martedì
12 Agosto 2025

Ravenna è ancora l’unica provincia della regione senza stelle Michelin

I premi e le segnalazioni della nuova edizione delle celebre guida

Alberto Faccani Magnolia
Alberto Faccani, chef ravennate 2 Stelle Michelin del Magnolia di Cesenatico

Per il settimo anno consecutivo Ravenna resta l’unica provincia dell’Emilia-Romagna (sono una ventina in tutta Italia) senza neppure un ristorante stellato. È quanto è emerso dalla cerimonia in Franciacorta, dove il 23 novembre è stata presentata la 67esima edizione della “Rossa”, la Guida Michelin Italia 2022, la più celebre tra quelle gastronomiche, che ha premiato 35 nuovi locali.

Salgono così a 329 i ristoranti con una Stella in Italia (con 33 new entry), 38 quelli con due Stelle (in questo caso sono due le novità), mentre restano undici i tre Stelle, tra cui uno anche in regione, l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, a Modena. Per un totale quindi di 378 ristoranti stellati. Di cui 22 in EmiliaRomagna, quasi un terzo di quelli della Lombardia (che è la regione con più stellati in Italia) e meno della metà della Campania e del Piemonte, che seguono a ruota.

Emilia-Romagna che nella guida 2022 si presenta con la stessa fotografia di un anno fa: nessuna new entry e nessun locale che ha perso la Stella da un anno all’altro (come è capitato invece ad altri 15 in Italia). Andando ad analizzare la situazione in Romagna, quindi, detto dell’assenza di Ravenna, i sette ristoranti stellati romagnoli si concentrano nelle altre due province. Confermate la Stelle più recenti, quelle ai giovani chef Giuseppe Gasperoni de Il Povero Diavolo di Torriana (Rimini) – conquistata un anno fa – e a Gianluca Gorini del ristorante DaGorini di San Piero in Bagno, che l’aveva ottenuta invece due anni fa. Mantiene la Stella (in questo caso per il quarto anno consecutivo) anche Mariano Guardianelli di Abocar Due Cucine, a Rimini. A pochi chilometri di distanza ecco poi brillare quella di Guido, a Miramare, così come può continuare a esibire il simbolo della Michelin Il Piastrino, a Pennabilli. A completare la lista ci sono poi i due stellati di Cesenatico, La Buca e Magnolia, quest’ultimo dal 2018 addirittura con 2 Stelle Michelin, unico in Romagna (in cucina c’è lo chef ravennate Alberto Faccani). A meno che non venga considerata Romagna (come suggeriscono alcune tradizioni) anche Imola, dove è presente l’altro 2 Stelle della regione, lo storico San Domenico. E in un’ottica di Romagna più estesa, da considerare anche la Stella del ristorante Righi di San Marino.

Le altre segnalazioni. Nella guida trovano spazio anche le segnalazioni di altri ristoranti, non solo gli stellati, a partire dai Bib Gourmand cioè i locali che garantiscono il miglior rapporto qualità-prezzo “con una piacevole esperienza gastronomica a meno di 35 euro”. In provincia di Ravenna in questo senso sono presenti la Trattoria Flora, a Ragone di Russi, la Cucoma a San Pancrazio, la Baita e Ca’ Murani a Faenza e Osteria Bartolini a Milano Marittima. Guadagnano invece la semplice recensione (o la segnalazione) nella guida 2022 nel Cervese la Locanda dei Salinari, Terrazza Bartolini e SaleGrosso, a Savio l’agriturismo Camì, a Fusignano La Voglia Matta e infine a Ravenna città l’Osteria del Tempo Perso e l’Antica Trattoria al Gallo.

Fatture false e riciclaggio: confiscati 2 appartamenti, 1 deposito e 110mila euro

Ai danni di un imprenditore di una società di Russi attiva nel settore delle pulizie industriali

Guardia Di FinanzaNei giorni scorsi le Fiamme Gialle del comando provinciale di Ravenna hanno confiscato oltre 110mila euro e tre immobili (2 appartamenti e 1 deposito) per un valore complessivo di 750mila euro al legale rappresentante di una società di Russi, operante nel settore delle pulizie industriali e del facchinaggio.

Il tutto era già finito sotto sequestro preventivo durante le indagini preliminari; la confisca è scattata dopo la sentenza in cui l’imprenditore ha patteggiato 2 anni di reclusione per frode fiscale, emissione di fatture false, false comunicazioni sociali, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

I finanzieri lo avevano accusato di aver ideato e posto in essere un giro di fatture false attraverso diverse società a lui riconducibili, finalizzato ad evadere le imposte sui redditi e l’Iva per il periodo 2013–2017 per un profitto illecito stimato in oltre 2 milioni di euro.

