire intere categorie professionali, spazzate via dagli effetti della pandemia e da scelte politiche infelici – commenta ancora Ciarapica -, il governo deve cambiare completamente registro. Se la situazione sanitaria è fuori controllo, allora vanno garantiti sostegni adeguati ed immediati, non briciole. Se la situazione è sotto controllo, allora fateci aprire subito perché quello che chiediamo è di poter lavorare nel rispetto dei protocolli, per la sicurezza degli stessi imprenditori e dei consumatori. Senza gli assurdi vincoli di orario delle 18 per la ristorazione o chiusura dei negozi nelle gallerie commerciali il fine settimana. E vanno fatti i controlli, sanzionando chi non rispetta le regole».

I sostegni del Governo «sono insufficienti (e in ritardo)» anche per il presidente provinciale di Confcommercio, Mauro Mambelli.

«Mediamente – scrive in una nota inviata alla stampa – gli indennizzi andranno a coprire dal 3,3 al 5 per cento della perdita complessiva di fatturato. Praticamente niente rispetto all’effettivo impatto della crisi che sul nostro territorio ha letteralmente polverizzato 700 milioni di euro di consumi. Conti alla mano in provincia di Ravenna arriveranno meno di 30 milioni di euro per una vasta platea di imprenditori e partite Iva».

«Per fare un esempio pratico – sottolinea Mambelli – un’attività che nel 2019 fatturava 550mila euro e che nel 2020, a causa delle chiusure imposte dalle misure di contenimento della pandemia da Covid, ha perso il 30% del proprio fatturato cioè 165mila euro, beneficerà di un contributo una tantum di 5.500 euro. Sono cifre insufficienti e umilianti rispetto alle perdite subite in quanto si indennizza una sola mensilità media quando invece si dichiara che i contributi sono calcolati sulla perdita di fatturato annuo. Già lo scorso anno i ristori hanno coperto una minima parte del calo di fatturato delle imprese, adesso le nuove misure coprono solo una piccolissima parte del danno dovuta all’emergenza sanitaria. Non può essere solo questo l’intervento a favore delle imprese, ce ne deve essere assolutamente un altro per cercare di compensare questa catastrofe».

«Ci aspettavamo un provvedimento più efficace, misure più coraggiose, in grado di dare un po’ di ossigeno al sistema imprenditoriale, motore della nostra economia, che ancora non sa quando potrà tornare alla normalità – continua Mambelli -. Se alle attività non sarà consentito al più presto di riaprire, oltre a perdere la dignità di poter lavorare, aspetto fondamentale per un imprenditore, temo che nei prossimi mesi questa situazione porterà alla compromissione di migliaia di imprese in provincia di Ravenna, a rischio chiusura. Abbiamo fatto la nostra parte, tutto quello che ci è stato chiesto, e ora?».

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