Insegnare la produzione, la lavorazione e la commercializzazione dei prodotti del territorio: il primo corso coinvolge 17 studenti tra i 15 e i 18 anni
Costruire una “filiera didattica” del settore agroalimentare nel territorio ravennate, dove sono presenti aziende di qualità, ma persisteva l’assenza di un ente che si occupasse di formazione specifica. Con questo obiettivo Engim Emilia Romagna ha acquisito gli immobili dell’ex azienda agricola sperimentale Mario Marani, in via Romea Nord 248, individuandoli quale sede di nuovi percorsi per ragazzi e adulti.
L’ex azienda sperimentale a partecipazione pubblica ( fu concepita nel 1929 come ente morale, qui trovate tutta la sua storia) è stata posta in vendita all’asta dal tribunale nell’ambito di una procedura di composizione di crisi da sovra indebitamento, suddivisa in due lotti; il lotto “uno” comprendente circa 7,5 ettari di terreno; il lotto “due” comprendente gli immobili e oltre due ettari di terreno.
Il 17 luglio si è tenuta l’asta a busta chiusa, in relazione alla quale sono pervenute le offerte di Engim Emilia Romagna (400.000 euro per il lotto 2) e della società cooperativa agricola Cab Terra di Piangipane (227.000 euro per il lotto uno) che sono, pertanto, risultati i soggetti aggiudicatari. Il 13 settembre è stato perfezionato con rogito notarile l’atto pubblico di cessione ai predetti aggiudicatari.
Engim Emilia Romagna – si legge in una nota – «è partita dalla consapevolezza che la formazione professionale ha una natura che la distingue radicalmente dal sistema scolastico tradizionale: è chiamata a modificare continuamente i percorsi formativi per anticipare necessità o rispondere a bisogni specifici del mondo del lavoro. Ora sarà possibile insegnare a ragazzi come ad adulti la produzione, la lavorazione e la commercializzazione dei prodotti del territorio; custodirli nella qualità e promuoverli nel mondo»
Il primo corso è già partito e coinvolge 17 studenti fra i 15 e i 18 anni nella classe prima del corso per operatore agroalimentare Ifp (Istruzione e formazione professionale). Il progetto è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa in municipio, alla quale sono tra gli altri intervenuti gli assessori alle Attività produttive Massimo Cameliani e all’Istruzione Ouidad Bakkali, il consigliere regionale Mirco Bagnari e la direttrice dell’Engim Rina Giorgetti.
Calcio / Decidono il match le reti al 27′ e al 32′ di Belinghieri e Capello (su rigore). Giallorossi quasi mai pericolosi, le uniche conclusioni sono di Maistrello: portiere avversario mai impegnato
Ravenna-Padova 0-2
RAVENNA (3-5-2): Venturi; Ierardi (1′ st Ronchi), Lelj, Venturini; E. Ballardini, Selleri (12′ pt Severini), Papa, Cenci (1′ st A. Ballardini), Magrini (16′ st Piccoli); Samb (26′ st De Sena), Maistrello. A disp.: Gallinetta, Lucarini, Portoghese, Sabba. All.: Antonioli.
PADOVA (4-3-1-2): Bindi; Madonna, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Pulzetti, Pinzi (36′ st Serena), Belinghieri (36′ st Russo); Candido (22′ st De Risio); Capello, Guidone (22′ st Chinellato). A disp.: Burigana, Zambataro, Ravanelli, Merelli, Cisco, Zivkov. All.: Bisoli.
ARBITRO: Schirru di Nichelino (assistenti Buonocore e Cavallina).
RETE: 27′ pt Belinghieri, 32′ pt (rig.) Capello.
NOTE – Ammoniti Guidone e Belinghieri. Angoli: 5-6. Recupero: 2′ pt, 5′ st.
Mirco Severini è entrato in campo nella ripresa
Le formazioni Il Ravenna scende in campo con la difesa a tre, composta da Ierardi, Lelj e Venturini, mentre ai lati agiscono il capitano Elia Ballardini e Magrini, che ha vinto il ballottaggio con Amedeo Ballardini, in mediana giocano Selleri, Papa regista e Cenci, in attacco Maistrello e Samb. Il tecnico biancorosso Bisoli schiera il Padova con la retroguardia a quattro formata da Madonna, Cappelletti, Trevisan e Contessa, il centrocampo a tre da Pulzetti, Pinzi e Belinghieri e in avanti Candido è a supporto delle punte Capello e Guidone.