I successivi sviluppi investigativi, coordinati dalla procura, hanno quindi consentito di accusare lo stesso imprenditore anche per l’alterazione dolosa dei dati di bilancio degli anni 2014, 2015 e 2016 e per – si legge nella nota della Finanza – “le condotte delittuose di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di autoriciclaggio consistite nel trasferire parte del provento illecito conseguente all’evasione fiscale in conti correnti bancari rumeni con i quali provvedeva poi – tramite una società rumena riconducibile allo stesso indagato – all’acquisto di 2 immobili nel comune di Russi, che altrimenti sarebbero stati oggetto di procedura esecutiva immobiliare».

Nei confronti dello stesso imprenditore, di recente anche la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna aveva a sua volta disposto il sequestro cautelare dei 3 immobili in quanto nei confronti dell’imprenditore è stato avviato un procedimento per l’emissione di una misura di prevenzione patrimoniale in quanto ritenuto socialmente pericoloso per i gravi e reiterati reati economico finanziari da lui commessi nel tempo.

Dal bruco mela ai “giardini divini”: le proposte di Natale in centro a Faenza

Dal 27 novembre si accendono le luminarie. Torna vicino alla fontana l’ufficio postale degli Elfi

Natale FaenzaIl Consorzio Faenza C’entro ha presentato il programma delle iniziative natalizie che animeranno la città durante le festività.

In Piazza della Libertà non mancherà l’Ufficio Postale di Babbo Natale. Gli elfi accoglieranno nella loro casetta di legno i bambini che vorranno dedicare un disegno, un pensiero o richiedere il loro regalo a Babbo Natale. Inoltre, sarà possibile imbucare la propria letterina nell’apposita cassetta. I cittadini potranno portare presso la casetta giochi, libri, vestiti, prodotti per l’infanzia, tutti rigorosamente nuovi e altri doni da regalare, consentendo così a tutti i bambini, anche meno fortunati, di avere un regalo da scartare sotto l’albero, grazie all’aiuto delle associazioni di volontariato del territorio. L’Ufficio Postale di Babbo Natale è aperto nelle giornate del 27-28 novembre; 4-5, 8, 10-11-12, 17-18-19, 24 dicembre dalle 16 alle 19.

Dal 27 novembre al 6 gennaio il cuore della città sarà acceso da luci e colori con le tradizionali luminarie natalizie, con un’installazione speciale in Piazza del Popolo.

Per tutto il periodo delle feste, a partire dal 4 dicembre, in Piazza Nenni sarà inoltre attiva la pista di pattinaggio, aperta nei giorni feriali dalle 15 alle 23, sabato e festivi (incluso vacanze natalizie scolastiche) dalle 10 alle 23.

Dal 27 novembre al 9 gennaio in Piazza Martiri della Libertà sarà attiva la giostra del bruco mela dedicata ai più piccoli 8feriali dalle 15.30 alle 19.30, sabato e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19).

Non mancheranno le aperture straordinarie dei negozi del centro storico per lo shopping natalizio in tutte le domeniche di dicembre. Inoltre, nelle domeniche 5, 12 e 19 dicembre, in piazza del Popolo, tornerà il mercato straordinario.

Grazie alla rinnovata collaborazione con Caviro, dall’1 al 31 dicembre, a fronte di un acquisto minimo di 20 euro con scontrino unico nei negozi del circuito Faenza C’entro, i clienti potranno ricevere una cartolina valida per il ritiro gratuito di una bottiglia di Novebolle Romagna doc Spumante Vigneti Romio e un liquido detergente igienizzante mani da viaggio da 80ml, da effettuarsi presso la Caviroteca, in via Convertite 12.

Dal 11 dicembre fino al 7 gennaio saranno allestiti, per la dodicesima edizione, i Giardini a Natale: Giardini Divini. Il Natale si racconta nei corsi Mazzini, Saffi e Piazza della Libertà. Torna quindi l’evento che vede progettisti e vivaisti cimentarsi nella realizzazione di giardini durante il periodo invernale. Quest’anno la manifestazione è dedicata al 700° anniversario della morte di Dante. Confermata inoltre la collaborazione tra il Servizio Ambiente e Oscar Dominguez per la direzione artistica dell’evento. Allestimenti anche alla Fontana monumentale e attorno alla casetta degli elfi.

