domenica
17 Agosto 2025

«Serve una cerimonia per celebrare i 50 anni di Ancisi in consiglio comunale»

Dopo aver ripescato una foto dall’archivio del Pci, l’editore Simonini si rivolge al sindaco De Pascale chiedendo un’iniziativa per il decano dell’opposizione

Ancisi
Alvaro Ancisi in consiglio comunale a Ravenna negli anni ’60

L’editore Ivan Simonini, agitatore culturale e in passato assessore comunale a Ravenna per il Pci, propone al neo rieletto sindaco Michele de Pascale di organizzare una cerimonia in occasione dell’insediamento del nuovo consiglio comunale per celebrare il mezzo secolo di presenza di Alvaro Ancisi tra i banchi di Palazzo Merlato. L’81enne nel 1997 ha fondato Lista per Ravenna, in precedenza aveva rappresentato la Democrazia cristiana locale. Alle elezioni del 3-4 ottobre era candidato sindaco (la quarta volta in carriera) e ha conquistato il seggio in municipio con il 5 percento della sua coalizione civica di sei liste.

«In questi 50 anni – scrive Simonini a De Pascale – Ancisi ha svolto ruoli sia di governo, come assessore a fine anni ’60, sia di opposizione, maturando un’esperienza amministrativa che non è esagerato definire formidabile, così come non è esagerato definire straordinaria la sua capacità di resistenza ai meccanismi defatiganti della politica, garantendo con continuità il suo contributo attivo sulle tante questioni del governo locale. Un contributo sempre competente anche quando molto critico, e critico non solo verso la maggioranza ma spesso all’interno della stessa opposizione. E comunque un contributo, da qualunque punto di vista lo si guardi, nel suo complesso utilissimo per i cittadini di Ravenna».

Simonini sta lavorando a un fotolibro sui comunisti ravennati e al Museo del Senio di Alfonsine nella fototeca del Pci di Ravenna ha rintracciato una fotografia che ritrae un giovanissimo Ancisi mentre interviene in consiglio comunale negli anni ’60.

Bancarotta fraudolenta e falso in bilancio: tre denunciati, 8 immobili sequestrati

L’indagine della procura ipotizza che dietro la scissione di un’azienda in crisi ci fosse un piano per sfilare beni del valore di 4 milioni dal patrimonio a favore dei creditori

Foto GdF MiMaIl passaggio di otto immobili del valore complessivo di quattro milioni di euro da una società a un’altra riconducibile agli stessi amministratori, sarebbe stata un’operazione pianificata in maniera fraudolenta per sottrarre i beni dalla disponibilità dei creditori della prima impresa prima che arrivasse a fallimento nel 2019. È l’ipotesi della procura di Ravenna che ha condotto un’inchiesta arrivando a ottenere un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari. La guardia di finanza provinciale ha eseguito il decreto mettendo i sigilli a due negozi, un garage e tre appartamenti in una centralissima via di Milano Marittima e un ulteriore appartamento con magazzino a Ravenna.

L’indagine nasce da un’ispezione tributaria condotta dai Finanzieri nei confronti di una società di vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori di alta gamma. Oltre alle contestazioni amministrative in materia di imposte dirette e Iva, le Fiamme Gialle hanno individuato un’operazione straordinaria di scissione societaria attraverso la quale era stato ridotto il patrimonio immobiliare della società che già versava in un conclamato stato di decozione ed era oramai inattiva ed in stato di liquidazione volontaria. Il pubblico ministero ha presentato istanza di fallimento al tribunale. I successivi approfondimenti avrebbero dimostrato che la scissione societaria aveva finalità esclusivamente distrattive.

Sono stati denunciati l’amministratore della società e i due consulenti che avevano fornito il loro apporto professionale per l’esecuzione del piano per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione e di bancarotta impropria derivante dal reato di falso in bilancio per aver ritardato l’emersione dello stato di insolvenza gonfiando artatamente il bilancio chiuso a gennaio 2015. I due consulenti aziendali, dopo solo tre mesi dall’operazione, entravano nella compagine di nuova costituzione attraverso una società veicolo di diritto svizzero.