Primo tempo
4′ Maistrello ci prova di testa, con palla che finisce alta sulla traversa
11 Contessa crossa dalla sinistra per Guidone, la cui deviazione aerea è controllata senza problemi da Venturi
12′ esce Selleri, dolorante a una spalla, e viene sostituito da Severini
17′ ammonito Guidone per gioco falloso su Elia Ballardini
22′ tiro dalla lunga distanza di Candido che sfiora il palo alla sinistra di Venturi 27′ gol del Padova: sul lancio dalla destra di Madona l’indisturbato Belinghieri ha il tempo per controllare e beffare il portiere giallorosso con una precisa conclusione sul secondo palo
31′ l’arbitro Schirru fischia un calcio di rigore per fallo di Ierardi su Guidone 32′ raddoppio del Padova: dal dischetto Capello spiazza Venturi
44′ ammonito Belinghieri per gioco scorretto ai danni di Elia Ballardini
47′ Schirru fischia la fine del primo tempo dopo due minuti di recupero. Padova in vantaggio di due reti, realizzate nello spazio di cinque minuti, dal 27′ al 32′, da Belinghieri e Capello su rigore. Per il resto poche emozioni, con i due portieri in pratica mai impegnati in modo serio
Il centrocampista Salvatore Papa
Secondo tempo
1′ doppio cambio operato da Antonioli: nel Ravenna giocano Ronchi e Amedeo Ballardini al posto di Ierardi e Cenci
6′ Papa prova a cercare il jolly dalla lunga distanza, con la palla che va in curva Nord
12′ sul corner calciato da Papa la palla schizza su Severini che non riesce a indirizzare in rete, con Bindi che interviene in mischia
15′ Maistrello in area si impossessa col fisico del pallone, resiste a una carica di un avversario e prova la conclusione, mancando però il bersaglio da buona posizione
16′ quarto cambio per i giallorossi: Piccoli sostituisce Magrini
22′ prime due sostituzioni nel Padova: De Risio per Candido e Chinellato per Guidone
26′ Antonioli esaurisce i cambi: De Sena entra al posto di Samb
30′ su calcio d’angolo di Contessa il Padova sfiora il tris con un colpo di testa di Cappelletti che termina a lato di pochissimo
36′ altri due cambi effettuati da Bisoli: in campo Russo e Serena per Belinghieri e Pinzi
43′ Amedeo Ballardini salva quasi sulla linea sul tiro a botta sicura di Pulzetti
49′ Elia Ballardini si incunea in area ma sul suo assist libera la difesa biancorossa. Poi ci prova De Sena, ma Bindi blocca
50′ la partita si chiude dopo cinque minuti di recupero: il Ravenna nella ripresa prova a spingere con più convinzione, ma la difesa del Padova fa buona guardia e Bindi non corre rischi. Più pericolosi i biancorossi veneti, che sfiorano il tris con Cappelletti e Pulzetti
La donna è stata riconosciuta come una ex paziente ricoverata nel reparto. Avrebbe preso medicine riservate all’uso ospedaliero
Una 46enne è stata fermata e denunciata ieri in Medicina d’urgenza perché sopresa con farmaci che la polizia ritiene essere stati sottratti in ospedale. Le volanti sono intervenute su richiesta del personale di vigilanza attorno alle 18.30 di martedì. Una donna era stata bloccata da una guardia giurata: era stata segnalata dal personale infermeristico che l’aveva vista aggirarsi tra le corsie con fare sospetto.
La donna è stata riconosciuta poiché fino a pochi giorni prima si trovava ricoverata in quel reparto, e le cui dimissioni dalla struttura sanitaria sono coincise con la sparizione di medicinali riservati all’uso ospedaliero e disciplinati in quanto sostanze psicotrope. La 46enne alla richiesta se avesse con sé medicinali, ha mostrato una scatola di farmaci già in parte utilizzata, sulla quale era chiaramente riportata la dicitura che ne vieta la vendita e ne riserva l’uso all’ambito ospedaliero.
Priva di qualsiasi documento la donna è stata accompagnata in Questura ove è stata identificata attraverso la comparazione delle impronte digitali ed è risultata gravata da vari precedenti penali ed al termine degli accertamenti è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.
La Lega critica il percorso autonomista di Bonaccini: «Persa una grande occasione». La Lega paragona Catalogna e Romagna
No all’autonomia della Romagna. Non poteva arrivare in un momento politico più caldo la discussione sull’autonomia della Romagna. Così la giornata di ieri in aula a Bologna, nel consiglio regionale, è stata calda. Due le soluzioni di cui si è parlato: una provincia unica per la Romagna. Oppure una nuova Regione con il vessillo romagnolo. Prima ipotesi per cui propende il Pd, mentre la seconda è la proposta della Lega Nord.C’è poi stato il dibattito sull’autonomia dell’intera Regione, un percorso costituzionale proposto dal presidente Stefano Bonaccini. I consiglieri leghisti si sono presentati con la bandiera della Catalogna e quella della Romagna, a sottolineare quelle che secondo loro sono le analogie tra la Romagna e la regione spagnola.