Dal 24 dicembre al 6 gennaio, e tutte le domeniche di gennaio, presso il Convento di San Francesco (piazza San Francesco, 14) sarà allestito il tradizionale presepe meccanico di San Francesco.

I fratelli Mauro e Roberto Gorini firmano anche quest’anno nei giardini di Piazza Lanzoni in Borgo, l’installazione luminosa dal titolo Christmas Dancing Lights, che comprende alberi di Natale, luci a tempo di musica, personaggi animati meccanicamente, atmosfere e poesia. Il tutto potrà essere azionato spingendo un pulsante. L’installazione prenderà vita ogni giorno alle 16.30 dall’8 dicembre al 9 gennaio.

I progettisti: «Sbagliati i nuovi colori del Cmp. L’edificio non è stato tutelato»

Teprin Associati critica i lavori al centro prelievi: «Scarsa sensibilità dell’Ausl, già in colpevole ritardo. E mancati controlli del Comune»

Cmp Ravenna Originale
Il Cmp nella versione originale

I progettisti del Cmp di Ravenna esprimono le proprie critiche sugli attuali lavori di ripristino e ritinteggiatura del centro di medicina e prevensione di via Fiume Abbandonato, «con scelte che, per quello che si può vedere allo stato attuale dei lavori, appaiono in palese contrasto con l’impostazione originaria dei colori di questo importante edificio pubblico. Colori che, mai come in questo caso, a nostro avviso sono parte integrante dell’architettura».

Lo scrivono in una lettera inviata alla nostra redazione dallo studio Teprin Associati, che coordinò appunto la progettazione (dal 1995 al 1999) e la direzione lavori (dal 1999 al 2003).

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Alcuni scatti del Cmp nella versione originale

Da quanto si può vedere anche dalle foto, al momento  – sottolineano nella lettera, Lorenzo Sarti, Samantha Cicognani e Ottavia Sarti per Teprin Associati – le modifiche rispetto alle colorazioni originarie sono: la colorazione dei due corpi scala sul retro, dal bianco puro ad un rosso violetto che stride con l’arancio della scala scoperta centrale non ancora trattata (per cui immaginiamo ci sia l’intenzione di modificare anche questa); la nuova tinta vinaccia del corpo cilindrico della sala assemblea al posto del blu originario, e anche in questo caso pare resti l’arancio della scala esterna; la partizione in grandi fasce di due colori, bianco e grigio, della facciata principale. Nulla da dire sul grigio che compare in alcune parti già trattate dei corpi degli uffici e degli ambulatori, che rimanda in qualche modo a quello esistente».

Cmp Oggi
Il Cmp dopo i lavori di queste settimane

«Ora – continua la lettera, che pubblichiamo integralmente – ci sembra opportuno fare una breve sintesi delle intenzioni progettuali messe a suo tempo coerentemente in opera nel corso dei lavori di costruzione. Possiamo dire che, compositivamente, il complesso è caratterizzato da due grandi volumi prismatici (la stecca di 5 piani degli uffici e la retrostante grande piastra a due livelli degli ambulatori) e da piccoli volumi estrusi (le scale e le vie d’uscita, l’auditorium, la centrale termica, il bar). A marcare la differenza degli usi, i colori vivaci delle parti “ausiliarie” e di “mediazione” con il contesto esterno intendevano fare da contrappunto al grigio nocciola delle grandi masse contenenti le funzioni pubbliche. I colori scelti erano semplici, decisi, “elementari”, nel solco di un dichiarato approccio razionalista dell’intero complesso: arancio, blu, bianco su un fondo dominante grigio. È triste che i responsabili dell’intervento in corso non l’abbiano capito e abbiano pensato di esercitarsi in un’opera probabilmente di malinteso miglioramento, cambiando arbitrariamente la tavolozza dei colori, utilizzando tinte modaiole e spezzando l’unitarietà della facciata con una fantasiosa partitura a strisce, completamente avulsa dal progetto originario (che la voleva dichiaratamente uniforme) e in spregio alle più elementari regole di un approccio informato, consapevole, rispettoso. Purtroppo occorre evidenziare che la scarsa sensibilità dell’Ausl si era già manifestata pesantemente nello sfregio costituito dal fascio di tubazioni inox che attraversano la zona d’ingresso al 1° piano e spacca in due la facciata. Davvero non si poteva fare diversamente?».

