Insulti a Salvini sui muri: responsabili individuati, il sindaco informa il leghista

Ranalli: «Non ammettiamo che pochi delinquenti sporchino la nostra città e la nostra storia»

Il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, ha inviato una lettera al leader della Lega Matteo Salvini per informarlo sugli sviluppi investigativi riguardanti gli insulti contro il senatore apparsi sui muri della città il 22 maggio 2019, quando era attesa la visita del leghista che poi non si tenne. I presunti responsabili sono stati individuati e il primo cittadino rinnova la sua solidarietà all’ex ministro.

«Chi mi conosce – scrive Ranalli su Facebook – sa che la politica è un campo di battaglia nel quale il conflitto di idee è uno degli elementi primari per raggiungere gli obbiettivi. Tuttavia, ritengo che vi siano modi, sbagliati, con i quali la battaglia politica viene condotta. Proprio per questo ho inviato una lettera al Senatore Matteo Salvini per aggiornarlo sulla vicenda che riguarda le scritte offensive nei suoi confronti e riformulandogli la mia solidarietà».

Ecco il testo integrale della lettera:

Gentile Senatore Matteo Salvini,

sono il sindaco di un Comune che il 22 maggio dello scorso anno è stato gravemente vandalizzato con diverse scritte realizzate nottetempo, offensive verso di Lei. Un gesto che abbiamo ritenuto fin da subito gravissimo perché assolutamente distante dalla storia di Lugo, dalla civiltà dei suoi cittadini, che certamente non meritavano di vedere la propria città così sfregiata.

L’Amministrazione comunale si è immediatamente messa a disposizione delle autorità competenti, fornendo agli inquirenti tutto il materiale utile alle indagini. In questi mesi il grande lavoro delle forze dell’ordine ha permesso di risalire ai responsabili di quel gesto vergognoso, che saranno quindi affidati alla giustizia.

Il Comune di Lugo, che ripudia la violenza e l’illegalità, si muoverà con ogni azione necessaria per tutelarsi contro questi criminali. Non Le nascondo che quegli atti vandalici che hanno deturpato la nostra bellissima città sono ancora una ferita aperta per tutti i lughesi. Grazie a questa indagine speriamo di chiudere questo doloroso capitolo.

Gesti come questi nulla hanno a che vedere con la cultura democratica di cui Lugo ha fatto il proprio tratto identitario. Lugo accoglie tutti, qui chiunque può venire ed esprimere liberamente le proprie opinioni, senza nessuna distinzione di partito politico. Per questo non ammettiamo che pochi delinquenti sporchino la nostra città e la nostra storia.

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