La Romagna Aspro lo scontro in Aula tra Pd e Lega. Lia Montalti (Pd) ha ribadito la «totale contrarietà» del suo partito alla separazione della Romagna dall’Emilia, «ci renderebbe, come ha affermato Bonaccini, due terre più deboli». Di parere opposto invece sull’ipotesi della provincia unica della Romagna, «i cittadini ci chiedono un impegno concreto sulle necessità del territorio, non la separazione dell’Emilia-Romagna». La Lega, ha quindi concluso la consigliera criticando le posizioni del Carroccio, «sceglie la strada che più impoverisce e più ci impoverisce, noi vogliamo al contrario una regione sempre più aperta, attrattiva e internazionale». Il leghista Daniele Marchetti ha attaccato chiedendo un referendum tra Regione e provincia unica: «Facciamo scegliere ai cittadini poi applicheremo la riforma che uscirà vincitrice».
L’autonomia Regionale L’altra riforma di cui parla Marchetti è appunto il percorso costituzionale scelto dalla Regione per chiedere e ottenere una maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna. Dopo aver discusso il Documento di indirizzi varato dalla Giunta regionale, l’Assemblea legislativa ha infatti approvato nel pomeriggio una risoluzione che impegna il presidente Stefano Bonaccini “ad avviare il negoziato con il Governo ai fini dell’intesa prevista dall’articolo 116, comma terzo, della Costituzione”, che consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata. Hanno votato a favore Pd, Si e Mdp, astenuti Fi e AltraER, contrari Ln e Fdi mentre il M5s ha deciso di non partecipare al voto.
Giulia Gibertoni ha ribadito il favore del Movimento 5 stelle alla richiesta di maggiore autonomia. Diverse però, ha rimarcato, sono le perplessità, in particolare relativamente all’iter scelto per arrivare al risultato. «Riteniamo che l’attuazione dell’articolo 116 debba essere accompagnato da un referendum consultivo». Inoltre, «va anche ripensato il sistema della fiscalità generale». È poi arrivata la critica al Pd su quello che i 5Stelle considerano un cambio di rotta: «Non era mai emersa fino ad ora in Emilia-Romagna una reale attitudine di contrasto al centralismo statale».
Autonomia cui Forza Italia non chiude la porta: «A noi non ci interessa- ha sottolineato Galeazzo Bignami- di che colore è il gatto, ci sta a cuore che il gatto mangi il topo. Se Bonaccini saprà rivendicare e ottenere dal governo quegli obiettivi dichiarati non avremo problemi a votare a favore di questo processo. Viceversa, se non accadrà o se sarà un accordo al ribasso, voteremo contro. Mancando i contenuti, visto il perimetro generico del documento che è stato presentato in Aula, oggi ci asterremo».
Ed è stato invece Daniele Marchetti da banchi della Lega nord a spiegare come sia stata persa «una grande occasione. Cioè avviare un iter serio per una vera autonomia. La nostra è una terra che ha già dato e dà ancora tanto allo stato ma che non riceve servizi appropriati per i propri cittadini. Ora è arrivato il momento di battere cassa, di pretendere qualcosa per riuscire a garantire servizi adeguati ai nostri cittadini».
Poi, entrando nel merito del documento, ha attaccato: «Non si dice assolutamente nulla. Poteva essere un’occasione per richiedere risorse adeguate per combattere l’emergenza smog, visto che con le risorse previste faremo poco. Nemmeno una riga sul sociale, non una«. E poi ha affondato: »Capisco che questa iniziativa sia stata portata avanti per arrivare prima di Lombardia e Veneto. Ma è surreale che un assessore vada in Veneto per chiedere ai cittadini di non andare a votare”»
Il dirigente dello Scientifico, Gianluca Dradi, replica alla rubrica di Massimo Gramellini che sul “Corriere della Sera” criticava il progetto ravennate di alternanza scuola-lavoro in collaborazione con il fast food: «Il suo articolo risente di uno snobismo intellettuale sconfortante»
«Il lavoro non è solo quello intellettuale, ma anche quello routinario e non qualificato, penso che sperimentarlo, su base volontaria, per una settimana non sia affatto negativo». L’avvocato Gianluca Dradi, dirigente del liceo scientifico Oriani di Ravenna, replica così alle critiche piovute all’indirizzo della scuola che ha inserito il McDonald’s tra le aziende in cui poter svolgere il progetto di alternanza scuola-lavoro, ossia un periodo formativo di lavoro non retribuito.
L’avvocato Gianluca Dradi, dirigente scolastico del liceo scientifico Oriani di Ravenna
Tra i primi a esprimere pubblicamente le proprie perplessità a proposito del valore formativo per uno studente liceale nel ritrovarsi a servire alla cassa di un fast food, dopo la pubblicazione del nostro articolo che riportava la testimonianza di una studentessa coinvolta, c’è l’onorevole ravennate Giovanni Paglia di Sinistra Italiana. Una polemica poi ripresa oggi in prima pagina dal Corriere della Sera da Massimo Gramellini nella sua rubrica Il Caffè. Da Facebook la replica di Dradi al giornalista: «Stimo e trovo molto simpatico Gramellini, tuttavia il suo articolo di oggi risente di uno snobismo intellettuale sconfortante; quel che dice è: sarebbe accettabile fare esperienza di alternanza scuola-lavoro come cuoco in una trattoria, per apprendere i segreti dell’artigianato italiano, non al McDonald’s perché questo è un lavoro standardizzato e non attinente con gli studi scientifici. Non trovo nulla di male se 5 studenti, liberamente, hanno scelto di fare un’esperienza di lavoro umile: anche questo è orientamento e oso dire che potrebbe persino essere più educativo, per ragazzi di famiglie alto borghesi, misurarsi con una realtà di lavoro che, per loro fortuna, non li vedrà coinvolti nella vita post diploma, ma che coinvolge tanta parte dei loro coetanei».