«Detto ciò, osserviamo che il Cmp è classificato nel Rue del Comune di Ravenna come edificio di valore testimoniale, e ciò vale anche per edifici “contemporanei” giudicati degni di nota. Dalla lettura delle norme del Rue, si evince chiaramente come la tutela di tali edifici passi attraverso concetti quali la conservazione e la valorizzazione degli edifici e dei suoi elementi architettonici testimoniali caratteristici, la salvaguardia dell’unitarietà dei prospetti, la non alterazione delle caratteristiche tipomorfologiche, eccetera. A noi sembra del tutto evidente che, proprio per quanto sintetizzato dinanzi, la composizione dei colori siano parte integrante dell’architettura del fabbricato e quindi, quale “elemento architettonico testimoniale caratteristico” vada tutelata e conservata. E mai, forse, come in questo caso, i colori erano architettura, come sosteneva il compianto architetto Baldisserri (capoprogetto del Cmp, ndr). In altri termini, se la norma del Rue esprime chiaramente una volontà di tutela anche per edifici di architettura moderna o contemporanea degni di nota, riteniamo che, piaccia o no, ciò debba valere anche per uno dei più importanti edifici pubblici costruiti a Ravenna negli ultimi 20/30 anni».

«Non ci sfugge, peraltro – termina la nota -, che al cittadino interessi poco una disquisizione sui colori, e concordiamo con chi rimarchi che finalmente, dopo un colpevole ritardo di parecchi anni, l’Ausl si sia decisa a ridipingere i prospetti esterni, in alcune parti veramente troppo degradate e per troppo tempo. A noi interessa evidenziare l’importanza che deve assumere in qualsiasi campo e in qualsiasi circostanza il rispetto del rapporto tra l’autore e la propria opera, intesa nella sua interezza. Rispetto che in primis deve essere in capo a chi deve gestire tale opera e ne ha la responsabilità. Tra i tanti esempi possibili, a livello locale ci ritorna in mente quello della polemica, sollevata da personaggi autorevoli, sull’arbitraria scelta del colore utilizzato per ridipingere la scultura di Burri al Pala de Andrè, colore simile ma non uguale, quando si sapeva esattamente il codice scelto dall’autore».

Stop concessioni balneari, i bagnini: «Le proteste farebbero chiudere le spiagge»

Rustignoli (Fiba): «Non dal 2024. Disposti invece a parlare dei canoni, ma qui gli stabilimenti pagano 20 mila euro all’anno, compreso il salvamento»

Concessioni Balneari1«Prova a pensare a un imprenditore che ha ricevuto nel 2019 l’estensione della concessione fino al 2033, con un timbro e la tassa da pagare, dopo che il Comune aveva fatto tutte le verifiche del caso. E prova a pensare poi che con quel titolo in mano quell’imprenditore sia andato in banca e abbia investito 5-6-700 mila euro, ipotecando la casa, per il proprio stabilimento balneare. E prova a pensare ancora, tre anni dopo, con una pandemia nel mezzo, che qualcuno alla fine gli dica che era tutto uno scherzo. Che quella concessione non è più valida. Ora, come potrà mai reagire?».

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Il presidente della Coop Spiagge Rustignoli

Usa un esempio molto concreto Maurizio Rustignoli, presidente nazionale delle imprese balneari di Fiba Confesercenti, per far capire lo stato d’animo dei bagnini che rappresenta (a livello locale anche come presidente della Cooperativa Spiagge di Ravenna). Bagnini che hanno incassato a suo tempo dal Governo gialloverde la proroga della concessione e che ora si trovano davanti la sentenza del consiglio di Stato che impone invece a partire dal 2024 di mettere all’asta tutti gli stabilimenti balneari.

«Siamo d’accordo sul fatto che siano necessari bandi di evidenza pubblica, questo non lo contestiamo. Ma entro il 2024 non è possibile. Si rischierebbe di bloccare un intero settore, perché è evidente che chi ha in mano una concessione  fino al 2033 non potrebbe fare altro che fare ricorsi su ricorsi e si aprirebbe così un mega contenzioso per tutte le spiagge, con danni soprattutto per gli utenti finali, i turisti».

Ecco quindi che Rustignoli lancia un appello in primis alla Regione Emilia-Romagna, la più importante in Italia dal punto di vista del turismo balneare, affinché si faccia promotrice di un tavolo di confronto con anche le associazioni di categoria, «per poter giungere a trovare l’equilibrio che è venuto a mancare. Da un lato bisognerà intraprendere un percorso di armonizzazione dei principi europei, dall’altro trovare un modo di riconoscere le certezze alle imprese balneari che in questi anni hanno investito, una premialità. Ancor più in Emilia-Romagna che è un esempio come modello di servizio e di accessibilità alle spiagge, in qualsiasi tratto». Un percorso graduale, chiedono i bagnini, che deve partire da una vera mappatura del territorio e che non sarebbe in grado di portare i Comuni a emettere bandi di gara così complessi già entro il 2023.