L’ex Ct faentino: «Sono uomo da strada, non da scrivania»

Cassani parla dell’addio alla Nazionale di ciclismo: «Di sogni ne ho ancora tanti…»

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Il ct della nazionale Davide Cassani mentre fotografa una partenza della Gran Fondo

«Io sono un uomo da strada e non da scrivania, è questa essenzialmente la ragione per cui io non posso e non voglio andare contro me stesso, non posso ignorare quello che sono e soprattutto quello che non so fare. Ecco perché, pur avendo apprezzato moltissimo l’offerta interessante che mi è stata fatta, chiudo un libro per aprirne un altro che è soltanto la sua continuazione».

Così l’ormai ex ct della Nazionale di ciclismo, Davide Cassani, spiega su Facebook perché ha rinunciato a ricoprire un nuovo incarico in Federazione.

L’ex ciclista faentino lo fa con un’immagine che, «anche solo ricordarla, mi fa tremare i polsi e palpitare forte il cuore»: sono le pedalate di Sonny Colbrelli nella vittoriosa Parigi-Roubaix. «È in quel fango che copre completamente Sonny che io ritrovo tutti i motivi del mio sconfinato amore per il ciclismo. Io ero lì con Colbrelli, pedalavo con lui, stavo facendo a metà di tutto; fango e sudore, speranza e fatica… Ecco, questo è quello che amo e quello che so fare: stare con i ragazzi, essere con loro, sempre, soprattutto quando faticano, quando pedalano – scrive Cassani -. Alla foratura di Gianni Moscon e alla sua caduta ho sofferto come se mi avessero dato un calcio in bocca anzi no, peggio, allo stomaco. Voglio tornare, anzi restare sulle strade con i miei ragazzi condividere con loro amarezze e delusioni, gioie e soddisfazioni. Non so cosa farò, dipenderà da quello che sarò capace di inventarmi. Di sogni ne ho ancora tanti e di certo non lascerò il ciclismo», aggiunge l’ex ct.

La corte chiama a testimoniare un 73enne: era il brigadiere Ciccio sotto copertura?

Udienza 8 / Ordinanza del presidente Leoni che si richiama alla deposizione della fidanzata del 21enne rapito e ucciso nel 1987: dal racconto della donna era emersa la figura di un misterioso militare arrivato nei momenti caldi dopo il rapimento

Pexels Bob Price 764880Potrebbe essere arrivato il momento per dare un volto e un nome al “brigadiere Ciccio”, la fantomatica figura del sedicente agente sotto copertura emersa da una delle testimonianze rese in corte d’assise a Ravenna nel processo in corso per l’omicidio di Pier Paolo Minguzzi, il 21enne terzo genito di una facoltosa famiglia di imprenditori di Alfonsine, rapito e ammazzato nel 1987.

Nelle battute finali dell’udienza odierna, 11 ottobre, il presidente della corte Michele Leoni ha letto un’ordinanza con cui dispone di iniziativa propria – richiamandosi alle facoltà concesse al giudice dal codice di procedura penale e sottolineando una certa inerzia delle parti – la convocazione del 73enne Francesco Rossi per la prossima udienza in calendario il 25 ottobre (stessa giornata in cui si darà seguito all’accompagnamento coattivo di un ufficiale dei carabinieri il cui legittimo impedimento non è stato accolto).

Nessun dettaglio sul profilo del teste o sulle motivazioni della convocazione, ma tre elementi alimentano l’ipotesi che si tratti del carabiniere comparso a casa della fidanzata della vittima nelle prime ore dopo il rapimento. Primo: il nome di battesimo Francesco potrebbe essere ridotto nel diminutivo “Ciccio”. Secondo: il riferimento all’acquisizione del libretto matricolare del 73enne, elemento che lo rende riconducibile alla sfera militare. Terzo: il richiamo, contenuto nell’ordinanza, alla testimonianza della donna. Di tutta la prima deposizione della 54enne era stato il ruolo di questo personaggio ad aver attirato apertamente l’interesse del presidente Leoni con domande chirurgiche sulla descrizione fisica, come se avesse in mente un profilo. La donna è stata già convocata per una seconda audizione.