Al telefono Dradi poi ne approfitta per un ragionamento più ampio sul ruolo della scuola: «Ci siamo lamentati per decenni di una scuola gentiliana astratta e separata dal mondo e anche l’Europa prevede che ci debba essere una parte della formazione legata al lavoro, ora che ci proviamo qualche intellettuale si lamenta se questo non è sufficientemente stimolante, che è un modo per dire che non è adeguato al ceto sociale degli studenti frequentanti un liceo».
Sono stati cinque su 515 gli studenti che hanno fatto questa scelta: «Pur non essendo una attività progettata dalla scuola e non legata alla tipologia di studi scientifici – ci spiega Dradi al telefono –, è pur sempre una modalità per comprendere il mondo del lavoro e quindi svolge la sua funzione orientativa consentendo allo studente di cimentarsi con le regole di funzionamento del mondo che li circonda. Non ci vedo niente di male se degli studenti scelgono di farla».
Massimo Gramellini: sulla prima pagina del Corriere della Sera la sua rubrica quotidiana Il Caffè
Il dirigente ci tiene a guardare il quadro nel complesso: «Consentitemi di dire cosa hanno fatto gli altri 510; per loro la scuola ha progettato esperienze molto attinenti al profilo di studio e lavoro futuro: con l’Università di Scienze Ambientali si svolge un’attività di rilevazione delle dune costiere, con l’ufficio ambiente di Ravenna un progetto sul riscaldamento climatico, il progetto “Digita” sulle applicazioni dell’informatica, il progetto “Giornalismo 2.0”, studio di un quartiere con l’Ordine degli Architetti, il progetto “Europa” che prevede anche un viaggio a Strasburgo per capire il lavoro della Unione Europea, un progetto di cinema con il Nightmare festival, i progetti con il Coni per il liceo sportivo e molti altri ancora. Agli studenti di quinta abbiamo offerto alcuni progetti tra i quali scegliere liberamente: un’esperienza di studio-lavoro a Malta, scelta da 60 studenti; attività con RavennAntica, con le Farmacie Comunali ed altro. Infine abbiamo messo a disposizione alcune proposte offerteci dal territorio e tra esse c’era Il McDonald’s, scelto da 5 studenti».
Volley A2 femminile / Presentato l’organigramma societario, con presidente De Lorenzi («Bello essere testimoni del coronamento di un sogno»), vice-presidente Carnevali e tra i consiglieri Bonitta. Tra quattro giorni l’esordio in campionato con il marchio Conad sulle maglie. A breve verranno resi noti i dettagli della campagna abbonamenti
Da sinistra, il coach Simone Angelini, il capitano Lucia Bacchi, il vice-presidente Raimondo Carnevali, il presidente Paolo De Lorenzi, l’assessore Roberto Fagnani ed Enrica Mancini della Conad Cia
E’ ufficiale: oggi, mercoledì 4 ottobre 2017, è nata la “nuova” Olimpia Teodora. Si tratta di un capitolo storico per la pallavolo femminile ravennate, un passo annunciato da tempo di cui si attendeva solo il sigillo finale. A farlo, tra sorrisi non di circostanza e una palpabile soddisfazione generale nella sede appena inaugurata della società, sono i dirigenti dei due club che hanno dato vita a un sodalizio la cui squadra tra soli quattro giorni inizierà la sua avventura nel difficile campionato di Serie A2. E a Montecchio Maggiore, in Veneto, domenica le ragazze del tecnico Angelini scenderanno in campo con il marchio Conad sulle maglie, con l’obiettivo di conquistare i primi punti della stagione contro le vicentine della Ramonda.
Una unione, quella tra Olimpia e Teodora, che è il frutto di un lungo e difficile dialogo condotto prima e dopo le promozioni delle due squadre, capaci entrambe di compiere il grande salto attraverso i playoff di Serie B1. La nuova società all’interno dei suoi vertici racchiude quindi le persone che in questi mesi hanno trovato l’intesa finale, su tutti il presidente Paolo De Lorenzi, e il vice-presidente Raimondo Carnevali, che nel consiglio di amministrazione saranno affiancati da Fabio Fraternali, Giuseppe Iuffrida e soprattutto da Marco Bonitta, attuale direttore generale del Porto Robur Costa.