«Un’occasione per mettere mano a tanti aspetti, dall’interesse collettivo alla tutela ambientale, per una riforma seria del demanio che si deve fare senza colpi di spugna né posizioni politiche, come politica mi è parsa invece quest’ultima sentenza».

Un’occasione anche per ridiscutere dell’entità dei canoni annuali, in alcune zone d’Italia risibili (ci sono stabilimenti in Costa Smeralda che spendono poche centinaia di euro in media l’anno, a fronte di incassi presumibilmente milionari).

«Gli importi al metro quadro sono gli stessi in tutta Italia ed è quindi l’ampiezza della concessione a fare la differenza. Nel Ravennate, per esempio, non abbiamo un sistema ricettivo importante sulla spiaggia, c’è la pineta, negli stabilimenti siamo “costretti” a offrire più servizi, a partire dalla ristorazione, necessitando di molti più metri rispetto ad altri territori. Ecco perché in provincia di Ravenna i canoni possono variare dagli 8 ai 15mila euro l’anno, a cui si devono aggiungere dagli 8 ai 10mila euro l’anno per stabilimento come contributo al servizio di salvamento, per cui solo nel litorale ravennate assumiamo un centinaio di persone ogni stagione e ci facciamo carico di manutenzioni e materiali. Sui canoni, però, siamo disponibili a parlare di un aumento, a rivedere le regole; per esempio credo sia giusto fare una classificazione delle spiagge: Forte dei Marmi non può valere come Casal Borsetti. Ma tutto questo non c’entra nulla con la Bolkestein, nonostante quello che si legge in giro».

Lo stop annunciato alle concessioni, secondo Rustignoli, rischia di avere effetti già sulla prossima stagione balneare. «Non aumenteranno i prezzi, come si è letto in giro, ma si azzereranno gli investimenti, a danno di tutti. Rispetto alle previsioni della fiera Sun di Rimini dello scorso ottobre, la recente sentenza ha portato alla disdetta del 60 percento degli ordini. Le banche stanno alzando le antenne e dopo un paio d’anni di pandemia ora a far paura è soprattutto il pessimismo…».

Barbieri si vanta di un pestaggio, l’audio: «Lo stavo scannando come un maiale»

Udienza 6 / Al processo per il delitto di via Corbara ascoltata una telefonata del killer, sicario reo confesso: un anno prima era stato protagonista di una spedizione punitiva contro un disabile per 500 euro

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Pierluigi Barbieri, reo confesso dell’omicidio di Ilenia Fabbri a Faenza il 6 febbraio 2021

«Quel maiale grosso si era appoggiato alla porta e spingeva. Al primo calcio non è andata giù, al secondo non è andata giù, minchia, al terzo calcio è volato lui e la porta». Pierluigi Barbieri si vanta di come ha pestato «quel bastardo». Il 53enne originario di Cervia, ma residente a Rubiera (Reggio Emilia), è imputato in corte d’assise a Ravenna nel processo per l’omicidio di Ilenia Fabbri, avvenuto a Faenza il 6 febbraio 2021, e ieri, 24 novembre, nella sesta udienza è stato ascoltato l’audio della sua spacconata da picchiatore (potete sentire la sua voce qui sotto).

 

Barbieri stava parlando al telefono con un conoscente. La spedizione punitiva a cui fa riferimento è accaduta a febbraio 2020 a Predappio, la vittima era un disabile per una questione di 500 euro. La registrazione della chiamata è nelle mani degli inquirenti perché Barbieri ha una app sul telefonino che registra tutte le telefonate e conserva una copia in memoria, abitudine condivisa con l’altro imputato, il 54enne Claudio Nanni, ex marito della vittima e inquadrato dalla procura come mandante del sicario a cui avrebbe promesso 20mila euro e un’auto usata. L’ingegnere Giuseppe Ferraro, consulente della procura ha estrapolato quel file e tanti altri e li ha consegnato agli investigatori della polizia.