Pexels özgür ünal 3021867Il “Ciccio” si presentò con un fervido interesse nei confronti di “Alex”, l’uomo che si fece vivo al telefono con la fidanzata di Minguzzi sin dalle prime ore dopo il rapimento (un rapporto andato avanti con lettere e cartoline per molti mesi). In seguito “Alex” venne identificato: si tratta del lughese E. C., oggi 62enne, che rischia un’imputazione per falsa testimonianza. Alla grafologa forense Nicole Ciccolo di Bologna, stamani, è stato affidato l’incarico di stabilire se la mano del 62enne fu davvero quella che scrisse materialmente la lettera spedita da Imola il 2 maggio 1987, giorno dopo il rinvenimento del cadavere di Minguzzi.

Partite le lezioni per il secondo anno della laurea in Medicina a Ravenna

Cerimonia di benvenuto per i circa duecento studenti del campus

11 10 2021 Ravenna Fondazione Flaminia Università Avvio Anno Accademico Corso Di Laurea In Medicina E Chirurgia . Mirella Falconi Pres Fondazione Flaminia E Referente Per Il Corso Di Medicina A Ravenna , Poi Il Sindaco De Pascale E Mirella Falconi CSono iniziate oggi, 11 ottobre, le lezioni del secondo anno accademico per il corso di laurea in Medicina al campus di Ravenna dell’università di Bologna. In mattinata si è svolto a palazzo dei Congressi l’evento di benvenuto e accoglienza degli studenti iscritti al primo e secondo anno (in tutto circa duecento).

«Vogliamo trasferirvi la soddisfazione della nostra città ad avervi qui e rivolgervi i nostri auguri per il vostro percorso accademico a Ravenna e per la vostra futura professione di medico», ha sottolineato la coordinatrice del corso di laurea Mirella Falconi.

Anche il direttore sanitario dell’Ausl Romagna, Mattia Altini, ha portato i suoi saluti agli studenti e ricordato loro che: «Voi siete i cardini del sistema sanitario del futuro. Vi trovate immersi in una delle aziende sanitarie più grandi del territorio nazionale e qui avete l’appoggio di tutte le istituzioni della Romagna perché la Romagna ha voluto con forza l’attivazione dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia».

11 10 2021 Ravenna Fondazione Flaminia Università Avvio Anno Accademico Corso Di Laurea In Medicina E Chirurgia . Mirella Falconi Pres Fondazione Flaminia E Referente Per Il Corso Di Medicina A Ravenna , Poi Il Sindaco De Pascale E Mirella Falconi C

Infine la professoressa Elena Fabbri, presidente del campus di Ravenna, ha rivolto il suo benvenuto invitando i ragazzi a integrarsi con gli studenti degli altri 19 corsi di laurea presenti a Ravenna: «Una comunità di quasi quattromila studenti, noi cercheremo di impegnarci al massimo per raccogliere e dare seguito alle vostre aspettative, così come abbiamo garantito la massima qualità nel reclutare i docenti migliori e, a esempio, durante l’emergenza Covid siamo riusciti a mettere in piedi un sistema di didattica a distanza efficiente che ha consentito agli studenti di non perdere lezioni e proseguire il loro percorso di studi, ma voi dovete essere attori di questa comunità».

Covid, 32 nuovi contagi in provincia, senza ricoveri. Morti due 80enni con il virus

 

Sono 32 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna, su quasi 700 tamponi, senza nuovi ricoveri. Si registrano però altri due decessi, due uomini di 81 e 83 anni. Restano stabili i ricoveri in terapia intensiva in provincia (3).

IL BOLLETTINO REGIONALE DELL’11 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 426.620 casi di positività, 191 in più rispetto a ieri, su un totale di 9.710 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.