A incoraggiare da sempre la nascita dell’Olimpia Teodora, e cioè dall’inizio del suo mandato di assessore allo Sport, è Roberto Fagnani, che non nasconde la sua grande gioia per il grande passo appena compiuto. «Oggi è una giornata storica, perché non solo presentiamo l’unione di due importanti realtà capaci nella scorsa stagione di conquistare degli importanti successi, ma perché soprattutto riportano Ravenna nella pallavolo che conta, in A2. La nostra città ha nel suo Dna questo sport ed è conosciuta in tutto il mondo per le sue vittorie, al punto che qualche mese fa l’ho battezzata “Volley City”. Non è mai facile realizzare una fusione e presentarsi ai blocchi di partenza del torneo con una unica squadra porterà un entusiasmo ancora maggiore».
La bozza delle maglie della Conad Olimpia Teodora per il campionato
Viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda di Fagnani i due maggiori dirigenti dell’Olimpia Teodora. «È bello essere testimoni del coronamento di un sogno – racconta il presidente, l’imprenditore ravennate Paolo De Lorenzi – la cui realizzazione è cominciata il 9 maggio scorso, giorno del primo incontro tra i dirigenti delle due società. Siamo arrivati un po’ lunghi, con il campionato che sta per cominciare, ma l’importante è avere superato tutti gli ostacoli. In questa stagione la squadra si chiamerà Conad Olimpia Teodora e avrà un forte legame con il territorio. Prima di tutto nel suo organico ci sono già quattro ragazze di Ravenna, in secondo luogo sarà sempre a stretto contatto con il settore giovanile. Per capire quale sia il potenziale della nostra città, solo mettendo assieme Olimpia e Teodora si arriva a cinquecento ragazze tesserate. Dobbiamo trovare ancora l’accordo per unire i vivai, ma già da quest’anno la speranza è quella di scendere in campo con una Under 18 unica». «Il mio primo ringraziamento va ad Alfa Garavini – aggiunge il vice-presidente Raimondo Carnevali – perché senza di lei Olimpia e Teodora non esisterebbero. Il volley è uno sport molto sentito a Ravenna ed è giusto riportare la città al suo naturale livello. C’è voluta tanta voglia e tanta pazienza per riuscire a raggiungere a una fusione delle due società, le cui sinergie e collaborazioni ci serviranno anche per ottimizzare le risorse economiche in un periodo in cui le disponibilità finanziarie non sono così elevate».
Ad affiancare la neonata società ravennate ci sarà uno sponsor importante come la Conad Cia, in rappresentanza della quale parla Enrica Mancini. «Si rinnova la collaborazione storica con Ravenna ed è con grande soddisfazione che manteniamo il nostro impegno sul territorio. Si tratta di un progetto in cui crediamo e investiamo e fin da subito siamo stati sostenitori dell’unione tra le due società. Per noi sarà un orgoglio vedere il nostro marchio sulla maglie della squadra».
Per quanto riguarda il discorso tecnico è l’allenatore Simone Angelini, ravennate doc, a presentare gli obiettivi: «Innanzitutto, guarderemo una partita alla volta. Per prima cosa dovremo pensare a conquistare più punti possibili per salvarci, poi in un certo momento della stagione vedremo se si potrà puntare anche a qualcosa di più. Non dobbiamo dimenticare che la Serie A2 sarà molto impegnativa, sia per la qualità delle formazioni avversarie, sia per le difficoltà logistiche che propone, con trasferte in tutte le parti di Italia, dalla Sicilia al Piemonte, passando dalla Calabria alla Sardegna e giocando molto spesso anche il mercoledì». Il capitano, Lucia Bacchi, esprime infine la sua gioia per «giocare finalmente a Ravenna, città dove ho preso casa già quattro anni fa. Aspettavo il momento giusto e questo alla fine è arrivato. Qui si respira volley e aiuterò le ragazze più giovani a esprimersi al meglio: sono sicura che alcune di loro potranno dare tanto in tempi anche abbastanza brevi. In campionato non dobbiamo porci limiti, con l’unico obiettivo di migliorarci di gara in gara. Speriamo che vengano tanti ravennati a tifare per noi al Pala Costa».
Campagna abbonamenti Nei prossimi giorni verranno resi noti i dettagli della campagna abbonamenti. La tessera sarà valida per le sedici gare casalinghe e avrà i seguenti costi: 100 euro intero, 80 ridotto, 50 minorenni da 12 a 17 anni. Questi, invece, i costi dei singoli biglietti: 10 euro intero, 8 ridotto, 5 minorenni, ingresso gratuito per gli Under 11. La prima partita interna della Conad sarà anticipata a sabato 14 ottobre: al Pala Costa Bacchi e compagne affronteranno Chieri (fischio d’inizio alle ore 20.30).
Stasera test con Cesena Questa sera, alle 21 al PalaCosta, è in programma l’ultima amichevole del precampionato dell’Olimpia Teodora, che sfiderà il Volley Club Cesena, squadra che parteciperà al prossimo torneo di Serie B1.