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Pierluigi Barbieri, noto negli ambienti criminali come “lo Zingaro”

La difesa dell’imputato (avv. Simone Balzani in sostituzione di Marco Gramiacci) si è opposta all’ascolto del documento, non ritenendolo pertinente perché relativo a un’altra vicenda. È stato addirittura Barbieri a scattare i piedi nello spazio dove è detenuto alzando la voce e interrompendo il presidente della corte Michele Leoni: «Mi vogliono far passare per quello che non sono». Va ricordato che Barbieri è reo confesso: ha ammesso di aver ucciso la donna. Il giudice ha respinto l’opposizione della difesa ritenendo che il documento sia utile a definire la personalità dell’imputato (i giudici dovranno pronunciarsi sulla richiesta di perizia psichiatrica).

Di quella telefonata c’è un passaggio che suona ancora più sinistro alla luce della dinamica con cui è stata ammazzata Fabbri: «Un amico mi ha tolto il coltello che avevo preso in cucina e lo stavo scannando come un maiale. A me non mi prendi per il culo». La 46enne è stata ammazzata proprio con una coltellata alla gola dopo che era fallito il tentativo di strozzarla con il manico di un martello.

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Pierluigi Barbieri nella gabbia degli imputati

In aula sono stati riprodotti un paio di minuti di una telefonata di quasi un’ora. Oltre al passaggio sulla violenza con cui ha convinto «quel maiale» a saldare il suo debito, si sente anche un passaggio in cui Barbieri comunica all’amico che dovrà andare a Napoli presto per parlare con della gente che ha fatto una truffa: «Quelli devono pregare la Madonna quando mi vedono».

Ravenna, un corteo di uomini contro la violenza sulle donne

 

Uomini Scarpe RosseSabato 27 novembre un corteo di uomini sfilerà per il centro di Ravenna e raggiungerà alle 11 piazza del Popolo per dire “No alla violenza sulle donne”.

L’iniziativa, organizzata dall’associazione Femminile Maschile Plurale Aps, rientra all’interno della rassegna “Una città per relazioni”, il cartellone di eventi che il Comune promuove nel mese di novembre in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Lo stesso giorno il flash mob andrà in scena anche in altre città italiane, sul modello di Biella, la città che per prima ha proposto questa particolare iniziativa, dove i protagonisti sono gli uomini.

La partenza del corteo è in programma alle 10.30, dalla sede di CittAttiva in via Carducci 14.

Natale, si accendono le luminarie in centro a Ravenna. Concorso a premi nei negozi

Nuovo progetto lanciato dal comitato di promozione commerciale, a partire dal 26 novembre

Presentazione Spasso In RavennaIn occasione delle festività natalizie il Comitato Spasso in Ravenna ha presentato ufficialmente un nuovo progetto di promozione commerciale, già anticipato ai suoi aderenti, abbinato quest’anno all’allestimento delle luminarie nelle vie e nelle strade.

L’iniziativa è sostenuta dalle associazioni di categoria Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, con il contributo del Comune di Ravenna e il sostegno de La Cassa di Ravenna e della Camera di Commercio.

Uno degli appuntamenti più importanti ci sarà venerdì 26 novembre, quando in occasione del Black Friday e ad un mese dal Natale, verranno accese le luminarie natalizie.

Le luci saranno molto variegate e interesseranno varie vie del centro storico.

Si tratta di un allestimento più massiccio rispetto al passato proprio perché «quest’anno – spiegano i promotori – si vuole abbellire ancora di più la città dando un impulso di ottimismo in uno dei periodi più importanti dal punto di vista turistico, sociale e commerciale».

L’altro progetto del comitato è un concorso – “Illuminiamo il Natale di… Regali” che prenderà il via sempre venerdì 26 novembre e che proseguirà fino al 5 gennaio. Ii clienti che effettueranno acquisiti nei punti vendita degli esercizi aderenti, riconoscibili anche per lavetrofania dedicata, potranno ritirare un premio all’hub “Spasso in Ravenna” allestito al mercato coperto, a partire da mercoledì 8 dicembre. Inoltre, gli stessi esercenti stanno ricevendo fermapacchi natalizi del comitato per arricchire i propri pacchetti regalo.