La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 134 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 398.063. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 15.043 (+51). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.675 (+42), il 97,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano sei decessi: due in provincia di Parma (una donna di 80 anni e un uomo di 95); uno in provincia di Ferrara (un uomo di 44 anni); due in provincia di Ravenna (entrambi uomini, rispettivamente di 81 e 83 anni), e uno a Forlì (un uomo di 84 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.514.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 46 (+2 rispetto a ieri), 322 quelli negli altri reparti Covid (+7).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 2 a Parma (invariato); 1 a Reggio Emilia (invariato); 3 a Modena (+2); 18 a Bologna (+1); 3 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (-1); 3 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato), 3 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.387 a Piacenza (+8 rispetto a ieri, di cui 6 sintomatici), 32.723 a Parma (+30, di cui 12 sintomatici), 51.237 a Reggio Emilia (+17, di cui 13 sintomatici), 72.101 a Modena (+24, di cui 14 sintomatici), 89.442 a Bologna (+39, di cui 34 sintomatici), 13.564 casi a Imola (+6, di cui 3 sintomatici), 25.707 a Ferrara (+23, di cui 12 sintomatici), 33.885 a Ravenna (+32, di cui 17 sintomatici), 18.720 a Forlì (numero stabile rispetto a ieri), 21.476 a Cesena (+2, tutti sintomatici) e 41.378 a Rimini (+10, di cui 6 sintomatici).

Baccarini (Fiaip): «Online si visiona ma per l’acquisto serve un agente immobiliare»

Il 46enne faentino è stato confermato a larga maggioranza alla presidenza nazionale della federazione per il secondo mandato: «Il settore è decisivo per la vitalità economica del Paese»

IMG 3325Il 46enne faentino Gian Battista Baccarini è stato confermato a larga maggioranza per il secondo mandato alla presidenza nazionale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). L’incarico è arrivato in occasione del congresso svoltosi a Bologna che ha visto la partecipazione di oltre seicento delegati provenienti da tutta Italia.

«Nei prossimi anni – ha affermato Baccarini –anche le agenzie immobiliari saranno protagoniste di un ambizioso progetto di riforma e modernizzazione dell’economia e della società, forti del fatto che il periodo pandemico ha dimostrato come la casa é, e lo sarà sempre di più, al centro dei pensieri della comunità e, conseguentemente, come il settore immobiliare si conferma essere sempre più decisivo per la vitalità dell’ economia del Paese».

D5a823e9 3671 45e2 9ba9 B373ab43fec3Per Baccarini, la categoria degli agenti immobiliari deve agire politicamente «per far comprendere al legislatore che oramai tutte le agenzie immobiliari intermediano ed erogano servizi in questo comparto contribuendo a generare indotto economico sia a livello locale che nazionale». Secondo Baccarini «è necessario che le amministrazioni locali e le Regioni comprendano anche che le locazioni “turistiche” non sono nel Paese una forma di concorrenza sleale rispetto al mondo alberghiero ma rappresentano una forma di ricettività alternativa che contribuisce ad alimentare l’economia locale e nazionale, pertanto una risorsa produttiva e occupazionale da salvaguardare e non una modalità pretestuosa per agevolare l’evasione fiscale. È certamente doveroso monitorare un fenomeno in grande e rapida espansione nel nostro Paese, ma con il giusto equilibrio e buon senso».

Baccarini propone un sindacato moderno ed innovativo che già oggi può rappresentare in forma embrionale quella che è la casa delle professioni immobiliari nella quale accogliere oltre ai mediatori del credito e agli amministratori di condominio, anche, a titolo esemplificativo, i certificatori-valutatori immobiliari, i consulenti tecnici di parte, i visuristi, i promotori immobiliari ed i gestori di patrimoni.

0a48b961 25ab 44d9 A837 8395699a4ac8Sul fronte dell’innovazione digitale, il presidente Fiaip ha posto l’accento sulla lotta alla disintermediazione online: «Proprio il lockdown ha certificato che nessun cittadino compra o vende la casa online ma, di fatto, accade che le persone, la individuano sempre più’ tramite il web, ma nel momento in cui decidono di affrontare seriamente l’operazione immobiliare ha bisogno dell’assistenza e consulenza, e quindi dei servizi di un agente immobiliare professionale. Servizi che si traducono non solo nell’accompagnare il cliente alla visita ma soprattutto aiutarlo a vendere o acquistare l’immobile al giusto valore di mercato».