Volley Superlega / Domani al PalaCosta (ore 15.30, a porte aperte) è in programma un allenamento congiunto con l’Azimut di Stoytchev. Il tecnico Soli: «In questi giorni ci concentreremo in modo maggiore sui dettagli, con l’idea che fra un po’ si comincia a fare sul serio». La campagna abbonamenti chiude venerdì 6 ottobre
Il centrale della Bunge Marco Vitelli
Manca solo una settimana al via della stagione – che partirà mercoledì 11 ottobre con la trasferta di Coppa Italia a Vibo Valentia – e il programma di lavoro della Bunge si fa sempre più intenso in vista dei primi appuntamenti ufficiali. Nel calendario è stato infatti inserito un allenamento congiunto che si terrà domani, giovedì 5 ottobre al PalaCosta dalle ore 15.30 (a porte aperte), con l’Azimut Modena di Stoytchev, in modo da aggiungere nelle gambe e nelle braccia di Orduna e compagni altri minuti di gioco con avversari di grande qualità (in maglia gialloblù, per esempio, è prevista anche la presenza di Holt, appena tornato dagli Stati Uniti).
Il programma però non si esaurisce qui, in quanto anche sabato 7 ottobre è previsto un test: alle ore 15.30, sempre al PalaCosta, la squadra di Soli sfiderà in un’altra gara di allenamento la Biosì Indexa Sora (non più la Gi Group Monza, come comunicato nelle settimane scorse), con i laziali che saranno reduci dal match interno di stasera di Coppa Italia contro la Revivre Milano. «Arriviamo da un weekend senza dubbio positivo – spiega il tecnico Fabio Soli – dove in un torneo che non dava punti era importante mettere in campo ciò su cui si era lavorato in queste settimane in palestra, e lo abbiamo fatto con grande intensità. Noi ripartiamo dall’impegno quotidiano negli allenamenti e nelle gare amichevoli in programma in questi giorni, concentrandoci in modo maggiore sui dettagli, con l’idea che fra un po’ si comincia a fare sul serio e bisognerà crescere in maniera ulteriore in vista delle prime partite ufficiali».
Nel frattempo prosegue con il vento in poppa la campagna abbonamenti per assistere alle partite casalinghe in Superlega e Challenge Cup della nuova Bunge targata 2017/18. Vendute finora 850 tessere, è sempre più vicino il sorpasso al numero di abbonamenti della scorsa stagione (fu raggiunta quota 868). La prima partita che si terrà al Pala De André, in programma domenica 15 ottobre contro la Wixo LPR Piacenza, è ormai vicinissima e sono rimasti solo tre giorni agli appassionati di volley e ai tifosi della formazione ravennate per acquistare l’abbonamento, in quanto questa fase terminerà venerdì 6 ottobre: la vendita si tiene al PalaCosta, dalle ore 17.30 alle ore 20. I costi sono rimasti invariati rispetto a quelli della passata stagione e oltre alle dodici partite interne della Superlega (la partita giallo-rossa con Perugia è esclusa), nella tessera sono compresi gli incontri della Challenge Cup (eccetto l’eventuale finale).
Questo il costo degli abbonamenti
Tribuna Vip nuovi abbonati 200 euro (no riduzioni); abbonati 2016/17 180 euro (no riduzioni);
Distinti nuovi abbonati 160 euro (riduzioni 140 euro); abbonati 2016/17 140 euro (riduzioni 120 euro);
Gradinata nuovi abbonati 120 euro (riduzioni 100 euro); abbonati 2016/17 100 euro (riduzioni 80 euro);
Ravenna Volley Supporters (Rvs) 80 euro, più 15 euro per il tesseramento.
Sono attive le riduzioni, nei settori in cui siano previste, per gli Over 65.
Per informazioni chiamare in sede al numero 0544.421032, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13, oppure scrivere all’indirizzo email biglietteria@portoroburcosta.it.
Domande agli sportelli del comune di residenza per lo strumento dell’Emilia-Romagna: servono due anni di residenza in Regione e un Isee inferiore a tremila euro. Da 80 a 400 euro mensili su una carta prepagata
Da lunedì 9 ottobre sarà possibile richiedere il reddito di solidarietà regionale (Res) presentando domanda agli sportelli del comune di residenza. Si tratta di un contributo che può andare da 80 a 400 euro al mese per i nuclei famigliari in gravi difficoltà economiche. Il reddito di solidarietà dura al massimo un anno; per poterne fare nuovamente richiesta, dovranno passare almeno 6 mesi. Due i requisiti per ottenerlo: il reddito Isee inferiore ai tremila euro e la residenza in regione da almeno 24 mesi. Il richiedente però dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e inserimento lavorativo. Un percorso obbligatorio, da seguire per ottenere e mantenere, il contributo economico erogato tramite carta prepagata.