Il regolamento completo del concorso si può trovare su http://www.spassoinravenna.it

All’Alighieri va in scena la “sfida” tra Madre Terra e Tecnologia

Ermanna Montanari, con le immagini di Stefano Ricci e il contrabbasso di Daniele Roccato, apre la stagione di Ravenna, dal 25 al 28 novembre

Madre Spettacolo1Si apre il sipario – dal 25 al 28 novembre (alle ore 21 e alle 15.30 domenica) sulla Stagione dei Teatri in scena all’Alighieri con lo spettacolo MADRE. Un  lavoro che nasce dall’incontro di tre artisti dallo stile inconfondibile: Ermanna Montanari, attrice e autrice, Stefano Ricci, pittore e illustratore, Daniele Roccato, compositore e contrabbassista solista. A partire dal poemetto scenico scritto per loro da Marco Martinelli, si confrontano in scena intrecciando gli onirici disegni, realizzati dal vivo di Ricci alle magmatiche sonorità vocali di Montanari e a quelle dolci e lancinanti del contrabbasso di Roccato.

MADRE è anche il primo spettacolo dell’anta della Stagione denominata Malagola, la scuola di vocalità e centro studi sulla voce diretto da Ermanna Montanari con la vicedirezione di Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Università di Bologna.

MADRE ci racconta di un figlio e una mamma contadina: lei è caduta dentro un pozzo. Per disattenzione? Per follia? Per scelta? Non si tratta di un dialogo: è un dittico, composto da due monologhi, lui che la sgrida e va a cercare gli strumenti, argani e moschetti, tubi di ferro e carrucole, la “tecnologia” per tirarla fuori, lei che in fondo, nel fondo di quel pozzo che pare infinito, confessa di non avere paura, di non sentirsi a disagio. Da quel paesaggio desolato si staglia l’allegoria di una Madre Terra sempre più avvelenata, l’incubo di una “tecnologia” che, anziché aiutare con discrezione l’umanità, si pone come arrogante e distruttrice, capace di devastare equilibri millenari. Nell’intarsio del testo, tra italiano e dialetto romagnolo, emergono due figure in bilico tra la realtà cruda dei nostri giorni e i simboli di un futuro minaccioso e indecifrabile: sembrano emblemi di una fiaba orientale.

Madre SpettacoloSabato 27 novembre  alla Sala Corelli del Teatro Alighieri ore  17 è in programma anche la presentazione del libro Il teatro nel cinema di Laura Mariani (Luca Sossella Editore 2021). Saranno presenti l’autrice (docente universitaria e studiosa di teatro), Miro Gori (storico del cinema) e Francesco Tedde (Antropotopia) in dialogo con Marco Martinelli e Ermanna Montanari. Alle ore 18 ci sarà la proiezione di ER , il film di Marco Martinelli dedicato all’arte in vita di Ermanna. Er è la terza prova di sconfinamento di Marco Martinelli in campo cinematografico ed è stato voluto e pensato nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2020, partendo da una serie di materiali di archivio, una sorta di “sezione aurea” delle opere costruite negli anni insieme a Ermanna Montanari, e nato dal desiderio di Martinelli (come si legge nelle sue note al film) di «rendere grazie all’arte straordinaria di Ermanna, volto e voce, ricambiando il dono che mi ha fatto in quarant’anni di vita e teatro insieme».

Fino a domenica 28 novembre  in occasione dello repliche di MADRE la galleria d’arte Monogao 21 a Ravenna (via Alberoni 5) presenta una serie di disegni su carta e su tavole che Stefano Ricci ha realizzato per lo spettacolo. Le opere rimarranno esposte e visibili negli orari della galleria, tutti i giorni dalle 18 alle 22.

Grazie al servizio “In viaggio  verso il teatro” i cittadini delle Circoscrizioni Nord e Sud del Comune di Ravenna e del Comune di Alfonsine hanno l’opportunità di assistere agli spettacoli de La Stagione dei Teatri 2021/2022 usufruendo di un servizio di gratuito di navetta (l’autobus non ha costi supplementari oltre al prezzo dell’abbonamento).

Dal 6 dicembre “super green pass”. Vaccino obbligatorio per il personale scolastico

Approvato il nuovo decreto. Confermata la riduzione della validità del certificato verde, da 12 a 9 mesi

Green PassIl Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che rafforza le misure anti Covid con il super green pass. Il provvedimento è stato varato all’unanimità.

Le attività ricreative (ristoranti, cinema, stadi, teatri, musei, eccetera) saranno accessibili solo a chi è in possesso del cosiddetto “super green pass”, ovvero a chi è vaccinato o guarito, a partire dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio, anche in zona bianca.

In questo arco temporale – citiamo la sintesi de Il Sole 24 Ore – il tampone in tutta Italia sarà valido solo per andare al lavoro e per gli spostamenti a lunga percorrenza.

Il green pass “base” (con tampone) sarà obbligatorio dal 6 dicembre anche per: alberghi, spogliatoi per l’attività sportiva, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale (tram, bus e metropolitane).