Battezzata la nave metaniera da 30mila mc per i rifornimenti del nuovo deposito Gnl

La Knutsen Ravenna è di proprietà della Edison che detiene il 20 percento della società Dig che ha costruito il sito di stoccaggio sulla banchina sinistra

Naming Nave Ravenna Knutsen Edison Low 2Al porto di Ravenna si è tenuta oggi, 11 ottobre, la cerimonia di battesimo della nave metaniera Ravenna Knutsen che garantirà l’approvvigionamento del deposito costiero di gas naturale liquefatto (Gnl) di proprietà della Depositi Italiani Gnl (Dig) posseduta per il 51 percento da Pir (gruppo Ottolenghi), per il 30 percento da Edison e per il 19 percento da Scale Gas.

La metaniera è equipaggiata di un motore dual fuel a due tempi da 7.450 kW, alimentato a Gnl e diesel marino; di tre generatori dual fuel di circa 1.480 kW ciascuno che alimentano le utenze elettriche di bordo, di uno shaft generator che ottimizza i consumi interni e di un’unità di liquefazione che permette di gestire la pressione all’interno dei serbatoi in maniera più flessibile ed efficiente.

Naming Nave Ravenna Knutsen Edison LowLa nave può trasportare fino a 30mila mc di Gnl tramite tre serbatoi in acciaio ad alto contenuto di nichel e opportunamente isolati, capaci di resistere a temperature criogeniche. Con una larghezza di 28,4 metri, un’altezza di 19,4 metri e una lunghezza di 180 metri, la bettolina può raggiungere una velocità di 15 nodi. Inoltre, è dotata di un doppio set di collettori di carico, i manifold (sia bassi che alti), che le conferiscono una maggiore flessibilità operativa. La Knutsen è una delle poche navi al mondo e la prima in Italia a possedere queste caratteristiche fisiche e funzionali.

Il mese scorso la nave ha effettuato il primo scarico di gas a Ravenna dopo aver prelevato il primo carico dall’impianto Enagás di Barcellona.

Il ravennate Marco Martinelli premiato a Parigi dai critici teatrali francesi

Per il suo libro sulla “non-scuola”. «Dedicato agli adolescenti»

Martinelli PremiazioneNella mattinata di oggi, lunedì 11 ottobre, si è svolta al Théâtre National de la Danse di Chaillot a Parigi, uno dei quattro Teatri Nazionali della capitale, la cerimonia dei prestigiosi premi 2020\21 (Palmarès des Prix de la critique de théâtre et de danse) – edizione numero 58 – che segnala gli spettacoli e le personalità artistiche emersi nella stagione teatrale in Francia.

L’associazione nazionale dei critici francesi ha scelto come “Miglior libro dell’anno” Aristophane dans les banlieues del ravennate Marco Martinelli (éd. Actes Sud, traduzione e cura di Laurence Van Goethem).

Il volume è la versione in francese di Aristofane a Scampia, già uscito con Ponte alle Grazie nel 2016.

«Desidero ringraziare il Sindacato dei critici francesi – ha detto Martinelli alla consegna del premio – che mi onora con questo premio prestigioso, e ringrazio la traduttrice Laurence Van Goethem, che da anni segue il mio lavoro e traduce i miei testi con una passione e una cura che mi fanno felice, e ringrazio Claire David e Georges Banu che per Actes sud hanno scommesso sull’Aristofane e lo hanno fatto arrivare in Francia. E poi vorrei dedicare questo premio ai tanti adolescenti che, nel mondo, stanno gridando il loro diritto alla vita: e lo gridano anche quando li vediamo trincerarsi dietro la timidezza e il silenzio. Ascoltarli veramente non è solo un dovere, per noi adulti, può diventare una fonte di grande felicità nello scambio tra generazioni: almeno, così è stato per me in tutti questi anni, un modo di far vivere la scena all’insegna di quella “parola presa a prestito dai Greci”, come la chiamava il giovane Friederich Nietzsche: Dioniso, il dio dei tamburi e dell’ebbrezza, del turbamento vitale. Del teatro».