Al momento la Regione non ha specificato termini di scadenza per le domande. I richiedenti dichiarano i propri dati attraverso documenti ufficiali (ad esempio la dichiarazione Isee) o con l’autocertificazione. Per quanto riguarda i controlli, tutti i dati vengono verificati attraverso le banche dati in possesso dell’Inps o attraverso i dati dei Comuni. Altre regole riguardano le condizioni di incompatibilità da parte del nucleo familiare per l’accesso alla misura: godimento della nuova prestazione di Assicurazione sociale per l’Impiego (NASpI), l’Assegno di disoccupazione (Asdi), o altro ammortizzatore sociale con riferimento agli strumenti di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria. È inoltre incompatibile la fruizione del Sia (Sostegno per l’inclusione attiva) da parte del nucleo familiare beneficiario. Nel caso in cui alcuni componenti il nucleo familiare usufruiscano di altri trattamenti economici, anche fiscalmente esenti, di natura previdenziale, assistenziale e indennitaria, per poter accedere al Res il valore massimo di tali trattamenti non potrà superare i 600 euro mensili. Il reddito di solidarietà dura al massimo un anno; per poterne fare nuovamente richiesta, dovranno passare almeno 6 mesi.
«È uno strumento che ha l’obiettivo di agire concretamente nei confronti delle persone e dei nuclei famigliari in stato di povertà lontano dalle logiche di assistenzialismo – afferma l’assessora alle Politiche sociali, Valentina Morigi -. Infatti, coinvolge chi avrà i requisiti per ottenerlo in un progetto di reinserimento nel mondo del lavoro o di impegno nel sociale oppure nel rimettersi in gioco attraverso un percorso di formazione. Significa, certo, offrire sostegno economico, ma anche percorsi per uscire dall’indigenza. L’aiuto pubblico e l’impegno personale di chi è idoneo a riceve il Res rappresentano elementi di un patto basato sulla dignità».
Per quanto riguarda i residenti nel comune di Ravenna, le domande devono essere redatte sull’apposito modulo scaricabile dal sito del Comune di Ravenna o reperite in supporto cartaceo presso allo sportello unico polifunzionale di via Berlinguer 68 o negli uffici delle ex circoscrizioni. Andranno riconsegnati alle stesse sedi. Eventuali informazioni possono essere richieste al Comune di Ravenna 0544-482111 o all’indirizzo mail: contributosia@comune.ravenna.it.
Nel giardino di casa Muti il 5 ottobre il giornalista ospite della rassegna curata da Trail Romagna: «Ogni viaggio ha una sua metrica di racconto che dipende dai luoghi e dal mezzo di trasporto»
Il giardino della casa della famiglia del maestro Riccardo Muti, a Ravenna in via Corti alle Mura, ospita il 5 ottobre alle 18 un incontro con Paolo Rumiz, giornalista e scrittore e viaggiatore: l’appuntamento è tra gli eventi promossi da Itinera, festa del cammino consapevole organizzata da Trail Romagna in compartecipazione con il Comune di Ravenna. La serata si intitola “Scrivere coi piedi: andature, metrica, musica e narrazione” e affronterà il rapporto tra il cammino e la scrittura.
«Fra il cammino e la scrittura c’è un rapporto strettissimo – dichiara Rumiz – ogni viaggio ha una sua metrica di racconto che dipende dai luoghi e dal mezzo di trasporto. Una storia raccontata in bicicletta è diversa da quella del viaggio a piedi. La prima è un mordi e fuggi profondo mentre il viaggio a piedi è più introspettivo e complesso. Il viaggio in treno, invece, ha un ritmo sincopato segnato dalla visone laterale della vita. E tutto questo si rispecchia nella scrittura… Ma se vuoi raccontare sul serio una cosa e vedere la gente soggiogata dalle tue parole, allora è meglio usare qualcosa di molto simile all’orale: gli endecasillabi, figli della camminata».
Peculiarità degli incontri promossi da Itinera – scrivono gli organizzatori – è l’assenza di diaframmi fra pubblico e relatore, la dimensione rustica dell’incontro che rimanda alla naturale (e salutare) selvatichezza promossa dall’iniziativa: «Niente sale conferenze, aule o altri luoghi tradizionalmente adibiti a incontri culturali, bensì spazi verdi di ogni genere, a rappresentare una dimensione dialogica dinamica, spontanea, incentrata in primis sul ritorno al contatto con la terra e alla semplicità della natura». Come per gli altri eventi in programma è possibile continuare l’incontro a tavola prenotando un posto per l’incontro e la cena sul sito www.trailromagna.eu.