Le chiusure previste attualmente in zona gialla e arancione non scatteranno. E si applicheranno (per tutti) solo in zona rossa.

Confermata la riduzione della durata del green pass da 12 a 9 mesi.

La novità è invece l’allargamento dell’obbligo di vaccino anche al personale scolastico e alle forze dell’ordine (confermato per il personale sanitario e quello delle strutture di assistenza per anziani, con estensione alla terza dose) che entrerà in vigore dal 15 dicembre.

Greenpeace al porto, attivisti scalano i silos della Bunge: «Soia distrugge foreste»

Azione degli ambientalisti durata ore a Ravenna, sbarrato l’ingresso dello stabilimento

Protesta, in mattinata (del 24 novembre) al porto di Ravenna, per un gruppo di attivisti di Greenpeace deciso a contestare l’importazione di soia che arriva in Italia, destinata in gran parte, secondo l’associazione ambientalista, «all’alimentazione degli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi».

Al porto romagnolo, sottolinea Greenpeace, transita «circa la metà della soia importata nel nostro Paese, la cui produzione causa la distruzione delle foreste e di altri importanti ecosistemi».

La protesta pacifica degli attivisti ha coinvolto lo stabilimento di Bunge Italia, succursale di Bunge Limited, una delle principali società sul mercato internazionale di materie prime agricole, inclusa la soia. In particolare i manifestanti, provenienti da diversi Paesi europei, hanno scalato i silos usati per stipare mangimi e hanno aperto due grandi striscioni: il primo con un’immagine di quasi 200 metri quadri raffigurante degli animali in fuga da una foresta in fiamme, il secondo con la scritta “Soia che distrugge le foreste”.

L’azione, spiegano da Greenpeace, si è conclusa dopo sei ore con gli attivisti che hanno dipinto su uno dei silos, alti circa 30 metri, la scritta “Contiene foreste”.

Pochi chilometri più in là, un altro gruppo con un maiale gigante in legno riciclato e iuta, ha sbarrato l’ingresso principale dello stabilimento di Bunge Italia, incatenandosi a uno dei cancelli e mostrando uno striscione con la scritta “Soia per mangimi = Deforestazione”. (ANSA.it)

Covid, 180 nuovi casi in un giorno in provincia. Il dato più alto da marzo

 

Sono ben 180 (il dato più alto da marzo) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna – su oltre 2.700 tamponi – con solo tre nuovi ricoveri. Nessun nuovo decesso registrato in provincia, mentre restano 7 le persone ricoverate in terapia intensiva.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 24 NOVEMBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 448.368 casi di positività, 1.058 in più rispetto a ieri, su un totale di 36.505 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 466 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 418.668. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 15.967 (+578). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 15.344 (+571), il 96% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano quattordici decessi: uno in provincia di Piacenza (una donna di 84 anni), due nella provincia di Parma (entrambi uomini, di 60 e 83 anni); tre nella provincia di Modena (due donne, rispettivamente di 89 e 91 anni, e un uomo di 73 anni); cinque in provincia di Bologna (tre donne di 76, 91, 94 anni, e due uomini di 73 e 85 anni); tre nella provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 86 anni, deceduto nel forlivese, e due donne di 85 e 96 anni decedute nel cesenate). Non si registrano decessi nelle altre province.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.733.

Invariato, rispetto a ieri, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (63); 560 quelli negli altri reparti Covid (+7).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 5 a Piacenza (-1); 4 a Parma (-1); 5 a Reggio Emilia (+1 rispetto a ieri); 6 a Modena (numero invariato rispetto a ieri); 17 a Bologna (invariato); 5 a Imola (invariato); 8 a Ferrara (invariato); 7 a Ravenna (invariato);1 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 27.322 a Piacenza (+32 rispetto a ieri, di cui 19 sintomatici), 33.799 a Parma (+26 di cui 10 sintomatici), 52.750 a Reggio Emilia (+82, di cui 73 sintomatici), 74.606 a Modena (+44, di cui 24 sintomatici), 93.711 a Bologna (+180, di cui 74 sintomatici), 14.675 casi a Imola (+51, di cui 28 sintomatici), 27.024 a Ferrara (+78, di cui 45 sintomatici), 36.819 a Ravenna (+180, di cui 112 sintomatici), 20.616 a Forlì (+120, di cui 92 sintomatici), 23.323 a Cesena (+82, di cui 58 sintomatici) e 43.723 a Rimini (+183, di cui 125 sintomatici).

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