Dal documento di lancio dei premi si legge che «più che mai, in un anno così particolare, la critica ha scelto volutamente titoli e figure di resistenza, per donare un messaggio forte e empatico allo spettacolo dal vivo rimasto fermo a causa della Pandemia e delle difficoltà scaturite dalla chiusura dei teatri».

Aristofane a Scampia. Come far amare i classici agli adolescenti con la non-scuola è una pubblicazione del 2016, in cui Martinelli racconta, come in un romanzo, il metodo della non-scuola e le avventure di questa vitale pedagogia in giro per il mondo, da Ravenna a Dakar, da Scampia a New York.

Domani – 12 ottobre – Martinelli sarà ospite alle 18.30 alla Maison de l’Italie per l’incontro Aristophane et le théâtre de la non-école (voluto e organizzato da la Maison de l’Italie insieme all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi), in cui dialogherà con Marco Consolini (Université Sorbonne Nouvelle-Paris 3) e Paolo Grossi (direttore dei Cahiers de l’Hôtel de Galliffet).

La nuova giunta del Comune di Ravenna: la sorpresa è Randi. Il Bilancio a Molducci

Quattro assessori confermati. Tra le new entry anche Gallonetto dei 5 Stelle, Moschini e Sbaraglia del Pd

Giunta Municipio De Pascale 2021Cinque uomini, quattro donne, quattro conferme e cinque new entry. La nuova giunta del Comune di Ravenna è stata presentata alla stampa in municipio dal riconfermato Michele De Pascale, a una settimana dalla chiusura delle urne.

I volti noti sono Giacomo Costantini e Federica Del Conte del Pd, che si sono guadagnati la conferma raccogliendo centinaia di preferenze da “semplici” candidati nella lista del Partito democratico; il segretario del Pri Eugenio Fusignani (che resta vicesindaco) il capolista di Ravenna Coraggiosa, Gianandrea Baroncini.

I volti noti sono per tre quinti del Pd: si tratta dall’ex presidente del consiglio comunale Livia Molducci e dell’ex capogruppo Fabio Sbaraglia, a cui si aggiunge l’avvocato Federica Moschini (578 voti personali alle urne).

A completare la giunta il primo storico assessore del Movimento 5 Stelle, Igor Gallonetto, e la donna più votata (oltre 150 preferenze) nella lista civica De Pascale Sindaco, che si è laureata a sorpresa seconda forza in termini di voti della coalizione di centrosinistra. Si tratta di Annagiulia Randi, operatrice in ambito portuale.

LE DELEGHE. Come già annunciato, il sindaco De Pascale si è tenuto per sé la delega alle Politiche per la Salute, a cui si aggiungono Grandi Infrastrutture, Partecipazione e la gestione dei fondi del Pnrr.

La pesante delega al Bilancio (dopo due legislature in mano a Valentina Morigi) va a Livia Molducci (insieme a Infanzia e Famiglia), mentre sono state confermate quelle principali degli assessori riconfermati, Costantini (Turismo, ma anche il Personale, l’Agricoltura, le Aree naturali, le Società partecipate e lo Sport), Del Conte (Urbanistica, a cui sono stati aggiunti i Lavori Pubblici), Baroncini (Ambiente, Politiche sociale e abitative e Protezione Civile, con tanto di delega alla Transizione Ecologica “sdoganata” dal Governo Draghi) e Fusignani (Sicurezza, Polizia Locale, Affari istituzionali, Centro Storico, Servizi Demografici).

A Fabio Sbaraglia, come previsto, andrà la Cultura (ma anche l’Istruzione e le Politiche giovanili), mentre al Movimento 5 Stelle, con Igor Gallonetto, vanno Transizione digitale, Verde pubblico e riforestazione e Diritti degli animali.

Deleghe importanti, infine, per la new entry Randi, con Sviluppo Economico, Commercio, Artigianato, Industria, Porto e Cooperazione internazionale.

L’ultimo volto nuovo è quello di Federica Moschini, a cui sono stati affidati Decentramento, Lavoro, Immigrazione e Politiche di genere.