Proni non intende ricandidarsi: al suo posto andrebbe l’ex capogruppo di Palazzo Merlato sostituito in città dal 37enne renziano
Alessandro Barattoni
Dopo la notizia dell’intenzione di Eleonora Proni di non ricandidarsi alla segreteria provinciale del Pd al congresso di fine ottobre, il nome che sta circolando con più insistenza come successore è quello di Alessandro Barattoni, da pochi mesi segretario comunale di Ravenna del partito, consigliere comunale a Palazzo Merlato dove è stato anche capogruppo. Barattoni, 34 anni, è dipendente di un’azienda di trasporti. Qui un’intervista della scorsa estate in cui affronta i temi del coinvolgimento degli iscritti. Sarebbe il primo ravennate segretario provinciale del partito di Ravenna dopo che l’incarico era stato ricoperto da Eleonora Proni, di Bagnacavallo, Michele de Pascale, di Cervia e Alberto Pagani, di Alfonsine.
Marco Frati
La sua elezione naturalmente aprirebbe tuttavia un’altra questione da risolvere, ossia l’elezione del segretario comunale di Ravenna. Barattoni era arrivato all’incarico dopo le dimissioni di Gianandrea Baroncini, assessore del Comune di Ravenna e, come noto, passato a Mdp. A questo punto potrebbe toccare al renziano Marco Frati, classe 1980, eletto in consiglio comunale a Ravenna con le amministrative del 2016.
Un progetto per la bonifica e messa in sicurezza di asfalti e marciapiedi nei lidi e in città. Cadenza biennale a fine estate
La giunta comunale ha approvato un progetto da un milione di euro per la messa in sicurezza e la bonifica di radici sulle strade e sui marciapiedi del comune. Si tratta di un intervento, già anticipato su queste pagine nei mesi scorsi, che segue quello avviato lo scorso anno per un valore di 500mila euro con gli stessi scopi. Il progetto, che interesserà i lidi, il capoluogo e altri punti del territorio comunale, è inerente a lavori di manutenzione straordinaria in quelle strade e marciapiedi in cui sono presenti danneggiamenti provocati dalle radici degli alberi in proprietà sia pubblica, sia privata.
Gli obiettivi di tali progetti sono quelli di migliorare e ottimizzare lo stato delle pavimentazioni stradali e dei marciapiedi per garantire condizioni di sicurezza alla circolazione dei pedoni e dei veicoli. Provvedere alla messa in sicurezza e alla bonifica comporterà di dover individuare per ogni singolo caso le modalità di intervento, garantendo una stabilizzazione delle alberature qualora sia possibile non abbattere l’albero ma sia ritenuto sufficiente estirpare le radici che hanno provocato il sollevamento. Le attività verranno quindi concordate con personale qualificato del settore agronomico. L’intervento è finanziato nel piano degli investimenti 2017.
«Questo è un ulteriore passo – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani – verso la messa in sicurezza, la bonifica e quindi la riqualificazione viabile dell’intero territorio comunale attraverso azioni strutturate da attuare con cadenza almeno biennale alla fine di ogni stagione estiva. Riteniamo che il decoro delle strade sia il biglietto da visita di ogni città moderna soprattutto se vocata al turismo».
Il caso raccontato da “Ravenna&Dintorni” finisce nel “Caffè” del Corriere della Sera
Una delle ragazze dello scientifico al McDonald’s di Ravenna
Il caso dei ragazzi dello scientifico che hanno partecipato al progetto di alternanza scuola-lavoro al McDonald’s – che abbiamo raccontato nei giorni scorsi (a questo link) – è salito alla ribalta nazionale. A denunciare il fatto è stato in prima battuta il parlamentare ravennate di Sinistra Italiana, Giovanni Paglia, che in un post su Facebook ne parla come di «eredità velenosa di trent’anni di neoliberismo, davanti al quale la sinistra ha un’unica possibilità: pensare e organizzare la rivolta».
«Hanno costruito un paese – scrive Paglia – in cui si ritiene normale il lavoro coatto e non pagato per una friggitoria multinazionale da parte di studenti che avrebbero il diritto a ben altre ambizioni. D’altra parte frequentano una scuola in cui non si insegna a battersi per una vita degna, ma a ringraziare per la possibilità di faticare per un panino».
E stamattina (mercoledì 4 ottobre) il caso finisce sulla prima pagina del Corriere della Sera nella rubrica “Il Caffè” del celebre giornalista Massimo Gramellini (a questo link), a cui sfugge il nesso – scrive – «tra gli studi scientifici e la cottura di un hamburger».
«Se quei dieci potenziali ingegneri lavorassero gratis presso un falegname, un cuoco o un barbiere – si legge in un altro passaggio del suo breve editoriale –, penserei che stanno impiegando il loro tempo libero per apprendere i segreti dell’artigianato italiano. Saperli invece entusiasti di regalare le loro energie a una multinazionale che, date le sue dimensioni planetarie, non può che offrire dei lavori standardizzati e considerare i dipendenti dei numeri intercambiabili, mi fa capire che quei ragazzi ragionano in modo diverso. Che certi onnipotenti marchi globali, verso i quali nutro una spontanea diffidenza, a loro, che ci sono cresciuti insieme, danno al contrario molta sicurezza».