Un ex ufficiale dei carabinieri verrà portato in aula dalla polizia per testimoniare

Udienza 8 / La procura vuole interrogare Sergio Bonafiglia che si occupò delle indagini nel 1987, la corte non ha ritenuto valida la sua attestazione di legittimo impedimento per problemi gastrointestinali: sanzione da 200 euro e accompagnamento coattivo

Assise4Un’attestazione fai da te per problemi gastrointestinali non meglio specificati non è stata accettata dalla corte d’assise di Ravenna come giustificazione valida per non presentarsi oggi, 11 ottobre, in aula a testimoniare nel processo sull’omicidio di Pier Paolo Minguzzi. Per Sergio Bonafiglia, 70enne ufficiale dei carabinieri in congedo residente a Roma e oggi noto consulente in molti procedimenti di rilevanza nazionale, è arrivata una sanzione di 200 euro e la disposizione del cosiddetto accompagnamento coattivo: alla prossima udienza, 25 ottobre, sarà la polizia di Stato a portarlo alla sbarra, con l’autorizzazione a ricorrere alla forza qualora necessario.

Il militare prese parte alle indagini sull’omicidio del 1987 quando era in servizio a Roma (sul caso intervennero alti papaveri dell’Arma da più parti). L’accusa lo considera un teste importante che vuole interrogare in aula. La convocazione era stata fissata per oggi ma Bonafiglia ha inviato la comunicazione senza allegare certificati medici. «La corte ritiene l’impedimento non provato», ha tagliato corto il presidente Michele Leoni (a latere Federica Lipovscek).

Un altro dei testi in elenco per oggi, ottava udienza del processo con tre imputati (due ex carabinieri e un idraulico di Alfonsine), ha fatto pervenire la stessa comunicazione di legittimo impedimento per ragioni di salute. L’83enne Antonio Rocco, all’epoca dei fatti capitano al comando della compagnia di Ravenna, ha però allegato un certificato medico per problemi cardiaci legati a un recente infarto con l’impossibilità a lasciare il domicilio di Baronissi (provincia di Salerno). Rocco era già stato convocato in estate e aveva lamentato difficoltà di spostamento dovute alle alte temperature: una visita fiscale disposta dalla giuria aveva confermato. Ora la corte ha rinviato la sua audizione al 6 dicembre. Tra le ipotesi al vaglio anche quella di procedere all’interrogatorio in videoconferenza o di acquisire agli atti del processo le trascrizioni delle sommarie informazioni fornite alla polizia giudiziaria nel corso delle indagini quando il fascicolo è stato riaperto nel 2018. Il nome di Rocco è stato fatto finora da diversi carabinieri ascoltati in aula, militari che erano più in basso nella scala gerarchica.

L’udienza odierna (qui il resoconto di quelle precedenti) va quindi in archivio senza testimonianze. Si registrano solo i conferimenti di incarico a due consulenti. Il professor Luciano Romito, docente di Linguistica all’università della Calabria, dovrà comparare le telefonate estorsive ricevute dalla famiglia Minguzzi con quelle ricevute dalla famiglia Contarini: le prime non sono attribuite a una identità specifica, le seconde sono invece di Orazio Tasca, uno degli odierni imputati che venne condannato per l’omicidio di un carabiniere. La seconda consulenza è invece a una grafologa che dovrà attestate la paternità della lettera firmata dal sedicente Alex.

È stato rinviato a febbraio il processo parallelo in cui è imputato Alfredo Tarroni, alla sbarra per l’omicidio. L’uomo è accusato di minacce nei confronti del suo ex socio nell’impresa di impianti idraulici. Il rinvio è arrivato per legittimo impedimento dell’imputato che si trovava in corte d’assise.

Giovinbacco quest’anno torna nelle piazze di Ravenna

 

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Uno scatto dall’edizione 2018

Dopo l’edizione del 2020 fortemente condizionata dalla pandemia, con numeri di visitatori contingentati, all’interno di quattro palazzi della città, Giovinbacco quest’anno torna nelle piazze di Ravenna.

L’appuntamento è dal 29 al 31 ottobre, «in 4 piazze, 2 strade e 1 palazzo», confermano gli organizzatori della festa del Sangiovese, che sveleranno il programma nel corso di una conferenza stampa in programma domani, 12 ottobre.

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